“Le Province non spariscono. Si trasformano”
Quali gli svantaggi?
Ci sarebbero stati svantaggi nel caso dell’abolizione, ma nella trasformazione dell’ente provinciale così come configurato dal ddl non credo ci siano. Siamo sul binario giusto.
Come verranno redistribuite le competenze prima affidate alle province?
Vengono individuate alcune funzioni che rimangono di competenza della Provincia: il coordinamento, la funzione territoriale, la pianificazione scolastica, l’ambiente, i trasporti. Altri compiti, ben definiti all’interno del disegno di legge, saranno trasferiti ai singoli comuni o, nel caso di realtà territoriali molto piccole, alle unioni dei comuni; è il caso, ad esempio, dell’edilizia scolastica, della gestione dei beni culturali o dei centri per l’impiego.
Cosa pensa di eventuali unioni dei comuni?
Credo che in questa maniera venga valorizzato sempre di più l’ente comunale, che attraverso le unioni o le fusioni viene chiamato a svolgere alcune funzioni della provincia. Dal punto di vista della rappresentanza politica, dei servizi turistici e per i cittadini sarebbe utile un’unione dei comuni, ed è verso questa direzione che sta andando il futuro del Salento, che si configurerà come un territorio formato da tante città policentriche che fanno rete tra loro riuscendo a gestire in maniera coordinata e più agevole alcune questioni di interesse comune. Queste trasformazioni sono procedure graduali, l’importante è definire bene in partenza il percorso da seguire.
Pagine a cura di Grazia Pia Licheri















