Tutti i Santi/La fulgida schiera delle Santità Leccesi
Diversi sono i santi, i beati, i venerabili e i servi di Dio di cui si gloria la Chiesa di Lecce. Alcuni di essi sono nati e vissuti nella diocesi di Lecce: è il caso del Venerabile Fra’ Giuseppe Maria Ghezzi e dei Servi di Dio Suor Santina Addolorata De Pascali, Luigia Mazzotta, Mons. Nicola Riezzo e Mons. Ugo De Blasi. Altri sono leccesi di adozione. Emblematica è la vicenda di S. Bernardino Realino, vissuto a Lecce 42 anni e diventato patrono della città mentre era ancora in vita. Le fonti raccontano che mentre stava morendo, nell’estate del 1616, i reggitori del Municipio lo andarono a visitare “in corpo”, ossia tutti insieme, in forma ufficiale e gli fecero la sbalorditiva richiesta di voler essere il protettore della città di generazione in generazione, per sempre. Lui acconsentì, tranquillo e lieto. Lo stesso vale per S. Filippo Smaldone, la cui meritoria opera a favore dei sordomuti continua a vivere attraverso l’instancabile impegno delle sue Suore e per S. Pompilio Maria Pirrotti il cui zelo a favore dell’educazione è proseguito dai Padri Scolopi che operano nella città di Campi Salentina.
Altri ancora sono stati a Lecce o in provincia solo di passaggio come il francescano S. Egidio Maria di S. Giuseppe, il lazzarista S. Giustino de Jacobis, divenuto poi vescovo e il vincenziano Venerabile Salvatore Micalizzi. Un discorso a parte meritano i santi “leccesizzati” ovvero quei santi che la tradizione ha reso nativi di Lecce come S. Irene da Tessalonica (ma si noti che ad Altamura è venerata come S. Irene da Lecce), patrona di Lecce fino al 1656, S. Biagio (della cui presunta origine leccese abbiamo riferito su queste colonne lo scorso febbraio), i Santi Oronzo, Giusto e Fortunato, attuali patroni della città. Di costoro è difficile fornire i cenni biografici a motivo della loro complicata posizione agiografica. In conclusione, è bello notare che questi santi, beati, venerabili e servi di Dio rappresentano i diversi stati di vita, testimoniando che attraverso molteplici vie è possibile rispondere all’universale vocazione alla santità.
1. SAN BERNARDINO REALINO
* Carpi, 1° dicembre 1530
+ Lecce, 2 luglio 1616
Laureatosi in utroque iure, svolse con integrità e saggezza gli incarichi di podestà a Felizzano e Cassine e di pretore a Castelleone. Giunto a Napoli al servizio del viceré di Sicilia, nel 1564 entrò nella Compagnia di Gesù e nel 1567 fu ordinato sacerdote. Nel 1574 fu trasferito a Lecce per dirigere un collegio per l’educazione cristiana dei giovani. Qui svolse il suo apostolato fino al giorno della morte, rifulgendo per carità e bontà. Fu beatificato il 12 gennaio 1896 e canonizzato il 22 giugno 1946. Le sue reliquie sono venerate nella Chiesa del Gesù a Lecce.
2. SAN POMPILIO M. PIRROTTI
* Montecalvo, 29 sett. 1710
+ Campi Sal., 15 luglio 1766
Entrato a sedici anni nell’Ordine dei Padri Scolopi, emise la professione solenne il 25 marzo 1728. Il 20 marzo 1734 fu ordinato sacerdote. Dopo tredici anni di insegnamento in varie case dell’Ordine, si dedicò alla predicazione e alla confessione. Nel 1765 fu mandato a Campi dove si distinse per pietà e carità. Fu beatificato il 26 gennaio 1890 e canonizzato il 19 marzo 1934. I suoi resti mortali riposano a Campi.
3. SAN EGIDIO di S. GIUSEPPE
* Taranto, 16 novembre 1729
+ Napoli, 7 febbraio 1812
Di umili origini, dimostrò fin dalla più tenera età una fede straordinaria. Dopo aver lavorato per aiutare la propria famiglia, presto privata delle cure paterne, entrò nell’Ordine Francescano dei Frati Minori di Galatone il 27 febbraio 1755. Compiuto il noviziato, dimorò nel Convento di S. Maria delle Grazie in Squinzano, donde fu trasferito al Convento di S. Pasquale a Chiaia in Napoli. Illustre per virtù, semplicità di vita e miracoli, fu beatificato il 5 febbraio 1888 e canonizzato il 2 giugno 1996.
4. SAN GIUSTINO DE JACOBIS
* San Fele, 9 ottobre 1800
+ Eidale, 31 luglio 1860
Entrato nella Congregazione della Missione nel 1818, fu ordinato sacerdote a Brindisi il 12 giugno 1824. Dopo aver trascorso un certo tempo nella cura di anime a Oria e Monopoli, divenne Padre Provinciale prima a Lecce dal 1834 al 1836 e poi a Napoli, dove si dedicò alla cura dei malati di colera. Nel 1839 si recò in Africa. Nominato Prefetto Apostolico, fu consacrato Vescovo a Massaua il 7 gennaio 1849. Nonostante la prigionia, l’esilio e altre persecuzioni pose le basi della Chiesa cattolica etiope. Fu beatificato il 25 luglio 1939 e canonizzato il 26 ottobre 1975.
5. SAN FILIPPO SMALDONE
* Napoli,27 luglio 1848
+ Lecce, 4 giugno 1923
Mentre era ancora studente di teologia si dedicò all’assistenza dei sordi. Ciò provocò il passaggio dalla diocesi di Napoli a quella di Rossano Calabro. Rientrato a Napoli fu ordinato sacerdote il 23 settembre 1871. Trasferitosi a Lecce nel 1885, si distinse come direttore dell’Istituto per sordi e fondatore delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori. È stato proclamato beato il 12 maggio 1996 e iscritto nell’albo dei santi il 17 ottobre 2006. Le sue spoglie riposano nella Chiesa di Maria SS. Madre di Dio a Lecce.
6. VEN. SALVATORE MICALIZZI
* Napoli, 5 novembre 1856
+ 14 ottobre 1937
A 20 anni nel 1876, entrò a far parte del “Chiericato interno”, presso la Casa della Missione di Napoli. Fu ordinato sacerdote il 23 settembre 1882 e per due anni fu impegnato nel ministero sacerdotale a Napoli,. Dimorò presso la Casa di Napoli, di S. Vito dei Normanni, di Lecce, di Bari e di Taranto, nella carica di superiore. Ma la sua ‘specializzazione’ erano gli esercizi spirituali al clero. Il 16 dicembre 2006 è stato promulgato il decreto sulle virtù eroiche.






















