Storia e Archeologia/Ricercatori Salentini alla scoperta dell’Egitto sepolto
La compattezza del materiale da cui erano coperti, inoltre, deve averne sicuramente garantito la salvezza nei secoli successivi. Ma credo che solo la fortuna, in un contesto di un sito sicuramente non semplice da raggiungere, li abbia preservati da ladri e scavatori clandestini che ancora operano indisturbati in un’area difficile da controllare, soprattutto in fasi storiche come quella che l’Egitto sta vivendo negli ultimi anni.
In che condizioni si presenta il sito archeologico in cui sono state ritrovate le sculture?
Il sito è stato “bucato” a più riprese nel corso dei secoli. Sono visibili in tutta l’area archeologica le discariche derivate da questi scavi più datati. Già dal 2003 avevamo rilevato scavi clandestini più recenti. È tuttavia dalla rivoluzione del 2011 che l’attività di ladri e profanatori si è intensificata in maniera drammatica. A parte i buchi individuati nell’area urbana, i danni maggiori sono quelli subiti dal tempio che la nostra Missione ha portato completamente in luce solo nel 2010. Nel 2011 il lavoro di otto anni di scavo è stato vanificato in maniera irrecuperabile a causa di ingenti danni arrecati ai muri, agli alzati e agli splendidi pavimenti ancora in posto che tanto faticosamente erano stati scoperti, documentati e in parte restaurati. Con grande dispiacere quest’anno si è giunti alla decisione di ricoprire con sabbia e detriti l’intera struttura per la sua tutela e salvaguardia.
Quando hanno avuto inizio le campagne di scavo nell’oasi del Fayyum e come procede lo stato complessivo dei lavori?
L’Università del Salento ha lavorato dal 1993 al2003 incollaborazione con l’Università di Bologna nel sito di Bakchias. Dal 2003 l’Università ha avviatola Missione Archeologicadel Centro di Studi Papirologici nel sito di epoca greco-romana di Soknopaiou Nesos.
Quest’anno si è potuto terminare lo scavo del tempio principale della città e indagare, documentare e rilevare l’intera area archeologica. Attualmente siamo estremamente soddisfatti del lavoro svolto e dei risultati ottenuti, seppure tra difficoltà economiche e logistiche di non poco conto. I risultati degli scavi dal 2003 al 2009 sono stati recentemente pubblicati nel primo volume del Soknopaiou Nesos Project, volume di cui siamo orgogliosi e che speriamo possa diventare una pietra miliare del lavoro svolto dalla nostra Missione in Egitto.
Grazia Pia Licheri















