Lega Pro/Lecce, attenzione ai colpi di coda
I Giallorossi sul campo dell’Aversa Normanna,ultima in classifica del Girone C.
Transito vietato al “Via del Mare”. Per tutti. Ovviamente, anche per l’ultimo ospite di turno: vale a dire che il Cosenza, alla pari di Barletta, Reggina, Paganese e Casertana, ha pagato il dazio con la sconfitta. E così, dopo quest’altro successo, il fortino giallorosso ha impinguato il suo bottino di … guerra, toccando quota cinque vittorie interne che, tradotte in numeri, hanno fatto guadagnare al Lecce 15 punti ed un concreto balzo in classifica. Quinta vittima del Lecce “uso interno”, quindi, il Cosenza del neo tecnico Roselli, una volta collega affettuoso e compagno di squadra di Lerda ma da qualche anno a questa parte suo aspro “nemico”. Un Cosenza determinato e guardingo che ha fatto soffrire la squadra giallorossa, impegnandola severamente per tutti i 90 e più minuti di gara. Difatti, il Lecce ha potuto avere ragione dei calabresi soltanto a metà della ripresa, grazie ad un gol di testa del brasiliano Sacilotto nuovo “goleador” (ha segnato anche venerdì scorso a Salerno) e perciò da considerare quasi alla pari di Miccoli, Moscardelli e Carrozza. Profondamente religioso e cattolico professante, Luis Gabriel Sacilotto, 31 anni, brasiliano di nascita ma ormai italiano d’adozione, ha dedicato questo suo secondo, importante gol consecutivo, alla sua famiglia ed a Fabrizio Miccoli, autore dell’assist che gli ha permetto di segnare con un colpo di testa la rete del successo. Inoltre, per rendere pubblica la sua grande fede, in occasione del gol, ha sfoggiato una maglietta con la scritta: “Gesù ti Amo”. Un atto d’amore verso Gesù da elogiare e da prendere ad esempio. Tutto facile con il Cosenza, allora? “Non è stato per niente facile – ha puntualizzato a fine partita Sacilotto – superare il muro calabrese. E proprio per ciò, i tre punti conquistati debbono essere considerati un successo davvero pesante. Tutti ci hanno fatto i complimenti per l’importante vittoria conquistata venerdì scorso a Salerno contro la Salernitana. Io dico che è stato più difficile vincere questa sfida con il Cosenza, venuto a giocare contro di noi con un solo obiettivo: fare le barricate, sperando poi in qualche contropiede vincente”.
Dunque, Sacilotto sull’altare della gloria per il gol della vittoria. Ma grandi applausi meritano anche Fabrizio Miccoli e mister Franco Lerda. Il piccolo grande – bomber di San Donato di Lecce ha dato il la al gol di Sacilotto con un assist al bacio. “Sono schemi che proviamo e riproviamo in allenamento – ha aggiunto Sacilotto – e, quindi, sapevo benissimo che Fabrizio mi avrebbe mandato il pallone nella zona in cui potevo fare gol. E così è stato. Peccato, invece, per la precedente occasione sbagliata: su un invitante pallone servitomi da Checco Lepore ho sbagliato il colpo di testa, non riuscendo a centrare lo specchio della porta. Insomma, la nostra è stata una vittoria meritata e, sinceramente parlando, avremmo potuto vincere contro il Cosenza anche con un paio di gol di scarto”. Onore e gloria, si diceva, anche a Miccoli ed a mister Lerda. Sui i due ne sono state dette e scritte di cotte e di crude. Ebbene, Miccoli – se ce n’era bisogno – pur senza giocare, a Salerno aveva fatto … l’allenatore in seconda, aiutando dalla panchina ogni suo compagno che si veniva a trovare in difficoltà. Questo comportamento aveva come significato il profondo amore che il “Romario del Salento” ha manifestato a più riprese e specie nei momenti di maggiore difficoltà verso il Lecce, da sempre considerata la sua squadra del cuore. “Mi è piaciuto molto Miccoli – ha detto Lerda -. Pur utilizzato solo nel secondo tempo, si è subito messo a disposizione della squadra. Suo è stato l’assist per il gol di Sacilotto e sue sono state altre buone trame di gioco. Un elemento prezioso”. Parole che parlano d’amore fra i due. Ed allora, è scoppiata davvero la grande pace fra Lerda e Miccoli? La risposta alle prossime partite di campionato… Intanto, per i Lecce non c’è neppure tempo per godersi la quinta vittoria interna di fila. Sabato, alle 14.30, infatti, dovrà andare a giocare in casa dell’Aversa Normanna, fanalino di coda del girone C. Una partita facile e semplice, si dice in giro. “In cauda venenum”, dicevano i latini. Ed anche noi siamo convinti che in coda ci sono più rischi che in vetta. Ne tenga conto il Lecce, evitando così dannosi stop che potrebbero danneggiarlo nella corsa verso la B.
Umberto Verri
















