Pubblicato in: Mar, Mag 6th, 2014

I due Papi… Ammaliati da Lecce

Affascinati dalla bellezza dell’arte offerta copiosamente dal capoluogo salentino, ammirati per le intense manifestazioni di religiosità della popolazione, conquistati dalle effusioni di affetto e dalla profonda comunione della Chiesa locale: i nuovi papi santi mostrarono forte esultanza nel visitare Lecce, come attestarono con pregnanti dichiarazioni.

Entrambi vi giunsero due volte: “Conosco Lecce dal 1922. Bella città, ricca di antica storia, splendente di antiche chiese, ornata da una deco­razione barocca tutta sua, caratteristi­ca, come un ricamo di pietra grazioso e fine: Lecce, l’Atene delle Pugile”, scrisse Roncalli una trentina d’anni dopo, quando, invitato ufficialmente per il Congresso Eucaristico Nazionale, rilevava: “Venni qui dalla Laguna Vene­ta fino ad terminos Italiae”, mentre da parte sua (“per me che devo guardare alle ore vespertine della mia giornata”) riconosceva i limiti propri dell’età avan­zata e asseriva di essere ammirato per “l’ardore della fede e della carità” della gente salentina.

santi

Così come Wojty­la rivelò compiaciuto il suo stupore improvvisando in Piazza S. Oronzo: “Grazie di questa accoglienza calorosa. Si vede che siamo al Sud. Dal Nord al Sud le temperature cambiano, anche da Roma a Lecce. Io sono convinto che si deve camminare spesso ver­so il Sud per trovare l’entusiasmo per costruire il futuro di tutta l’Italia”. Soprattutto, entrambi manifestarono convinto apprezzamento per la situa­zione della comunità cristiana locale. Salutando “Lecce fortunata e benedet­ta”, con linguaggio tipico nel dopoguer­ra, il Patriarca veneziano riconobbe che dinanzi “alle forze avverse della confusione e delle tenebre” la popola­zione ha saputo conservare “l’impronta religiosa dell’Italia cattolica” espressa “un po’ dappertutto nei monumenti la cui magnificenza resistette, qui ben più che altrove”.

E Papa Giovanni Paolo II, già visibilmente sofferente nel 1994, asserì addirittura di essere rinfrancato avendo constatato il reciproco arric­chimento spirituale culturale tra Nord e Sud Italia e la complementarità delle tradizioni: “Io spero di poter portare da qui a Roma molte nuove energie”. Così la visita, la seconda dopo il suo fugace passaggio leccese nel 1980 rivelato proprio da questo Settimanale, risultò significativa e importante per sostenere il cammino di rilancio del Mezzogior­no fondato sulla millenaria cultura tra Oriente e Occidente, sulla voglia di ri­scatto dalle diverse forme di devianza, su una corale volontà di riappropria­zione dei valori della solidarietà e della religiosità. Essa costituì un memorabile evento propulsivo di presa di coscien­za, d’incoraggiamento e di fiducia. Ora la proclamazione della santità dei due nuovi Santi: preziosa occasione non solo per ravvivare la memoria di quegli straordinari eventi, ma soprattutto per progettare il futuro del Salento con più chiara consapevolezza e maggiore tensione spirituale e culturale. 

Adolfo Putignano

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