È passato da…Sacro Cuore-Lecce/La gioia dell’incontro con il Pastore
Comunità che accoglie/Tre giornate intense per conoscere e apprezzare il lavoro del Parroco e dei suoi collaboratori.
Al fianco dei poveri/Le volontarie Vincenziane forniscono sostegno spirituale, morale ed economico, distribuzione viveri e guardaroba, visite domiciliari e interventi mirati ai bisognosi e poveri della Parrocchia, con grande abnegazione.
La comunità parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù di Lecce ha vissuto momenti di grande intensità spirituale durante la Visita Pastorale degli scorsi 6, 7 e 8 ottobre, “segno della presenza del Signore che visita il suo popolo nella pace” (Pastores Gregis, 46), occasione per la comunità di rinnovare la Consacrazione al Cuore di Gesù.
A partire dalla preparazione alla Santa Visita, con la peregrinatio del simulacro del Sacro Cuore presso le famiglie e l’Adorazione Eucaristica, le diverse realtà presenti in Parrocchia hanno espresso la loro migliore sinergia per un’ottimale accoglienza dell’Arcivescovo nell’ottica del “rinnovamento della pro¬pria vita cristiana e un’azione apostolica più intensa” (Apostolorum Successores, 221).
La parrocchia, eretta dal Vescovo Mons. Gennaro Trama il 21 novembre 1919 e consacrata dal Vescovo Mons. Francesco Minerva il 17 novembre 1957, ha nel Parroco Mons. Luigi Fanciano e nel Diacono Antonio Casarano i punti di riferimento della vita spirituale e pastorale dei fedeli, calco¬labili nel numero di 7000 a fronte di 1700 famiglie. Come “autentico tempo di grazia e momento speciale, anzi unico, in ordine all’incontro e al dialogo del ve¬scovo con i fedeli” (Pastores Gregis, 46), la comunità del Sacro Cuore si è disposta ad accogliere ‘familiarmente’ il suo Arcivescovo Domenico D’ambrosio, immagine viva di Gesù Buon Pastore.
Nell’intento di “approfondire la conoscenza del popolo di Dio affidato alle mie cure pastorali per guidarlo lungo i sentieri della speranza in un rinnovato e concreto cammino di fede” (Domenico D’Ambrosio, Conosco le mie pecore, 5), l’articolazione della Visita di Mons. D’Ambrosio ha preso l’avvio dal Sacramento della Confermazione di 25 giovani e dal Battesimo di una ragazza di 14 anni durante la celebrazione della Santa Messa del 6 ottobre, momento di grande coinvolgimento per i giovani e le loro famiglie. Il giorno successivo, nella visita agli ammalati, l’Arcivescovo ha portato la sua densa testimonianza di carità, così profondamente percepita da chi lo ha accompagnato e lo ha ricevuto, da lasciare un indelebile segno.
La gioia dell’incontro è stata, poi, ampiamente visibile nell’abbraccio simbolico ma anche concreto dei ragazzi del catechismo e i rispettivi genitori: la sintonia con l’Arcivescovo e la sua capacità comunicativa hanno prodot¬to una grande rispondenza nello scambio con la nutrita e vivace collettività catechistica e, successivamente, anche con i membri del Consiglio Pastorale. Ma la cronaca di questi incontri poco può raccontare della profonda partecipazione della comunità. Nella giornata dell’8 ottobre la Visita al Centro Ascolto ha toccato uno dei momenti più vivi nella conoscenza di un gruppo, il ‘Gruppo Vincenziano Parrocchiale’ che opera come Caritas Parrocchiale.
Le volontarie Vincenziane forniscono sostegno spirituale, morale ed economico, servizi di distribuzione viveri e guardaroba, visite domiciliari e interventi mirati ai bisognosi e poveri della Parrocchia, con grande abnegazione e nonostante la scarsità di aiuti a loro disposizione. La Visita presso la ‘Casa di Cura Villa Bianca’ e il pranzo con i poveri presso la mensa ‘Figlie della Carità’ ha definito, infine, i contorni di un ambiente parrocchiale connotato da situazioni di grande povertà e da vitalità missionarie di grande valore cristiano. Una comunità esemplare è proprio quella delle ‘Figlie della Carità’ che, contando su quattro religiose e diversi volontari, oltre che al Centro Ascolto svolge le sue attività con la Casa di Riposo, la mensa giornaliera ai poveri e la collaborazione con la Parrocchia. Sul solco delle parole di Papa Francesco: “Non si può parlare di povertà, di povertà astratta, quella non esiste!”, sicuramente si può affermare che l’esperienza di questa Visita ne ha reso concreta l’anima: la carità pastorale. (G.C.)


















