Pubblicato in: Dom, Lug 8th, 2012

Facebook e gli adolescenti: ti incontro o ti contatto?/Parlano gli Operatori Pastorali

No ai gruppi contro i bambini disabili

Il nome del gruppo sembra innocuo: “Un sorriso per tutti i bambini disabili”. In realtà dietro si nasconde una pagina facebook è zep­pa di insulti e sarcasmo ma­cabro nei confronti di bam­bini con disabilità o con la sindrome di Down. Oltre 1200 membri iscritti anche se numerosi account sem­brano fasulli a giudicare dai nomi evidentemente di fantasia. Ma molti, in ogni caso, si iscrivono anche per rispondere e ricondurre alla ragione i frequentatori della pagina. Così ora è partita la protesta ufficiale dell’Asso­ciazione nazionale disabili italiani. La polizia postale ha avviato un’inchiesta per individuare chi “anima” la pagina del social network. 

Articoli a pagamento. La bufala è servita

Mr Facebook, Mark Zuckerberg, ha introdot­to il Promoted Post, un nuovo modo per mettere in evidenza i propri articoli o link sulle fan page, il tutto a pagamento. La notizia ha fatto subito il giro del web perché si è creato attorno a questo nuovo metodo una sorta di paura infondata. La classica bufala.

La realtà è che l’algoritmo che determina i contenuti che si vedono in bacheca, resta invariato. La percen­tuale degli utenti che legge un post è sempre circa il 20%. L’unico modo per far leggere a sempre maggiori fan è quello di scrivere post interessanti e virali che possan attrarre più persone e diventare virali.

Come modificare un commento su Facebook

È ora possibile modificare i commenti, sempre, indipendentemente da quando si è postato il commento e anche se qualcuno ha risposto al nostro commento. Per modificare un commento basta spostarsi con il cursore del mouse sul commento e cliccare sulla matita a destra del commento, vedi l’immagine.

Roberto Caione: “Una realtà virtuale parallela”

Riconosco le possibili e smisurate potenzialità del social network più cliccato oggi­giorno dai nostri mouse, ma, allo stesso tempo il mio giudizio rimane fortemente negativo in quanto non posso fare a meno di sentirmi oppresso dalla presenza di un mondo virtuale parallelo alla nostra realtà. L’ “apparente” onniscienza di questo social network è una calamita per la stragrande maggioranza degli adolescenti che in ogni modo plasmano il loro “status” vitae in un “piacere” immediato, consegnando le loro emozioni nelle mani di una foto d’ obbligo, o in una citazione, limitando sul piano della realtà, ogni relazione sociale e affettiva. 

Responsabile Ministranti

Giorgio Mogavero: “Parte del mondo che ha bisogno dell’altro”

Con il lancio del social network più famoso del mondo, Facebook, la vita della mag­gioranza dei giovani cambiata. Si vive in funzione di ciò: connettersi ed accedere al servizio è diventata, quasi, un’ossessione. Bisogna tenere aggiornato il proprio “sta­tus”, conoscere quello altrui, scattare foto per essere in breve “taggate” e condivise; “trascorrere” intere serate con conoscenti chiamati “amici”. La dipendenza aumenta se pensiamo alla possibilità di accedervi tramite cellulare. La schiavitù a questa piattaforma sociale esprime, a mio avviso, il desiderio dell’uo­mo di oggi, minacciato da solitudine e individualismo, di sentirsi parte di un mondo dove si ha ancora bisogno dell’altro. 

Educatore Giovani AC

Marina Rizzo: “Le relazioni al centro della riflessione”

Facebook, fenomeno di massa di vasta portata, oltre cento milioni di iscritti, di fronte al quale non è semplice esprimere un giudizio netto. Come parte integrante del mondo adolescenziale-giovanile ne costituisce, a mio avviso, un “osservatorio privi­legiato”. Un mondo che rivela “in rete” “lati oscuri”, celati nella quotidianità: scatti ammiccanti che fanno di semplici adolescenti potenziali Lolite, ma anche dinami­smo, sensibilità sociale, progettualità: un esempio per tutti la mobilitazione a favore dell’ultima campagna referendaria. Nessuna condanna o assoluzione ma necessità di avviare una seria riflessione, tra i giovani, sull’autentico valore delle relazioni umane promuovendo, così, una coscienza critica, capace di discernimento e scelta. Emo­zioni, sguardi, gesti passano attraverso il “vis à vis”, mai potranno essere percepiti e vissuti in una realtà virtuale. 

Educatore Giovani AC

 Pinuccia Doremi: “Molto dipende dall’uso che se ne fa”

Vuoi saper i fatti miei? Ti va di spettegolare insieme su….? Notizie flash dell’ul­tim’ora. Cosa mi/ti è accaduto dieci o cinque minuti fa? Vuoi pregare con me? Guarda che foto ho realizzato nello scorso week-end. Tutto questo e tanto altro ancora è Facebook. È bene o può far male, dare un giudizio in merito non è facile tutto dipende da come si usa e perché. Positivo, se le amicizie si consolidano e si ritrovano anche dopo anni. Negativo se questo serve a risvegliare vecchi ranco­ri e altro… (Questo è quello che penso di Facebook tenendo conto che non ne faccio uso). 

Presidente parrocchiale di AC

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