Pubblicato in: Gio, Mar 7th, 2013

Verso l’elezione del Romano Pontefice/Più volte a Lecce Giovanbattista Re il Cardinale che presiede il Conclave

L’ultimo Papa, invece, uscito dal Conclave di fine set­tembre innanzi, fu quello di Albino Luciani. Rapidissimo: quattro scrutini in mezza gior­nata che elessero il Papa del sorriso, trentatre giorni dopo strappato al nostro affetto dalla morte. Fu un Conclave così rapido, tanto che le truppe italiane che dovevano presentare le armi all’apparire dell’Eletto sulla Loggia delle Benedizioni, prontamente allertate, non ce la fecero a giungere in tempo dai Prati (Viale Giulio Cesare e delle Milizie) che poi non era­no tanto lontani attraverso Corso Rinascimento e Ponte Vittorio.

Tornarono poi al mattino se­guente per la benedizione di mezzodì. Quindici anni innanzi c’era stato il Conclave per l’ele­zione di Papa Montini, che fu anch’esso un Conclave veloce, ma non di ‘sorprese’, perché il predecessore, il Beato Roncalli (Giovanni XXIII), fin dal giorno della sua incoronazione, 4 novembre ’58, lo aveva preconizzato con orgogliosa sicurezza.

Fu allora che per poterlo aprire, mancando il Camerlengo, i Porporati alla prima Congregazione preparatoria lo dovettero eleggere nella persona del card. Benedetto Aloisi Masella. Anch’egli venuto tra noi per il XV Congresso Eucaristico Nazio­nale, partecipò a molte sessioni dimorando nel vicino castello di Lequile.

Il Conclave anzidetto durò un solo giorno con quattro sessioni abbinate; e sarebbe durato ancor meno, se l’eletto, Papa Pio XII, al se­condo scrutinio non avesse chiesto un piccolo rimando riflessivo per l’accettazione. Di questo strano rimando si ha traccia sicura nel fatto che il card. Pacelli tornò nel pome­riggio alla Sistina senza zucchetto ed anche perché prima di questo ultimo ingresso cadde malamente senza fratture non essendosi accor­to di un gradino che congiungeva le due sale del transito. E un Cardinale francese che lo seguiva a ruota lo apostrofò con queste parole: ‘È caduto per terra il Vicario di Cristo’.

Per l’elezione di Pio XI e di Benedetto XV i giorni di conclave furono quattro, rispettiva­mente dal 3 al 6 febbraio del ’22 per il primo e dal 31 agosto al 3 settembre del ’14 per il secondo. A questo punto dovremmo posare la penna per tener fede al titolo prescelto. Ma sia perché i cento anni in esame non sono ancora trascorsi, e sia per la grande importanza eccle­siale del I conclave del XX secolo, dobbiamo pur fare un accenno.

Si trattò, infatti, del veto posto dall’Imperatore d’Austria per l’elezione del Cardinale Segretario di Stato, il Rampolla del Tindaro, presentato dal Puzzjna, Arcive­scovo di Cracovia. Concludiamo perciò con un solo cenno al santo cardinale Merry del Vall, che fu l’angelo consolatore di S. Pio X in quei giorni per Lui di sofferta vigilia. Aveva solo trentasei anni ed era purtroppo segreta­rio supplente del Conclave per l’improvvisa scomparsa del titolare morto qualche giorno innanzi. E, per chi non lo sappia, immediato e unico segretario di Stato di S. Pio X. 

Oronzo De Simone

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