La Riflessione dell’Arcivescovo durante la Veglia per il Papa Emerito/“La Chiesa di Lecce ti vuole bene”
IL CORAGGIO DI UNA SCELTA/UNA RINUNCIA CHE MERITA PROFONDO RISPETTO
La Chiesa sta vivendo un momento difficile, gravata da richieste sociali di presunta modernità, di falso evoluzionismo e contrastata da teorie prive di ogni fondamento di Fede.
È chiamata a prendere posizione su istanze sociali che contrastano con i principi su cui si fonda e con i dogmi religiosi che ne caratterizzano anche la diversità da altre religioni; è pressata, altresì, a rispondere di comportamenti che si verificano nel suo interno.
Da cattolici dobbiamo prendere coscienza che la Chiesa non può adeguarsi alle mode per compiacerci, cedere a situazioni di comodo che la società promuove agevolare costumi immorali negando sé stessa e venendo meno alla guida suprema che è la Parola di Dio, fondamento da cui trae il suo indirizzo ed il suo orientamento.
Dio non deve compiacere a noi, siamo noi che dobbiamo compiacere a Lui, in coerenza di fede. La saggezza che ha sempre caratterizzato gli uomini di Chiesa, il clero in toto, sicuramente guidata dallo Spirito Divino, riuscirà a trovare la soluzione alle verosimili conflittualità interne che se, da un lato, creano stupore e critiche nell’opinione pubblica, dall’altro, vanno viste nell’ottica delle fisiologiche manifestazioni umane.
La Chiesa è sempre stata storicamente combattuta, ma ha sempre superato le sue battaglie e gli sferrati attacchi. Ma il coraggio ad Essa necessario non può non venire anche dalla forza della preghiera dei suoi stessi fedeli. “Noi Cattolici” dove siamo? Noi dobbiamo essere con la Chiesa e nella Chiesa, dentro e fuori le sue mura! È importante far sentire la nostra voce in difesa di quella Chiesa che rappresentiamo e nel cui seno ci nutriamo di fede. Essa è sempre pronta ad accoglierci. Come Cattolici non possiamo rimanere indifferenti e farci scivolare addosso gli avvenimenti che ci coinvolgono.
È il momento di abbandonare ogni dubbio o eventuale paura, come ci esorta, in questi giorni, anche il nostro Vescovo; è importante soprattutto, non rendersi partecipi di comuni e volgari giudizi, ma stringersi intorno ai nostri. Sacerdoti e al nostro Vescovo per condividere con Loro la preghiera e guardare con serenità a Gesù, unico modello di vita e obiettivo del Cristiano.
Il fedele non può schierarsi nel condannare. È dovere dell’uomo di fede difendere i Ministri della Chiesa tanto più amabili perché sono uomini come noi, nostri fratelli e tanto più meritevoli di rispetto.
La nostra preghiera non può escludere in questo momento, il nostro Papa Benedetto XVI che ha rinunciato al Suo Ministero perché la sua dolcezza e mitezza, ancora più accentuate dall’età avanzata, contrastano con il rumore delle cose umane. La sua decisione è meritevole di profondo rispetto. In ragione di ciò, sicuramente pregherà per il popolo cristiano che ha servito finora.
Beatrice Cleopazzo
















