Visita Pastorale/Monteroni/In una realtà complessa e ricca di risorse umane
30 Aprile – 6 Maggio 2012
I Parte
Nella Parrocchia di Maria Ausiliatrice
Dopo Arnesano l’inaugurazione vicariale del 25 aprile e la Visita pastorale si apre a Monteroni lunedì 30 aprile, con la celebrazione della S. Messa, alle ore 16.30, presso il Cimitero comunale. L’incontro con l’Apostolato della preghiera è per le 18, a cui seguirà quello con la Caritas e in serata con i Cresimandi – “Teatro Evening”. Mercoledì 2 maggio dopo le lodi mattutine sono previsti il ritrovo con la Confraternita alle 9 e successivamente, a distanza di mezz’ora, i comitati feste. Dalle 10 alle 11.30 sarà possibile confessarsi e avere incontri personali e colloqui con mons. D’Ambrosio che nel pomeriggio, a partire dalle 18, incontrerà i componenti dell’Azione cattolica, i cui giovani animeranno la Messa delle 19. Alle 20 saranno gli amministratori, il corpo di Polizia Municipale, i dipendenti comunali e la Protezione civile a conoscere il Pastore di Lecce. Giovedì 3, in mattinata, mons. Domenico D’Ambrosio visiterà l’Istituto comprensivo 2° Polo e nel pomeriggio, alle 16.30, l’appuntamento è con genitori e fanciulli della catechesi d’iniziazione cristiana. Alle 18 la S. Messa, cui seguirà, alle 19, la Liturgia penitenziale per genitori e padrini delle Cresime. Venerdì 4, dopo le consuete lodi vi sarà la visita agli ammalati, mentre alle 19.30 sarà celebrata la Messa del 1° venerdì del mese animata dall’Apostolato della preghiera. Alle 20, l’ assemblea parrocchiale concluderà la serata. Sabato 5, alle 17.30, piazza Candido ospiterà la Celebrazione Eucaristica e il rito della Confermazione. Domenica 6, alle 10.30, il Pastore celebrerà una messa di chiusura nella parrocchia di Maria SS. Ausiliatrice. E quest’ultima passerà il testimone, nello stesso giorno, alla seconda parrocchia monteronese che l’Arcivescovo conoscerà, “Sacro Cuore di Gesù” che sancirà il loro inizio della Visita con la Messa delle ore 19.
Vincenza Sava
L’Arcivescovo inizierà la Visita alla Città dalla comunità che vive nel rione “Li Spierti”, per poi trasferirsi al Sacro Cuore il 6 maggio. Nel paese, molto vivace l’attività di alcune associazioni. Aggiunge valore al contesto civile la presenza di strutture che ospitano l’Università del Salento.
Monteroni (Muntrùni in dialetto), popoloso centro a 7 chilometri dal capoluogo, ricade nella depressione della “Valle della Cupa” ed è incluso nella “Valle del Negramaro”, parco sociale economico e culturale che raccoglie comuni del Salento Centrale. L’ipotesi che riferisce il toponimo a “Mons Tyronum”, campo di addestramento delle reclute, troverebbe conferma dal ritrovamento di monete romane del III sec. a.C. ma non è accolta dagli storici. Un tempo gli abitanti erano soprannominati “Scarpa pulita” per l’attività artigianale di numerosi calzolai intorno a cui gravitava l’economia. Vocazione artigianale confermata anche oggi dal Primo cittadino Pasquale Giorgio Guido, con piccole e medie imprese che troveranno “linfa e possibilità occupazionali nella nuova area industriale”. Anche l’associazionismo ha radici antiche a partire dall’intuizione di mons. Giuseppe Signore, fondatore all’inizio del secolo scorso della “Cooperativa Cattolica per i calzolai”, con un centro culturale per l’istruzione degli adulti con annessi biblioteca e concerto bandistico. Oggi si contano una quarantina di associazioni tra cui soprattutto quelle sportive convogliano, a detta del sindaco, “una buona fetta dei giovani, come la Società del Basket”. Il Consigliere d’opposizione, ing. Paolo Antonio Alemanno, definisce invece le società sportive “situazioni di nicchia” che non incidono sull’intera Comunità. Un valore aggiunto viene