Pubblicato in: Ven, Lug 12th, 2013

Il Politeama Greco racconta…

Inaugurato il 15 novembre 1884 con l’Aida di Verdi. Nato per volontà di Donato Greco e del Consiglio Comunale dell’epoca.

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Il Teatro Politeama Greco era nato nel pensiero dei cittadini di Lecce già molti anni prima che si posasse la prima pietra destinata a costruirlo. La voglia di esprimersi attraver­so le arti sceniche si palesava tra le vie della città dove, soprattutto le sere d’estate, si improvvisavano feste, balli, esibizioni di musicanti e attori di strada. Poi, finalmente nel 1882 Do­nato Greco chiese ed ottenne all’unanimità dal Consiglio Comunale, riunito dal Sinda­co Guariglia, la licenza per la costruzione del teatro.

L’ambizioso progetto prese il via dopo alcuni mesi sotto la direzione dell’ingegner Oronzo Greco (fratello di Donato) e proseguirono alacremente per un anno. La prima ‘bozza’ di Teatro presentava un palcoscenico mobile, in grado di abbassar­si sino a diventare tutt’uno con la platea, ma a promet­tere grandi successi fu, sin dall’inizio, la spettacolare acustica del Teatro Politeama ‘Principe di Napoli’, come si chiamò il teatro nei suoi primi anni di vita.

L’inaugurazione avvenne il 15 novembre del 1884 con l’Aida di G. Verdi e fu un grande successo che, però, segnava – ancora una volta nella storia – quel solco tra gente comune ed èlite. Le prime rappresentazioni teatrali in Lecce a partire dalla seconda meta dell’800, infatti, furono privilegio dei pochi spettatori (aristocra­tici e borghesi) che l’unico piccolo teatro allora esistente poteva contenere. Dopo le prime inevitabili critiche e una stagione teatrale che non aveva soddisfatto a pieno, si iniziarono ad intravedere nelle volontà dei titolari, delle forti esigenze di cambiamen­to.

Nel 1913 vennero eseguiti importanti lavori di ristrut­turazione: il teatro, prima in legno, fu costruito in pietra; il palcoscenico divenne fisso; fu aumentata la capienza del teatro; furono costruite tre file di palchi oltre il loggio­ne; il soffitto fu dipinto dal maestro Carmine Palmieri.

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Anche l’estetica dell’edificio risentì positivamente degli interventi apportati: la sala fu arricchita con decorazioni eseguite da maestri decoratori di fama nazionale, le vecchie poltrone vennero sostituite con nuove, più confortevoli, con l’alta spalliera in velluto rosso, nello stile del tempo; infine, al posto del preesi­stente giardino venne creato un ampio foyer.

Altri lavori furono eseguiti, nel 1926, die­tro suggerimento del direttore artistico, il celebre tenore Tito Schipa e portarono alla creazione del ‘golfo mistico’ per l’orchestra: così, Wagner aveva battezzato la fossa orchestrale, ossia lo spa­zio, scavato in parte sotto il palcoscenico, in parte sotto il livello della platea, dal quale il suono si diffondeva perfet­to ed armonioso, in tutta la sala. In precedenza l’orche­stra suonava allo stesso piano della platea.

Il 1958 fu un altro anno di importanti lavori di restauro che, questa volta, interessa­rono i sistemi di sicurezza, l’impianto elettrico e di riscaldamento trasformato, quest’ultimo, da impianto a termosifone, ad impianto ad aria calda; accorgimenti, questi, fortemente voluti dal titolare del teatro, l’avv. Giuseppe Greco.

Più di recente, nel 1994, per volontà del dott. Alberto Greco, figlio di Giuseppe Greco, il Teatro Politeama Greco ha vissuto il rinnovo dell’intera platea, dei fregi e delle decorazioni dei palchi e dell’arco scenico, del foyer del teatro e altri numerosi aggiornamenti tecnici. L’en­nesima splendida rinascita di un teatro che inorgoglisce i cittadini e affascina i numero­si turisti che visitano la città di Lecce.

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