Dai Reparti Ospedalieri… Storie di Sofferenza
La storia/Salvatore Martano racconta il suo lungo calvario
“UNA NEUROPATIA MI HA CONFINATO IN UN LETTO DI DOLORE”
Mi chiamo Salvatore, sono ammalato sin dalla nascita. Da bambino piangevo, ma con il passare degli anni mi sono ribellato a nostro Signore. La gioventù è amara quando non si sta bene; sposandomi ho avuto l’aiuto di mia moglie che mi ha aiutato tanto. Sono andato avanti con gli anni e con una salute oscillante fino a quando non è scoppiata la prima bomba: il primo infarto cardiaco. Ad esso ne sono seguiti altri ed altri con varie coronografie, angioplastiche , bay – pass, un arresto cardiaco (fibrillazione ventricolare) fibrillazione atriale cronica, parestesia addominale. Questi altri infarti hanno reso poco valido il funzionamento arterioso. Abbiamo finito? Non proprio. Una neuropatia muscolo scheletrica mi ha confinato a letto anche con un ictus.
Miei cari compagni di dolore cosa fare? Cosa pensare? Mia moglie mi ha sempre aiutato e continua a farlo. Da tre anni continuo a fare fisioterapia due volte al giorno. Devo dire che ho fatto grandissimi progressi. Adesso cammino un po’ con il girello ascellare. Non voglio parlare dei vari e ricorrenti ricoveri ospedalieri, perché voglio dimenticare. La mia volontà e l’aiuto continuo di mia moglie (che ringrazio sempre) non sono sufficienti. Chi è l’uomo per volere tanto? L’uomo da solo non può farcela perché è una nullità. Non ha nessun potere. Bisogna avere fiducia in Dio e nella Santissima Vergine che ti aiutano quando non te lo aspetti. Nostro Signore Crocifisso e Risorto è un nostro amico. Io gli dono le mie sofferenze e i miei dolori perché me li ha chiesti in sogno. Loro mi hanno aiutato come lo ha fatto mia moglie. Alcune volte dico: perché tanta sofferenza, tanto dolore? Alla fine l’uomo può e deve dire: “Sia glorificata la S.S. Trinità e la Madre nostra del cielo anche nella sua sofferenza”. Anche se non posso guarire dico: “Sia fatta la Sua volontà”.
Salvatore Martano
















