Lavoro/Ingegneri… Nel Salento c’è posto
Inchiesta/Su 72 solo due contratti indeterminati
AZIENDE DEL TERRITORIO… COSA CERCANO, COSA OFFRONO IL TURISMO CONTINUA A TIRARE
Cosa cercano le aziende salentine? E cosa offrono? Senza avere la pretesa di poter esprimere una puntuale valutazione analitica per la quale occorrerebbe una ricerca approfondita con dati statistici alla mano, abbiamo voluto comunque spiare gli annunci di lavoro comparsi su quasi un centinaio giornali locali e già dal primo sguardo sono saltate all’occhio delle semplici considerazioni. Abbiamo letto alcuni annunci di lavoro proposti da aziende di vari settori e per diverse posizioni. Di tutto il campione, solo due annunci proponevano il contratto a tempo indeterminato, gli altri offrivano contratto di somministrazione; a tempo determinato; o perfino da commisurare all’esperienza o da definire. Però, i requisiti sono chiari per tutti: dal lavoro di manutenzione a quello di gestione si cercava pregressa esperienza in media di tre anni, e conoscenza della lingua inglese a più livelli a seconda del tipo di lavoro e questo conferma i risultati delle ricerche: il rapporto Excelsior/Unioncamere, ad esempio, sottolinea che nel 60% dei casi, i datori di lavoro indicano l’esperienza come un requisito indispensabile, mentre la richiesta della lingua inglese si potrebbe spiegare con l’ausilio dei risultati di uno studio di Isfol il quale afferma che una forte spinta alla riorganizzazione aziendale è data dall’internazionalizzazione, segmento per il quale cresce anche la richiesta di nuove figure professionali. Per quanto riguarda il titolo di studio, per il nostro campione tra le lauree spicca quella in ingegneria meccanica: “alcune aziende stanno rivedendo la propria struttura organizzativa mediante l’acquisizione di competenze del tutto nuove che prima non avevano: ingegneri innanzitutto, da inserire nelle funzioni produttive, di ricerca e sviluppo, ma anche gestionali e di controllo (sono le figure prescelte dal 50,2% delle imprese)”Isfol e CicLavoro .
Per le restanti offerte prese in esame non sono richieste lauree, basta il diploma, però solo per un’offerta lavorativa su 72 è richiesta la terza media e anche tale dato è confermato dalle ricerche: nei casi di diplomati e di giovani con qualifiche professionali le percentuali dei posti di lavoro messi a disposizione sono superiori al 60% (Excelsior/Unioncamere); per i meno istruiti il tasso di occupazione è più basso, fino al 31,3% (Rapporto 2014 Istat). Non possiamo rilevare su un campione così piccolo quali sono i profili più ricercati nel territorio, tuttavia basandoci sul totale degli annunci letti possiamo certamente ammettere che per ogni annuncio non viene cercato più di un profilo, tranne che per un’azienda di call center che cerca operatori telefonici e per aziende di moda che offrono lavoro ad un numero non definito di sarte, orlatrici, esperte di abiti da sposa, etc..). In prima pagina da segnalare poi i 600 profili richiesti in tutta Italia per grande distribuzione, ristorazione e servizi, soprattutto alberghieri e turistici, solo per la stagione estiva, tuttavia si tratta di un’eccezione in una precaria costante che ormai va purtroppo avanti da tempo.
















