Verso l’Ordinazione Episcopale…Cuor di Pastore
I Sacerdoti di Lecce e il loro legame con Don Fernando…
TUTTO CONCORREE AL BENE
UOMO DI DIO, UOMO PER GLI UOMINI
Ci ha conquistato proprio per quel suo distogliere da sé la nostra attenzione, un dono che gli viene dall’aver compreso che il “tesoro prezioso” viene da Dio e il “vaso di creta” viene da noi.
“Omnia in bonum”. Non ci poteva essere espressione più adatta per rileggere la storia personale di don Fernando e trovare in essa la chiave del prossimo ministero episcopale. “Tutto concorre al bene per quelli che amano Dio” (Rm 8.28). Spesso capita di citare questa frase paolina per esprimere la certezza che Dio è Dio proprio perché opera al di là delle possibilità umane e può – Lui a cui niente è impossibile – ricavare il bene anche dal male.
Forse può capitare che sfugga la condizione perché questo accada, condizione che è affidata alla nostra libertà e che, in qualche modo, consente a Dio di agire da Dio: “per quelli che amano Dio”, che lo amano a tal punto da lasciare a Lui campo libero, che non pongono condizioni all’attuarsi della Sua Volontà, che sono certi del Suo Amore anche quando le circostanze sembrerebbero negarlo, che si affidano a Lui anche quando chiede di fare un salto nel vuoto.
Allora sì, “tutto concorre al bene”, dove quel “tutto” racchiude davvero tutto: storia familiare, aspetti caratteriali, formatori e luoghi di formazione, segmenti di ministero sacerdotale apparentemente contrastanti o al di sopra delle proprie possibilità, prove nella salute e sfide nelle molteplici relazioni… Don Fernando è un uomo che ama Dio, che si sforza ogni giorno di guardare più a Lui che a sé, che ha imparato a fidarsi di Lui, vincendo la tentazione di puntare sulle capacità umane, proprie o altrui.
Un uomo che ama Dio è un uomo di Dio, che gli appartiene: gli dona il niente che è e si aspetta da Lui il tutto che non è e che non ha. Abbiamo bisogno di uomini così, che ci parlino di Dio con la naturalezza di chi ha una lunga intimità con Lui, che ne intuisce le movenze e sa indicarle senza toni di saccenza o da santone, che può parlare delle “cose di Dio” perché non ha mai smesso di ascoltarlo e Gli ha dedicato il tempo migliore del giorno e della notte.
Un uomo di Dio riesce ad essere anche “un uomo per gli uomini”, perché “Dio si è fatto carne” e conosce la polvere della strada e la fatica nel cammino. Don Fernando ci ha conquistato proprio per quel suo distogliere da sé la nostra attenzione, non tanto per naturale modestia o riservatezza, quanto invece per aver sperimentato in prima persona che il “tesoro prezioso” viene da Dio e il “vaso di creta” viene da noi.
L’augurio che gli facciamo è che continui sempre – ora che può farlo con l’Unzione degli Apostoli – a parlare a Dio degli uomini con l’ardire di Abramo e a parlare di Dio agli uomini col Cuore del Figlio. Che la sua e nostra Madre continui a vegliare su di lui…
Flavio De Pascali
















