Domenica 24 Maggio/Cortili aperti alle opere di giovani artisti
MOSTRA ALLA FONDAZIONE PALMIERI/FINO AL 13 GIUGNO LE OPERE DELLO SCULTORE DI SPECCHIA
I GERMOGLI DI SPERANZA DI SCUPOLA
Non è una vacua litania la speranza resa plasticamente da Giovanni Scupola; è concreta, è visibile, è una li turgia, un processo riduttivo coerente e tecnicamente misurato. Ma attenzione: la tecnè non nasconde la poesis, la controlla e si rende ancella speculativa per una figurazione originaria pura, archetipica, organica. Non è un traguardo improvviso, è un viaggio con soste e cambi di direzione quello che ha percorso Scupola, dalle prime esperienze sperimentali di rilettura dello spazio-forma plastica del no vecento, alle figure femminili sinuose, accoglienti ma anche negate da vuoti calibrati. Dalla natura animistica totemica al surreale anamorfico, la filiera creativa, che è partita a colpi visibili di subbia e scalpello, si è rettificata elimi nando le asperità superflue, lasciando il posto a un nitore visivo, restituito in levigatezza assidua in cui lo spazio plasma la forma che si compenetra docilmente, lasciandosi attraversare. Una fiducia calmierata sostanzia i Germogli di Speranza di Giovanni Scupola. Il suo ‘labor limae’ sofisticato, in gara con la Natura ma ben saldo nella Natura, prende la forma archetipica ovoidale, dell’eterno femminino, delle donne che sono state una presenza costante nella sua produzione. Non è la curiosità intellettiva di Pandora a cui gli dei lasciano la speranza nel vaso, come possibilità di riscatto, perché – la – speranza – è – l’ultima – a – morire: la genesi della speranza è un atto creativo e come tale ha una dinamica di distacco, di allontanamento, di sofferenza.
Sperare è un atto anche di volontà. Il germoglio è all’interno dell’utero ma, con forza inquietante ed imprevista, buca il suo contenitore, si affranca dalla sua sede per uscire vitale, indipendente e al contempo pronto a vivere di vita propria. La speranza dunque germoglia dalla terra e feconda nuova terra in un processo inarrestabile che orienta il divenire verso un’idea fiduciosa e attiva di armonia nella sfericità del cosmo. Così in mostra ci si muove tra germogli di speranza che assumono per la loro vita tanti e diversi materiali: terracotta, ulivo, alabastro, pietra selezionati e ri conosciuti idonei da Giovanni Scupola. Ed il processo creativo è controllato attraverso l’opera pittorica in mostra, a corredo della genesi dell’opera plastica, secondo processo creativo tradizionale che dall’Idea, bidimensionale, arriva alla presa dello spazio tridimensionale. La mostra di Giovanni Scupola è allestita alla Fondazione Palmieri a Lecce in Vico dei Sotterranei ed è visitabile fino al 13 giugno dalle 10 alle 12.30 e dalle 17 alle 21.
Pagine a cura di Maria Agostinacchio
















