Pubblicato in: Sab, Dic 5th, 2015

DIOCESI DI LECCE/COME VIVERE IL GIUBILEO A CASA NOSTRA

“LA REMISSIONE DINANZI A DIO DELLA PENA TEMPORALE DEI PECCATI” 

ACCOSTARSI CON FEDE ALL’INDULGENZA 

Uno degli aspet­ti rilevanti del Giubileo è l’in­dulgenza, ossia “la remissione dinanzi a Dio della pena temporale per i peccati, già rimessi quanto alla colpa, remissione che il fedele, de­bitamente disposto e a deter­minate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale, come ministra della redenzione, autoritativa­mente dispensa e applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi” (CCC, 1471). Questa dottrina, rigettata dalla Riforma che nell’abuso delle indulgenze ebbe un elemento scatenan­te, è spiegata anche da Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo Stra­ordinario della Misericordia con lo stile a lui proprio: “Il perdono di Dio per i nostri peccati non conosce confini. Nella morte e risurrezione di Gesù Cristo, Dio rende evidente questo suo amore che giunge fino a distrugge­re il peccato degli uomini. Lasciarsi riconciliare con Dio è possibile attraverso il mistero pasquale e la media­zione della Chiesa. Dio quindi è sempre di­sponibile al perdono e non si stanca mai di offrirlo in maniera sempre nuova e inaspettata. Noi tutti, tutta­via, facciamo esperienza del peccato. Sappiamo di essere chiamati alla perfezione (cfr. Mt 5,48), ma sentiamo forte il peso del peccato. Men­tre percepiamo la potenza della grazia che ci trasforma, sperimentiamo anche la forza del peccato che ci condizio­na. Nonostante il perdono, nella nostra vita portiamo le contraddizioni che sono la conseguenza dei nostri peccati.

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Nel sacramento della Ri­conciliazione Dio perdona i peccati, che sono davvero cancellati; eppure, l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comporta­menti e nei nostri pensieri ri­mane. La misericordia di Dio però è più forte anche di que­sto. Essa diventa indulgenza del Padre che attraverso la Sposa di Cristo raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato, abilitandolo ad agire con carità, a crescere nell’amore piuttosto che ricadere nel peccato” (Misericordiae Vultus, 22). Il Papa continua poi sottolineando l’aiuto che ci viene dalla comunione dei Santi: “La Chiesa vive la comunione dei Santi. Nell’Eucaristia questa comu­nione, che è dono di Dio, si attua come unione spirituale che lega noi credenti con i Santi e i Beati il cui numero è incalcolabile (cfr. Ap 7,4). La loro santità viene in aiuto alla nostra fragilità, e così la Madre Chiesa è capace con la sua preghiera e la sua vita di venire incontro alla debolezza di alcuni con la santità di altri. Vivere dun­que l’indulgenza nell’Anno Santo significa accostarsi alla misericordia del Padre con la certezza che il suo perdono si estende su tutta la vita del credente. Indulgenza è sperimentare la santità della Chiesa che par­tecipa a tutti i benefici della redenzione di Cristo, perché il perdono sia esteso fino alle estreme conseguenze a cui giunge l’amore di Dio” (ivi 22). Forti di questa consapevolez­za siamo chiamati a vivere intensamente il Giubileo per fare esperienza non solo del perdono dei peccati, ma anche dell’indulgenza mise­ricordiosa di Dio.

Michele Giannone

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