La Festa del 4 Giugno/San Filippo educatore e maestro esemplare
Fervono i preparativi religiosi e civili per la Festa di San Filippo Smaldone che si terrà il 4 giugno prossimo.
Un Triduo solenne precederà i festeggiamenti e i sacerdoti don Corrado Serafino, don Giovanni Serio, don Attilio Mesagne e mons. Antonio Montinaro presiederanno le Liturgie Eucaristiche previste.
A distanza di 6 anni dalla sua Canonizzazione, la sua opera educativa, i suoi insegnamenti e la sua dedizione per i sordomuti continua ad essere il centro nevralgico di tutta l’attività delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori che con grande dovizia e buon discepolato ne mantengono viva la tradizione. Un sacerdote, San Filippo, che ha dedicato la sua vita religiosa alla formazione e all’Educazione dei più deboli e in particolare ai suoi fratelli sordomuti cercando di comprendere e soddisfare bisogni ed esigenze reali, incomunicabili attraverso lo strumento oralistico.
Un religioso dall’animo caritatevole capace di far comprendere, in tempi assai lontani, quando la diversità in generale e la disabilità in particolare, veniva considerata un’anomalia umana da segregare e allontanare dalla collettività, che le differenze rendono unici e irripetibili e che l’emarginazione è la vera anomalia della società.
Rileggendo i suoi scritti, soprattutto, con l’intento di astrarre quel nucleo di elementi pratici e teorici che li rende attuabili nel nostro tempo, si può carpire l’importanza della scelta metodologica del “Sistema preventivo”, che pone al centro dell’azione educativa la relazione affettiva tra educatore ed educando. La “Centralità della persona”, “L’approccio integrale” e l’attenzione per “L’educazione morale e civile” che per egli sono state prerogative essenziali atte a garantire una completa formazione della persona.
Di fondamentale importanza è anche il “Profilo dell’educatore”, il quale – ben delineato da San Filippo nel “Testo di regolamento interno del Pio Istituto”del quale è fondatore – deve essere: armato di pazienza e disponibile alla fatica; modello di condotta e di vita, consapevole del valore educativo del suo comportamento; deve riservare lo stesso trattamento a tutti gli allievi e inoltre deve farsi amare anziché temere.
Questo breve accenno ad un sistema educativo molto più ampio ed articolato, non può e non deve rimanere patrimonio esclusivo degli educatori consacrati, ma invita alla riflessione, oggi più che mai, incarnati in una società dove alberga un insidioso relativismo, uno sfrenato consumismo e una caduta dei valori morali e civili.
Maria Rosaria Strafella















