Anniversario sacerdotale/Festa di famiglia con l’Arcivescovo
Il 19 luglio 2012 si compiono quarantasette anni dall’ordinazione sacerdotale del nostro Arcivescovo. In questa circostanza è ormai consuetudine che sacerdoti e fedeli si raccolgono nella chiesa Cattedrale attorno a Lui per elevare coralmente l’inno di lode e di ringraziamento per il dono del sacerdozio, insieme agli altri sacerdoti che nel corso dell’anno festeggiano i 60, 50 e 25 anni di vita sacerdotale.
E’ una festa di famiglia silenziosa, ma sincera e significativa.
Nella nostra diocesi abbiamo un profondo affetto per il Vescovo Domenico e per i nostri sacerdoti: per la grazia di Dio formiamo una unica famiglia e ne siamo coscienti.
Come in ambito naturale ogni creatura nutre un tenero affetto verso coloro che l’hanno generata, così nell’ordine della grazia, il battesimo ha innestato in noi un germe di affetto profondo e autentico verso i nostri pastori che ci hanno trasmesso la fede e donato la grazia battesimale o la consacrazione sacerdotale.
Il Signore ha scelto Mons. D’Ambrosio come nostro Buon Pastore che continua l’opera di Cristo nel dare la vita per il gregge a Lui affidato.
Allora questa festa di famiglia contribuisce a manifestare e ravvivare l’unità di un focolare soprannaturale, è una circostanza provvidenziale per tornare a sintonizzare i nostri cuori con il cuore del Pastore. La preghiera, il ringraziamento e la richiesta di grazie per la sua persona e le sue intenzioni non si possono contare in questi giorni: quell’anello pastorale a noi ricorda il suo servizio di Pastore e il suo impegno fedele fino a consumare tutta la sua vita per noi; quell’anello al dito incide costantemente sui suoi pensieri, sulle sue preoccupazioni e sul suo respiro apostolico. E per ciascuno di noi, in virtù del battesimo, è un rischiamo alla responsabilità che ha di aiutare il Vescovo; quante volte abbiamo ascoltato queste sue parole: “vi chiedo di aiutarmi con le vostre preghiere… ho bisogno del vostro aiuto, della vostra generosità, della vostra gioia e delle vostre mortificazioni…”
Ma quando poi ci capita di considerare i nostri ritardi, le nostre lentezze nell’attuare le sue indicazioni pastorali, quando vediamo le divisioni tra noi, nelle nostre comunità… rischiamo di cadere nello scoraggiamento, in uno stato di rassegnazione e chiusura.
Il Vangelo e questa festa sacerdotale allora ci riempiono di speranza e ci incoraggiano ad una nuova conversione.
Lo Spirito Santo viene in soccorso a noi e suggerisce al nostro cuore una maggiore fedeltà e corrispondenza. Lo Spirito è pronto a forgiarci meglio, se lo preghiamo con insistenza e se desideriamo servirlo seguendo le indicazioni della Chiesa che ci giungono attraverso i nostri Pastori.
La conversione comincia e termina sempre in un amore filiale verso il Signore; nella decisione di non anteporre nulla alla nostra relazione sincera con Lui; in un maggiore impegno nella preghiera e nella lotta ascetica; in un fervente zelo apostolico…e tutto porta come conseguenza a un affetto filiale verso il Vescovo e i sacerdoti, a una maggiore unità e fecondità della Chiesa Diocesana.
Ci auguriamo che questa festa sacerdotale ci porti ad una ulteriore conversione che si trasformi in una cura maggiore delle relazioni con il Vescovo e con i fratelli, coscienti di aver ricevuto tutti l’unica vocazione alla santità, che ci porta a vivere in pienezza questo tempo e in questo territorio, con i fratelli di pellegrinaggio che il Signore ha messo accanto a noi e con la guida del nostro Pastore.
Fernando Filograna
Vicario Generale















