Educazione e Vita/Viaggio nella Scuola Paritaria e in quella Statale
LICEO CLASSICO “GIOVANNI PAOLO II”/“Obiettivo persona” è la sintesi dell’impegno mirato, in collaborazione con la famiglia, alla formazione fisico-psichica, culturale, morale, sociale e religiosa.
Una scuola aperta al mondo e al futuro nel segno della cultura.
Qui si costruiscono le persone.
“Scoprire la propria identità ed elaborare il proprio progetto di vita”.
L’amore che i genitori portano ai figli si manifesta anche nei rapporti che la famiglia tiene con gli insegnanti. Non sono passati molti anni da quando due poliziotti invitarono uno studente non ancora maggiorenni a scendere dal pullman che li avrebbe portati in viaggio di istruzione. Lo sconcertato studente fece l’esperienza della limitazione della libertà personale e quella della sospensione dalle lezioni per dieci giorni. Il Consiglio di classe, infatti, aveva pensato che sarebbe venuto meno alla sua funzione se fosse rimasto inerte di fronte all’imputazione che aveva coinvolto i due giovanetti per fatti di droga.
In quella circostanza, l’intensità dell’amor parentale non si espresse nei modi che usavano gli antichi genitori, quando i figli tornavano a casa con un votaccio. L’affetto di mamma e papà si manifestò con un ricorso al Tar, con il quale i due genitori supplicarono il giudice amministrativo di dichiarare ingiusta la sospensione dei figli dalle lezioni.
Secondo i due genitori, la scuola avrebbe dovuto disinteressarsi dello stile di vita che gli studenti mantengono al di là dell’edificio scolastico, perché in una società in cui si afferma sempre più consapevolmente il principio di sussidiarietà dello Stato al cittadino, gli insegnanti dovrebbero limitarsi a fare apprendere agli studenti le singole discipline scolastiche, senza invadere la più delicata e gelosa sfera della formazione complessiva della personalità dello studente.
La formazione del cittadino, secondo la tesi dei due genitori sarebbe un problema eminentemente familiare, ed a sostegno della tesi, ricordavano che la legge di riforma della scuola del 2003 vuole che la Scuola agisca, sì, in forme tali da favorire la crescita e la valorizzazione della persona umana, ma la obbliga a farlo tenendo conto anche delle scelte educative della famiglia.
Quei due genitori non avevano letto l’intero testo dell’articolo di legge citato; ne avevano saltato le proposizioni con la quale la Repubblica esige che l’azione della scuola e quella della famiglia si coordino fra di loro, senza che nessuna delle due prevalga sull’altra.
È dal 2007 che il principio della cooperazione scuola-famiglia si va affermando, come ben sanno i genitori che, nel momento in cui iscrivono per la prima volta i figli a scuola, sottoscrivono il Patto di corresponsabilità educativa. In molte scuole quel Patto di corresponsabilità resta bene in vista in ogni ambiente, nella speranza che famiglie ed insegnanti, rileggendolo, si sentano corresponsabili in egual misura della formazione degli studenti e volgano con cordialità di spirito le loro reciproche funzioni.
Fabio Scrimitore
















