Pubblicato in: Gio, Set 12th, 2013

Cesare Augusto Lucrezio, “Maestro della Plastica e del Disegno, Padrone del Colore”

TRE MARIE AI PIEDI DELLA CROCE…

Le MarieLe Marie 2

Le Marie ai piedi della Croce, 1931, olio-Monteroni-Matrice 

Cesare Augusto Lu­crezio (o De Lucre­zi) nacque a Lecce il 20 maggio 1880 dal celebre carta­pestaio Achille e da Maria Potenza. Ben presto apprese i primi rudimenti dell’arte del padre e di Stanislao Sido­ti (1837-1922) e Raffaele Maccagnani (1841-1925). Nel 1901 si trasferì a Roma dove studiò presso il Regio Istituto di Belle Arti, in seguito raggiunse Firenze per frequen­tare la Scuola Libera di Nudo, annessa all’Istituto delle Belle Arti. Nel 1906 tornò a Lecce per assumere la direzione arti­stica dello Stabilimento pater­no.

 Madonna del Buon Consiglio  Madonna

Madonna del Buon Consiglio – Achille De Lecrezi & Figlio 1900

Nel 1908, secondo Mario De Marco, egli fu iniziato alla Loggia massonica “Mario Pagano” ottenendo il grado di Maestro il 19 luglio 1910. Molto intensa fu l’attività espo­sitiva di questo artista poliedri­co; egli, infatti, tra il 1923 e il 1956, fu spesso presente alle Biennali di Gallipoli e di Lecce e alle sindacali provinciali e in­terprovinciali di Lecce, Taranto e Bari in numerose occasioni dal 1936 al 1943. Nonostante gli spostamenti dovuti alle nu­merose attività espositive (basti pensare alla mostra a Roma del 1939 presso la Galleria Roma), Cesare Augusto lavorò princi­palmente a Lecce dove ricoprì la cattedra di Disegno presso la Regia Scuola di Avviamento Professionale già dal 1933. Per lunghi periodi della sua vita soggiornò in una villa di Monteroni sulla strada che con­duce ad Arnesano. Il professor Lucrezio partecipò attivamente alla vita artistica monteronese fin dagli inizi del Novecento, dove lasciò, peraltro, alcune opere d’arte nella Parrocchiale.

Pietà

Pietà, 1951,graffito, Monteroni-Cimitero-Cappella Manca

Al Lucrezio, infatti, si deve la stupenda statua in cartape­sta policroma raffigurante la Madonna del Buon Consiglio, opera realizzata nel 1900 insieme al padre. Nella stessa chiesa si può ammirare il dipin­to raffigurante il Transito di Sant’Antonio di Padova, opera datata 1931 e firmata in basso a destra, che è collocata nell’o­monimo altare. Al medesimo artista si deve, ancora, una bella tela raffigurante Le Marie ai piedi della Croce, realizzata nel 1941, esposta alla Mostra d’Arte Sacra che si tenne in occasione del XV Congres­so Eucaristico Nazionale di Lecce. Quest’ultimo dipinto fu acquistato dal farmacista Angelo Nicolini in ricordo dell’amata moglie, scompar­sa in quel tempo, in seguito entrò nella disponibilità della famiglia Carretti-Nicolini finché, in tempi recenti, grazie alla disponibilità della Signora Maria Grazia Carretti, ha arricchito la quadreria della Parrocchia Matrice di Monte­roni.

Monteroni-Matrice

Transito S. Antonio, 1931, olio, Monteroni-Matrice

Alla magnanimità della Signora Carretti si deve anche l’acquisizione al patrimonio artistico della Parrocchia monteronese di un disegno acquerellato raffigurante uno Studio d’altare, che l’artista realizzò per la stessa famiglia Carretti-Nicolini in occasione della costruzione della cap­pella gentilizia nel cimitero di Monteroni. Il Lucrezio, infine, collaborò attivamente con gli Ingegneri Luigi Pennetta e Mario Sarno e col Geometra Antonio Manca durante la progettazione e la costruzione della chiesa dedicata alla Ma­donna Ausiliatrice, fornendo i disegni per il portale d’ingresso della stessa chiesa monterone­se.

Transito

Transito S. Antonio, 1931, olio, Monteroni-Matrice 

Per quest’ultimo edificio sa­cro realizzò negli anni ’60 del Novecento un altorilievo per la lunetta della porta di accesso alla sacrestia. La collaborazione col geometra Manca gli fruttò la commissione di un graffito raffigurante la Pietà, posto sulla facciata della cappella gentili­zia nel cimitero di Monteroni, che appartiene alla famiglia dello stesso professionista. Così si espresse Pietro Marti nel dicembre 1923 sulla Rivista quindicinale “Fede” a proposito della II Mostra d’Arte che si tenne a Gallipoli: “ […] il sicu­ro ed impeccabile maestro della plastica e del disegno; colui che aveva limitato per lunghi anni la feconda operosità nel campo dell’insegnamento pubblico e privato, senza aspirazione alla rinomanza Pittorica, si rivelava d’improvviso padrone della tecnica e del colore.

Villa Romana

Villa Romana, 1931, Olio su tavola, cm 33,5×43,9

A furia di comparazione ostinata, si può dire che i suoi cieli sono a volte uniformi, che le sue marine mancano qua e là di traspa­renza, che si compiace spesso dei contrasti risentiti fra luci ed ombre, ma bisogna sempre inchinarsi dinanzi alla sicurez­za della linea, alla freschezza dal tono, alla spontaneità della virtù rappresentativa. Egli è fra i pochissimi, che riesco­no a mettersi in immediata corrispondenza di sentimento estetico con chi ammira le sue tele. Si addimostrava sicuro anche nel ritratto, e, a farne fede, bastava un bistro, trattato con sincera padronanza […]”. Lucrezio morì a Lecce il 10 febbraio 1965.

Giuseppe Mancarella

Lascia un commento

XHTML: You can use these html tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

 

Gli articoli più letti