Concettina Martusciello nella Casa del Padre…
AZIONE CATTOLICA/PUNTO DI RIFERIMENTO NELLA DIOCESI
SINTESI MIRABILE DI FEDE E CULTURA
Intelligenza fervida e sapienza del cuore si sono manifestate nella significativa sintesi di fede e cultura che Concettina Martusciello ha testimoniato nel suo servizio alla Chiesa e al mondo, in tutti campi in cui è stata “chiamata” a dire il suo libero “si”. Una fede limpida alimentata dall’incontro e dal confronto quotidiano con la Parola, accolta, meditata,contemplata e tradotta in vita. Uno spessore culturale che traspare nei suoi discorsi e nei suoi articoli, puntuali e critici, scritti con penna “appuntita” e talora graffiante. Parola e cultura calate nella storia per interpretarla e coglierne i segni dei tempi, proiettati nell’ulteriorità, con intuizioni profetiche circa la ministerialità dei laici ed il ruolo della donna nella Chiesa e nella società. Fede e cultura, animati dal dinamismo di Concettina, trovano feconda manifestazione nell’Azione Cattolica, di cui è Presidente della Gioventù Femminile nel 1954 e dell’Unione Donne nel 1967, ma anche nella scuola, nel Liceo “Palmieri”, in cui introduce elementi innovativi sia a livello relazionale che didattico. Negli anni del pre-Concilio la GF, come la Giac, fanno emergere lo specifico dell’apporto dei laici alla missione della Chiesa mediante una viva collaborazione con la Gerarchia, che si configura già, in molti casi, come una reale partecipazione. La Casa dell’AC, al cui centro c’è il cuore pulsante della Cappella, è il luogo in cui la GF appare come una fucina in cui si prega, si studia, si elaborano progetti, si promuovono attività, si organizzano frequenti visite ai gruppi parrocchiali. Concettina, col suo trascinante entusiasmo e con la sua parola, forte e chiara, coinvolge le giovani, trasmette loro la fierezza e la gioia di una fede “vissuta e irradiata”, tesse una trama di relazione amicali, come stimoli a crescere come una famiglia in comunione.
Gli anni del Concilio e quelli successivi sono vissuti in modo esaltante, soprattutto per chi, nell’Azione Cattolica, li ha precorsi e li ha attesi nella loro spinta al cambiamento. Ma sono anche caratterizzati dalla difficoltà di molti a metabolizzare gli elementi innovativi e la tensione, che assume talora forme di contestazione, di altri a vederli subito attuati. Sono tanti i contributi di Concettina alla maturazione postconciliare a livello ecclesiologico e pastorale. Il più originale e significativo si realizza con la sua partecipazione alle Assemblee aperte, promosse dal Vescovo nel 1970 in occasione della sua terza Visita Pastorale. Come Redazione de “L’Ora del Salento” segue ogni settimana le Assemblee nelle varie Parrocchie, cogliendo, dagli interventi del Vescovo e dal successivo dibattito, riflessioni sui temi più nuovi emersi nel Concilio e li traduce in articoli pubblicati sul giornale, quasi come un corso di formazione: comunicare per promuovere comunità in cammino. Nell’Introduzione al volume “La Chiesa di Lecce tra Concilio e futuro”, che contiene le cronache, Concettina dice che, nel succedersi delle assemblee, si delineava una Chiesa nuova, una “Chiesa promessa” che si voleva costruire insieme, Pastore e Popolo di Dio. La testimonianza di Concettina Martusciello è troppo ricca per trovare spazio in un articolo, scritto per ricordarla e farla ricordare: una donna forte, autentica, vivace, determinata, punto di riferimento nella Chiesa, nella scuola e nella società civile.
Reno Sacquegna
















