Pubblicato in: Ven, Apr 26th, 2013

Diritto alla vita e dignità della persona

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La svolta in Occidente avverrà con il dibattito filosofico moderno, tra il ‘600 e il ‘700. Da Grozio in poi, il primo a proporre una definizione dello ius in termini soggettivi, si affermerà il linguaggio dei diritti. Questo vedrà progressivamente l’allar­gamento della sfera etica a enti differenti dall’uomo, in quanto si stabilirà una identificazione del diritto soggettivo con la pretesa di tutela a prescindere dal soggetto. Ma la statuto di soggetto di diritto attribuito all’ambiente in quanto tale determina la sudditanza dell’uo­mo a un non-ente. Ponendo sul medesimo piano l’ambiente e l’uomo, quest’ultimo perde il riconoscimento della sua spe­cificità ontologica; si rischia, cioè, di far prevalere quella visione olistica della natura per cui il tutto schiaccia le singole parti!

L’uomo, ridotto a sogget­to al pari degli altri enti non-umani, vede così ridotta la sua dignità di persona. Il discrimi­ne, allora, per valutare la vera titolarità del diritto soggettivo è, per il nostro relatore, nelle ripercussioni della sua applica­zione per le future generazioni. Tutto ciò che produce effetti e conseguenze devastanti per il futuro, come le manipolazio­ni del DNA, le clonazioni, il deposito di scorie radioattive delle centrali nucleari, mettono in discussione la esistenza stessa di un soggetto titolare di diritto!

È, perciò, nel sovverti­mento dell’ordine naturale, ha chiosato Pisanò, che troviamo la risposta agli inquietanti in­terrogativi dei nostri tempi! Il 16 maggio p.v., nell’ultimo in­contro annuale di questo ciclo di seminari, il prof. Salvatore Cipressa tratterà il tema: Etica e Spiritualità.

Giuseppina Capozzi

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