a Monteroni dalla presenza della struttura Ecotekne, fior all’occhiello dell’Università del Salento, con una casa dello studente a cui presto si accompagnerà un’altra realizzata dalla ristrutturazione di un immobile. Nel centro storico è in atto un’opera di rinnovamento che ha riportato all’antico splendore il Palazzo Ducale/Baronale. I parroci ne evidenziano la crescita religiosa. Don Carlo Calvaruso della Chiesa dedicata a Maria Ausiliatrice, ha impostato il suo apostolato nella direzione di “formazione, comunione, giovani,”ottenendo risultati positivi nella formazione. Don Luigi Lezzi, parroco del Sacro Cuore, ha creato nuovi gruppi legati alla liturgia, alla carità, alla catechesi. I Parroci, il Primo Cittadino si soffermano sulla necessità di occuparsi dei giovani, sottoposti a tentazioni di ogni tipo e facili prede di una delinquenza in espansione. Dalla visita pastorale tutti, dall’autorità religiose a quelle istituzionali si attendono maggiore presa di coscienza di ombre e luci del paese, la spinta verso il rinnovamento etico, volano per la cultura della legalità, dell’integrazione e di uno sviluppo sostenibile, senza i quali non c’è vero progresso.
Lucia Buttazzo
Don Carlo Calvaruso: “Ci attendiamo un Pastore che ascolta e che dispensa consigli e incoraggiamento”
Formazione, comunione e giovani, sono i punti fondamentali su cui Don Carlo Calvaruso, parroco di Maria SS. Ausiliatrice, ha deciso d’incentrare la sua azione pastorale, asserendo: “Sin dal primo momento ho insistito sul rapporto essenziale che si deve avere con la diocesi, in quanto la parrocchia non era tanto abituata e invece siamo giunti a frequentarne tutti gli appuntamenti, come i Martedì biblici di Quaresima, gli incontri formativi per operatori pastorali dei vari settori, l’A.C. diocesana, poi, io stesso aderisco a tutti i convegni riservati ai sacerdoti, ritiri e formazione permanente”.
Altro aspetto fondamentale da incrementare è la comunione tra i gruppi ecclesiali col parroco, ma “spesso non si è ancora tanto abituati ad uno spirito di comunione, poiché quando si fa comunione, bisogna perdere un po’ del proprio per saper stare insieme agli altri, guadagnando, però, in termini di comunità”. Resta da affrontare il problema dei giovani, “in quanto salesiano cooperatore non posso che avere un’attenzione particolare verso la fragile età giovanile soprattutto in una cittadina come Monteroni ove vicende anche di delinquenza sono diffuse, quindi, con i giovani, si cerca in tutti i modi, in tutti gli orari e con tante iniziative di allontanarli da certi ambienti devianti coinvolgendoli in parrocchia”.
Intanto, la comunità guarda con fiducia alla Visita Pastorale: “ci aspettiamo dei rapporti affabili, per i quali l’Arcivescovo si distingue, uniti alla sua capacità di ascolto, ne siamo certi, tanti fratelli e sorelle della comunità beneficeranno e potranno usufruire dell’ascolto del Pastore, ancor prima dei suoi consigli”.
Christian Tarantino
VIVA LA TRADIZIONE DI CULTURA E VALORE CIVICO
La storia della Città è arricchita da una significativa tradizione di cultura e di valore civico. Già nel Settecento emerse la figura di Ignazio Falconieri, insigne membro del governo della Repubblica Partenopea.
Nel secolo seguente, insieme al notaio monteronese Vincenzo Centonze, imprigionato essersi
fregiato di coccarda tricolore, ci fu la vendita carbonara “I Figli di Muzio Scevola” capeggiati dal Gran Maestro Francesco Manca, poi processato ed esiliato.
Altri patrioti furono Carlo D’Arpa, condannato a nove anni di carcere nel 1848, Gaetano Madaro, Gennaro Simini, che combatté pure per la libertà dell’Albania, Alessandro Pino, processato nel 1849 dalla Gran Corte Criminale e primo Sindaco dopo l’Unità.
