Tarshito, architettura e luce a Lecce
Al Castello Carlo V/La personale dell’artista curata da Marina Pizzarelli in contemporanea alla E-lite Studio Gallery in un unico percorso.
Due sono i luoghi che dialogano con l’Opera di Tarshito: il Castello di Carlo V, possente struttura architettonica, crocevia della storia, e la galleria E-lite Studio Gallery, crocevia della creatività contemporanea. Architettura e Luce è il progetto di ricerca a cui ha aderito Tarshito in questa personale curata da Marina Pizzarelli.
L’architettura, madre per l’arte, è lo spazio vivente di vissuti umani, dove riconoscere e verificare la accogliente integrità del luogo sacro, dove la creatività si fa luce, non religiosa, non metafisica, bensì luce ontologica. L’architettura umana, al pari di quella naturale e cosmica, è equilibrio armonico delle parti, non dissonanza ma nucleo di vibrazioni musicali.
La luce è la connessione immediata tra l’Uomo e Dio, è guida e traguardo per il “rishi”, l’artista che è sulla via della scoperta della propria essenza. La creatività è un’osmosi panica, “…è di tutti, ma si manifesta attraverso te”. Tarshito parla sempre in terza persona, l’io svanisce nel vaso, nel contenitore. L’artista è un contenitore del trascendente, attraverso cui si esplicita la creatività.
L’arte è il fine del trascendente, manifesta l’essenza che unisce la terra al mondo dell’inspiegabile, l’oriente e l’occidente. Ed è un percorso fluido quello che accompagna l’ospite atteso della mostra: ci accoglie un enorme vaso di mani parlanti, ceramiche auree che sanno di trasmutazioni alchemiche, sundervan, alberi nella foresta meravigliosa di resina profumata, animali che ispirano il rispetto, i muri generosi che parlano all’individuo con parole scelte e gong di antica sapienza, pesci ίχθΰες principio di ogni cosa, vasi reclinati. Che concludono ma danno nuova vita nell’ascolto.
Chiara Agostinacchio



















