Veglia di Preghiera/Dalle Famiglie Cristiane una luce per il Sinodo
Papa Francesco prima di aprire l’Assemblea Ordinaria dei Vescovi presiede un incontro in piazza San Pietro.
Credo che a tutti sia capitata l’esperienza di trovarsi nel buio più fitto, di notte. Non è possibile individuare qualcosa: tutto è immerso nell’oscurità più profonda. Poi, arriva la luce e tutto prende forma e splendore: i monti, il mare, i boschi, i fiumi, le case degli uomini, lo scorrere delle macchine e lo sfrecciare dei treni. C’è bisogno della luce per scoprire ogni bellezza, persino il volto di un uomo o di una donna, i loro occhi da cui traspaiano sentimenti e interrogativi. C’è bisogno di luce per “vedere” il Sinodo, scoprirne le dinamiche, le risposte ai gravi problemi che attanagliano la famiglia nell’odierno contesto culturale. Senza una luce adeguata c’è il rischio che la stessa assemblea sinodale non riesca a muoversi con sicurezza tra le diverse e a volte contrastanti posizioni e che all’esterno ci si fermi a qualche titolo di giornale o a una fuggevole espressione di un dibattito televisivo. Anche nell’interno della Comunità cristiana, potrebbe accadere di non cogliere fino infondo gli orientamenti pastorali, condizionati da visioni pregiudiziali, da attese, forse non soddisfatte. Bisogna “illuminare” il Sinodo, dargli luce, perché riveli in pienezza il suo cammino e la meta perseguita e tutti siano guidati a coglierne con prontezza le conclusioni. Sarà la luce della Parola di Dio, quella del Magistero della Chiesa, quella delle consultazioni e degli approfondimenti di questi ultimi anni. Ma, determinante sarà la luce con cui le famiglie cristiane sapranno avvolgere il Sinodo, con la loro testimonianza, mostrando a tutti la bellezza della loro scelta di vita, la possibilità di realizzare pienamente il Disegno di Dio, di fare della loro famiglia la via privilegiata per la santità, il primo luogo della vocazione alla missione a partire dai suoi membri, ma per estendersi al di là delle mura domestiche. Ancora, oggi la famiglia cristiana è chiamata a “sorprendere”, suscitare “stupore”, nella società odierna, quasi incredula di un amore “per sempre” di una vita donata senza riserve. Ma, c’è bisogno di dare visibilità: “Voi siete la luce del mondo… non si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini” (Mt 5,14- 16).
“Abbiamo una grande necessità di far vedere la bellezza della famiglia, che è in Italia, in unità” (Mons. Nunzio Galantino). Non si possono “bandire crociate” ma bisogna alzare la voce insieme, con il coraggio di chi ha sperimentato la bellezza di un ideale. C’è un modo alla portata di tutti e, nell’ottica della fede, di innegabile “potenza”: la preghiera. “Chiedete e vi sarà dato” (Mt 7,2). Ogni famiglia è chiamata ad illuminare il Sinodo con la preghiera intensa e assidua, personale e comunitaria. Ce lo chiede accoratamente il Santo Padre: “Il sostegno della preghiera è quanto mai necessario e significativo, specialmente da parte vostra, care famiglie. Infatti, questa assemblea sinodale è dedicata in special modo a voi, alla vostra vocazione e missione nella Chiesa e nella società… Pertanto, vi chiedo di pregare intensamente lo Spirito Santo affinché illumini i Padri Sinodali e li guidi nel loro impegnativo compito” (Lettera alle famiglie). È per questo motivo che sabato 3 ottobre, ad una settimana dall’apertura, Papa Francesco presiederà una veglia di preghiera, che si prevede di eccezionale affluenza. Ma, nella stessa sera la cristianità intera si unirà al Santo Padre, in ogni Chiesa particolare, ma soprattutto in ogni famiglia, che avverte l’importanza dell’evento e vuole farne parte, offrendo il personale contributo di preghiera e di testimonianza. Ognuna di essa potrà intervenire in iniziative comunitarie, diocesane, parrocchiali e nei gruppi di vita cristiana, ma particolarmente vivrà un momento di intensa preghiera nella propria casa-Chiesa domestica-e accenderà un lume che porrà sul davanzale della propria finestra. Tutti insieme in un coro grandioso e coraggioso di fede e di testimonianza per il sinodo e per tutti coloro che hanno a cuore la famiglia secondo il Progetto di Dio.
Salvatore Carriero
