Don Luigi Lezzi: “Progredire nell’unità, in sintonia con il progetto della Chiesa locale”
“Il lavoro che ho potuto svolgere si è concentrato sulla creazione di nuovi gruppi che ravvivassero la vita della parrocchia, che fossero legati alla liturgia, alla carità e alla catechesi, rivelatasi requisito essenziale per giungere più in profondità, plasmando e istruendo coloro che sono parte di una speciale realtà”. Così esordisce, in tutta umiltà, Don Luigi Lezzi, parroco del Sacro Cuore di Gesù.
Una comunità che vive una propria spiritualità ormai rivitalizzata, “superate delle difficoltà iniziali, che avevano fatto perdere l’entusiasmo, ho cercato di ripristinarlo col tempo, realizzando l’unità dei gruppi per lavorare in comunione, in armonia e penso che sia una conquista importante per una comunità che sta progredendo abbastanza e che ha raggiunto stabilità, una vera unione nella comunione”. Un lavoro che ha prodotto anche un rapporto con la diocesi, un’interparrochialità necessaria di cui “possiamo ritenerci soddisfatti e c’è un’aria serena, di condivisione all’interno di tutta la comunità parrocchiale”.
Con la Visita Pastorale si è generato il desiderio di un incoraggiamento da parte del Pastore per il prosieguo del cammino comunitario. “Noi, vogliamo continuare a progredire sull’unità e sulla comunione, tenendo presente le direttive della diocesi, fermo restando alcuni punti che nel 2006 abbiamo stilato realizzando un progetto pastorale parrocchiale. Ci sforzeremo di camminare sempre in sintonia con il nostro Arcivescovo per essere una comunità dove tutti interagiscono e condividono e dove si cerca di rispondere a quella che è la chiamata di Dio nella propria vita”.
Christian Tarantino
Il Sindaco: “Il progresso della Città inizia dal singolo cittadino”
Monteroni è una comunità cresciuta sull’onda di un tessuto artigianale di piccole e medie imprese che è il vanto della società locale. Queste realtà imprenditoriali sono specializzate in falegnameria, sartoria, carpenteria, solo per citare alcuni esempi. “Ha avuto modo di verificarsi una fase di grande sviluppo perché abbiamo iniziato a predisporre una nuova area industriale che darà linfa e fornirà possibilità occupazionali – ha dichiarato Pasquale Giorgio Guido, il sindaco del Comune -. Urbanisticamente è un centro molto accogliente e popoloso, poco distante da Lecce e con oltre 14mila abitanti”. Città d’arte e di cultura, Monteroni è infatti sede dell’Università del Salento; ospita inoltre una Casa dello Studente ed è in procinto di realizzarne un’altra grazie alla ristrutturazione di un immobile. Anche il centro storico ha assistito ad un recente rifacimento, e il suo antico Palazzo Ducale/Baronale sarà sede di eventi culturali. “Stiamo cogliendo in pieno l’importanza dell’Università, e come cittadella universitaria siamo uno dei comuni più importanti della provincia. La nostra città si è accresciuta nel tempo portando con sé problemi atavici che cerca di risolvere attraverso uno sviluppo sostenibile – ha proseguito il primo cittadino -. Ora accogliamo l’arrivo della Visita Pastorale di mons. D’Ambrosio come una possibilità di rinnovarci soprattutto dal punto di vista spirituale”. Anche il mondo associativo e giovanile sembrano godere di grande fervore. “Ci sono una quarantina di associazioni di vario tipo, ma sono soprattutto quelle sportive a dare diversa prospettiva di vita sociale, convogliando una buona fetta dei giovani come accade con la Società del Basket”.
