Giornata Mondiale del Rene/Trapianti… Lecce ferma da due anni
A colloquio con il Direttore di Nefrologia, dialisi e trapianto, del “Vito Fazzi”.
BUONGIORNO: DA NOI 50 NUOVI PAZIENTI ALL’ANNO
“Tra gli inquinanti ambientali, asbesto, cadmio, anilina possono causare neoplasie ma è soprattutto il fumo del tabacco il principale fattore di rischio per le neoplasie del rene e delle vie urinarie”.
Dott. Buongiorno, quale incidenza hanno le malattie renali nel Salento rispetto alla media nazionale? Quali sono le patologie più diffuse qui da noi?
La prevalenza della malattia renale cronica è in Italia del 6,3% ed i principali fattori di rischio sono l’età avanzata, l’ipertensione arteriosa, l’obesità, il diabete, la malattia cardiovascolare e il fumo. Sono pertanto i pazienti anziani, che hanno fatto frequente uso di farmaci analgesici o anti-neoplastici o che hanno fatto più esami radiologici con mezzi di contrasto, quelli che più spesso giungono all’uremia terminale. Nel Salento l’incidenza di nuovi casi di pazienti in dialisi nel 2013-2014 è stata di 201 pazienti (187 in emodialisi e 14 in dialisi peritoneale) pari a circa 100 nuovi pazienti/ anno/pmp (per milione di popolazione) un dato inferiore a quella nazionale di circa 160 pazienti/pmp; i pazienti prevalenti in dialisi (su 850.000 abitanti) nello stesso biennio sono stati in media 750 di cui 18 in peritoneo-dialisi (dati del Registro Sin-AL 4/2/2015). Le fasce di età più rappresentate sono quelle tra i 71 e gli 80 anni e poi quella tra i 61 e i 70 anni. Le glomerulonefriti, le più classiche malattie renali, per il diffuso miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie della popolazione italiana sono entrate nel numero delle malattie rare (meno di 1 caso/2000 abitanti/anno).Con la forte mobilità della popolazione nel territorio nazionale e la conseguente omogeneizzazione demografica, non ci sono significative differenze di incidenza/ prevalenza di malattie renali salvo una maggiore evidenza del problema in prossimità di grandi concentrazioni industriali (Taranto ad esempio) o nelle regioni con popolazione più anziana (esempio Liguria rispetto alla Campania).
Spesso le malattie renali sono asintomatiche, ma a parte gli esami diagnostici, quali potrebbero essere i campanelli d’allarme?
Mentre le relativamente più rare nefropatie acute sono caratterizzate da un quadro clinico più eclatante (sangue visibile ad occhio nudo nelle urine, edemi diffusi, dispepsia, malessere generale) le nefropatie croniche hanno generalmente un andamento silente; però nel corso della malattia renale cronica, può comparire ipertensione arteriosa che può manifestarsi con cefalea e palpitazioni ed un difetto della capacità renale di concentrare le urine che si traduce in poliuria e nicturia, cioè un aumento del volume urinario con risveglio notturno frequente per urinare; la poliuria specie post-prandiale può anche essere un sintomo di diabete come la sete intensa.
Oltre ad errati stili di vita, all’ipertensione, all’obesità e al diabete, sulle malattie renali ha peso anche l’inquinamento ambientale?
Certamente, infatti il rene è deputato alla eliminazione delle scorie endogene e dei tossici esogeni disciolti nell’acqua corporea, attraverso un processo di progressiva concentrazione di tali sostanza in un volume urinario relativamente piccolo; pertanto il rene diventa un organo bersaglio di sostanze che vi si concentrano e possono determinare danno renale; tra questi anche farmaci come gli antiinfiammatori, i mezzi di contrasto per esami radiologici, alcuni antibiotici e i farmaci anti-neoplastici. Tra gli inquinanti ambientali, asbesto, cadmio, anilina possono causare neoplasie ma è soprattutto il fumo del tabacco il principale fattore di rischio per le neoplasie del rene e delle vie urinarie.
Quante persone si rivolgono al suo reparto per la dialisi? E dei trapianti di rene a Lecce cosa può dirci?
Il numero di nuovi casi anno avviati alla terapia sostitutiva renale cronica presso la Uoc di Nefrologia, Dialisi, Trapianto dell’Ospedale V. Fazzi di Lecce è di oltre 50 pazienti/anno; per lo più di età maggiore di 65 anni e quindi raramente idonei a ricevere un trapianto renale. L’attività di trapianto a Lecce è chiusa da 2 anni per problemi relativi alle sale operatorie ma verosimilmente resterà chiusa per i programmi di contenimento della spesa sanitaria; comunque nel periodo 2000-2012 monitorato dal Centro Nazionale Trapianti, i trapianti effettuati a Lecce, pur numericamente pochi (41) sono stati di alta qualità come indicato dalla sopravvivenza a 5 anni del paziente (100%) che ci pone al primo posto in Italia e dalla sopravvivenza del rene (92,2%) che ci pone al secondo posto in Italia (la Media nazionale della sopravvivenza del paziente a 5 anni è 92,1+0,2 %; la Media Nazionale della sopravvivenza del rene a 5 anni è 81,9+0,3%); (questi dati sono contenuti nell’ultimo aggiornamento 1/12/2014: www.trapianti. salute.gov. it/imgs/C_17_pubblicazioni_2271_ulterioriallegati_ ulterioreallegato_1_alleg.p)
In che modo verrà celebrata a Lecce la Giornata Mondiale del Rene 2015?
Sul modello delle Ted (technology and design) conference, finalizzate alla diffusione delle idee attraverso conversazioni di non più di 18 minuti, che lasciano ampio spazio alla riflessione ed attivano la interattività, abbiamo organizzato alcuni colloqui ripetuti per classi di studenti in alcune scuole superiori della città, perché l’esperienza degli scorsi anni ci ha insegnato che sono questi interventi quelli con esiti più promettenti perché rivolti ai giovani nei quali una adeguata informazione oltre a un arricchimento culturale su temi altrimenti non affrontati nella scuola come nella famiglia, può dare ricadute straordinarie in termini di prevenzione primaria, offrendo l’accoglienza successiva negli ambulatori nefrologici dell’ospedale. Le iniziative messe in opera negli anni passati volte a sensibilizzare in modo diretto la cittadinanza mediante la misurazione della pressione arteriosa, l’esame urine e la misurazione della circonferenza addominale in un piccolo ambulatorio in una tenda in piazza S. Oronzo come gli interventi in programmi radio-televisivi realizzati grazie alla collaborazione del compianto Ilio Palmariggi, avevano il difetto di non cogliere se non molto marginalmente i giovani che rappresentano il vero target di un programma di prevenzione primaria.
















