Pubblicato in: Ven, Giu 1st, 2012

Quale futuro per i cattolici italiani?/I Giornalisti: lievito in un mondo che cambia

SOCIETÀ IN EVOLUZIONE/UNA CASA COMUNE?

Se non emerge l’orgoglio di appartenenza

“Per avere un futuro nella politica italiana e garantire un futuro all’Italia, la prima cosa da fare, e fare bene, è quella di individuare e formare quei giovani che dovranno diventare i protagonisti di domani”.

L’attenzione sempre più morbosa nei confronti dei cattolici e del loro impegno in politica dimostra come il periodo del disimpegno e della dispersione che ha caratterizzato l’ultimo decennio stia per finire. Il corteggiamento interessato, e condito di apprezzamenti, del voto cattolico da parte di tutta la politica, stava a dimostrare il ruolo marginale a cui gli stessi cattolici si erano condannati. Ora si cominciano a vedere i primi segni di un cambiamento radicale in cui comincia ad emergere l’orgoglio di appartenenza. Appartenenza che non può essere, come in passato, ad una “casa comune dei cattolici”, ma ad una “idea di impegno politico” basata sugli insegnamenti sulla fede. Ma per avere un futuro nella politica italiana e garantire un futuro all’Italia, la prima cosa da fare, e fare bene, è quella di individuare e formare quei giovani che dovranno diventare i protagonisti di domani.

Giovanni Delle Donne

Un “ecosistema” per bilanciare il silenzio con la parola

“Fare cronaca con un’accurata scelta delle parole ed una ancora più delicata selezione delle immagini, guardare la realtà con gli occhi della non-indifferenza, per entrare nel cuore della notizia”.

“Raccontare” con sobrietà e rispetto dell’altro. Con amore per la professione ma ancor più per la verità e per la dignità umana. Per i giornalisti cattolici, credo si traduca in carità cristiana, sulla carta stampata come in tv. Fare cronaca con un’accurata scelta delle parole ed una ancora più delicata selezione delle immagini, guardare la realtà con gli occhi della non-indifferenza, per entrare nel cuore della notizia e condividerla, diffonderla con compostezza. Questo può essere l’unico silenzio di chi ha per mestiere la parola. Lo dice chiaramente Papa Benedetto XVI nel messaggio in occasione della giornata delle comunicazioni sociali. “… È necessario creare un ambiente propizio, quasi una sorta di ecosistema che sappia equilibrare silenzio, parola, immagini e suoni”.

Raffaella Meo

Cronisti fedeli cercatori di verità

“La ricerca della verità deve essere l’obiettivo prioritario per i cattolici che sono impegnati nella comunicazione. Dobbiamo essere “cronisti fedeli”, anche per recuperare la credibilità persa”.

Nella carta dei doveri è scritto chiaramente: il giornalista ha l’obbligo inderogabile del rispetto della verità sostanziale dei fatti, osservando sempre i doveri imposti dalla lealtà e della buona fede. Così è per tutti. Ma per noi giornalisti cattolici il rispetto della verità è più stringente perché deve essere ancorato ai principi radicati nel Vangelo. E il Santo Padre ci ha invitato a “ricercare la Verità con mente e cuore appassionato, ma anche con professionalità”, nel rispetto per la dignità della persona, il senso di valori quali la giustizia, la libertà, la solidarietà, che sono essenziali per la sopravvivenza di una società”. La ricerca della verità deve essere l’obiettivo prioritario per i cattolici che sono impegnati nella comunicazione. Dobbiamo essere “cronisti fedeli”, anche per recuperare la credibilità persa.

Gianfranco Lattante

Trasformare il mondo in profondità mirando ai segni di speranza

“I cattolici dovrebbero ripartire dalla speranza, per guardare al futuro: con ottimismo. Quella gioia a cui faceva riferimento Celentano dal palco di Sanremo e che non può essere cancellata dalle brutture di questa vita”.

In un momento di profonda crisi economica e morale, credo sia quanto mai pertinente chiedersi quale futuro attenda i cattolici in Italia. Avere la pazienza e la predisposizione d’animo di porsi delle domande significa soprattutto avere il coraggio di cercare le risposte e l’umiltà di accettarle. Un percorso non facile e sicuramente non comodo. Chi domanda si mette in discussione, non si ferma, non si adagia nelle acque stagnati delle propria coscienza, non si autopromuove. Chi domanda ha il cuore in azione. Anni fa, leggendo un libro di una nota scrittrice italiana, mi appuntai una frase, che rappresenta, ancora oggi, una sorta di faro – guida per me: “… ogni volta in cui, crescendo, avrai voglia di cambiare le cose sbagliate in cose giuste, ricordati che la prima rivoluzione da fare è quella dentro se stessi, la prima e la più importante”. Ebbene, io credo che per poter parlare di futuro dei cattolici, in Italia come nel resto nel mondo, ogni cattolici dovrebbe, nel proprio intimo, attuare la propria, personale rivoluzione. Una rivoluzione, ovviamente, pacifica, certa e di amore autentico. Presentando, di recente, il libro di Al Bano Carrisi, “Io ci credo”, mi ha colpito un detto che il suo anziano padre amava ripetere: “Chi crede non spera”. Sembra quasi un controsenso, ma racchiude, in realtà, l’essenza dell’essere cristiano: chi crede in Gesù, in colui che ha vinto la morte, non ha bisogno di sperare, perché ha in sé una certezza che sta al di sopra di ogni speranza.

Emanuela Carrozzo

Tornare alla politica nel rispetto della laicità

“Nel rispetto di tutte le convinzioni, i cattolici dovrebbero tornare a far sentire la loro voce in politica, senza dimenticare che la laicità dello Stato resta una garanzia di democrazia per tutti”.

In un momento di forte sbandamento etico e morale della società, i cattolici possono rappresentare un punto di riferimento importante affinché i cittadini ritrovino orientamenti e valori certi, positivi e radicati nella natura buona e nello spirito solidaristico dell’uomo. La fede è una ricchezza personale per i credenti, ma non credo che vada vissuta come qualcosa che è al di fuori del mondo. Nel rispetto di tutte le convinzioni e credenze, ritengo che i cattolici debbano tornare a far sentire la loro influenza in politica, senza dimenticare che la laicità dello Stato resta una garanzia di democrazia per tutti.

Lino De Matteis

-FINE-  

Lascia un commento

XHTML: You can use these html tags: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

 

Gli articoli più letti