Grazia Pia Licheri
L’Opposizione al Comune/Le Parrocchie, riferimenti sicuri anche per la Comunità Bulgara
Per la dott.ssa Antonella Ferraro Monteroni si presenta al Vescovo come “una città con luci e ombre”, tra le luci la nuova area marcatale, molto importante ma ancora l’inizio di una riqualificazione del territorio che dovrebbe prevedere delle aree verdi per i bambini in ogni zona del paese. Tra le ombre più rilevanti, invece, la mancanza di attenzione verso i giovani, ai quali si dovrebbero riservare spazi necessari per esprimere la creatività e i talenti spesso non valorizzati, questo soprattutto attraverso una buona programmazione; e la cultura, per la quale fino ad ora sono
state investite poche risorse trascurando inoltre la preziosa presenza dell’Università sul suolo del paese e qualunque forma di collaborazione con gli studenti presenti, rendendo così “sonnolenta la realtà monteronese”. Un altro aspetto evidenziato è la mancata “contaminazione/integrazione” con la comunità bulgara che potrebbe essere “motivo di sviluppo e di e vivacità culturale”. In un periodo di forte crisi economica e sociale, con un aumento delle povertà “l’amministrazione dovrebbe creare delle forme di servizi di solidarietà” per le famiglie che vivono con maggiore drammaticità la crisi. Secondo il parere della dott.ssa Ferraro in una prospettiva di crescita un impegno importante per gli amministratori è la promozione della cultura della legalità, partendo innanzitutto dall’esempio, rendendo i cittadini partecipi delle scelte dell’amministrazione che dovrebbe sempre agire nel bene comune ed essere un riferimento per tutti, “tornando a fare politica con la P maiuscola, intesa come servizio”.
Per l’ing. Paolo Alemanno Monteroni subisce molto la crisi economica nazionale, soprattutto per la mancanza di lavoro e di prospettive per i giovani, “Monteroni è uno dei paesi dell’hinterland leccese che ha avuto meno possibilità di decollare rimanendo slegata dalle altre realtà, poiché l’amministrazione non ha fatto molto per dare opportunità di crescita, le opere pubbliche realizzate sono progetti delle vecchie amministrazioni e niente è stato messo in cantiere per il futuro” tranne l’inaugurazione dell’area mercatale che è forse uno degli aspetti positivi degli ultimi anni, sia perché risolve il problema di Piazza della Repubblica, dove c’era un mercato non a norma, sia perché questa struttura fa ben sperare nel futuro. “Le zone industriali invece sono un problema trentennale che ancora non ha visto luce, speriamo che in futuro ci siano le opportunità perché diventi realtà.” Sul piano della comunità, in base al parere dell’ing. Alemanno, ci sono poche occasioni di incontro, i cittadini non hanno luoghi di aggregazione salvo chi si occupa di sport, chi frequenta le palestre, il campo di basket o i campi di bocce ma rimangono comunque “situazioni di nicchia”. Mentre, sul piano commerciale la vicinanza alla città penalizza le poche attività commerciali del paese.
Per il dott. Franco Conte, la Visita Pastorale che avrà inizio tra pochi giorni a Monteroni è importante perché il Vescovo “ci incontrerà nella quotidianità della nostra vita, dei nostri impegni, del nostro lavoro e troverà una città che vive appieno la crisi sociale, economica e morale che dilaga anche a livello nazionale e che è alle prese con gravi problemi di legalità, giustizia e di crisi economica, negli ultimi anni infatti abbiamo assistito alla chiusura di circa 30 camicerie e 1200 addetti del settore sono stati licenziati”. Ma oltre alle difficoltà potrà vedere anche ciò che di buono i monteronesi possono dare, “nelle mie parrocchie troverà comunità molto attente ai problemi del paese e impegnata nel sociale, un laicato molto attivo attraverso la catechesi ed ogni forma di volontariato”. Le Parrocchie sono un importante punto di riferimento e di ritrovo soprattutto per i giovani che possono impegnarsi in molteplici attività, anche teatrali con momenti di grande arricchimento dal punto di vista sociale e culturale. La presenza del Vescovo tra gli abitanti e le varie realtà di Monteroni, per il dott. Conte “è sicuramente un’importante occasione che il nostro paese non deve lasciarsi sfuggire per fare un bilancio e confrontarsi con il Pastore. Spero che emerga una realtà obiettiva e veritiera per tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione; può essere un momento di confronto sincero per ridare un nuovo slancio al nostro paese a prescindere da interessi personali o di partito mettendosi al servizio della comunità, per vivere l’impegno cristiano al servizio degli altri in una forma di solidarietà che diventi passione per l’uomo”.
Serena Favale















