Visita Pastorale/Novoli/Il Pastore nella “Città del fuoco”
Dal 27 Maggio all’ 1 giugno/L’apertura a Pentecoste
Domenica 27 maggio, giorno della Pentecoste, nella parrocchia di “S. Andrea Apostolo”, alle 19.30, sarà celebrata la S. Messa di apertura della Visita Pastorale; l’Arcivescovo di Lecce resterà presso la Chiesa Madre novolese per quasi una settimana, prima di aprire la seconda parte della visita il 4 giugno con i parrocchiani di “S. Antonio Abate”.
Gli appuntamenti della prima settimana partiranno lunedì 28 alle 17.30, con l’incontro con i ragazzi della catechesi, genitori e catechisti. Alle 19.30 sarà il momento della celebrazione eucaristica per tutti i gruppi, mentre alle 20.30 toccherà al Consiglio Pastorale parrocchiale, affari economici e catechiste. Mercoledì 30 maggio, in mattinata, la visita alla scuola media, elementare e media in via dei caduti; la sera la liturgia Penitenziale e le confessioni individuali per i Cresimandi e i padrini delle tre parrocchie. Giovedì 31 maggio, alle 9.30, D’Ambrosio visiterà il pensionato di S. Croce; a seguire, incontri personali, colloqui e confessioni, prima della Messa e delle Cresime che saranno celebrate alle 18.30 in piazza S. Antonio. Venerdì 1 giugno, dopo la mattutina visita agli ammalati, la sede del Municipio ospiterà alle 18.30 l’incontro con il Consiglio Comunale e le Forze dell’Ordine. Alle 19.30, la S. Messa e il rinnovo degli impegni matrimoniali per tutti i coniugi, mentre in serata il Presule incontrerà tutti i gruppi parrocchiali.
Vincenza Sava
Tre Parrocchie per un paese che ogni anno si ritrova unito durante la Festa Patronale in onore di Sant’Antonio Abate.
“Non è solo la prassi pastorale ma la vita spirituale della comunità. È un “evento” nel senso teologico sacramentale”.
Popolosa cittadina della provincia di Lecce, da cui dista circa 11 km e che risulta facilmente raggiungibile anche grazie ai mezzi di trasporto pubblici, Novoli è uno di quei paesi in cui la morsa dei tempi moderni sembra non essersi stretta intorno alle numerose tradizioni popolari che caratterizzano il sottobosco culturale salentino.
Ancora oggi, infatti, i tempi forti dell’anno liturgico costituiscono un importante momento di aggregazione e condivisione, non solo per gli adulti, ma anche per tantissimi giovani del paese, che non mancano di partecipare alle veglie e alle processioni più significative nonostante la crisi li costringa a vivere la propria vita altrove, privando il paese “di forze fresche dopo averle formate ed educate ai valori cristiani”, per citare don Giuseppe Spedicato, parroco di “Sant’Antonio Abate” e di “Maria SS. del pane”. La ricchezza del panorama associativo e la mancanza di disagi generalizzati particolarmente rilevanti consentono anche al parroco della chiesa Madre di “S. Andrea Apostolo”, don Cosimo Vetrugno, di parlare di Novoli come una comunità molto devota e scevra di tentacoli criminali pericolosi, sebbene la criticità del presente sia per tutti un terreno da percorrere in salita.
lI primo cittadino, Oscar Marzo Vetrugno, concorda nell’individuare in questo Comune una realtà che non desta particolari preoccupazioni, soprattutto in rapporto alla crisi generalizzata e allo stato di emergenza sociale che coinvolge l’intera scena nazionale ed internazionale. Egli ci tiene però a sottolineare come l’arrivo della visita pastorale di mons. D’Ambrosio sia un motivo di conforto e speranza, in un momento in cui i tagli attuati dal Governo hanno reso tutto ancora più difficile anche per le stesse istituzioni e per le associazioni locali. Nonostante tutto, come riferisce Stefano Politi, presidente della sezione novolese degli scout Cngei, queste ultime continuano a collaborare tra loro. Si crea così una rete di solidarietà che costituisce l’humus per la coesione sociale e ammortizza gli effetti della recessione economica.
Sono molte le iniziative che le associazioni e gli enti pubblici organizzano nel corso dell’anno, come – solo per indicarne alcune – il “Carnevale novolese”, la rassegna del rock indipendente “Sonos rock”, il “Campus giovani”, la festa di San Luigi Gonzaga che ricorre il 20 e 21 giugno, il concorso “Stefano Costa”, la festa patronale di Maria SS. del pane, celebrata la terza domenica di luglio, e il “Summer fest” che conclude l’estate novolese.
Il festeggiamento più sentito dagli abitanti di Novoli, e che sembra risalire perfino all’epoca bizantina, è però quello in onore di Sant’Antonio Abate, che attira ogni anno decine di migliaia di spettatori da tutta la Puglia e non solo. La festa patronale, comunemente chiamata “Fòcara”, inizia a diffondere il suo clima il 7 gennaio, ma il cuore della ricorrenza è tra il 16 e il 18 gennaio, quando si svolgono le solenni celebrazioni religiose e attraverso suggestivi giochi pirotecnici si incendia il falò più alto del Mediterraneo, la fòcara appunto, sapientemente costruita con circa 80mila fascine di tralci presi dalla rimonta dei vigneti. Il culto novolese per il “santo fuoco” fu ufficializzato il 28 gennaio del 1664, “quando il vescovo dell’epoca, mons. Luigi Pappacoda, concesse l’assenso canonico alla supplica dell’Università e del clero e dichiarò S. Antonio Abate protettore di Novoli”. Secondo alcune fonti la prima focara di cui si ha notizia risale al 1905, anno in cui il falò sacro fu “imbiancato” da una ingente nevicata proprio alla vigilia della festa.
In questa circostanza, soprattutto negli ultimi anni, convivono perfettamente il sacro e il profano, unendo all’antichità del culto un’atmosfera gioviale garantita dal pullulare di luci e venditori ambulanti, nonché dai concerti ai quali vengono invitati ospiti del panorama musicale nazionale.
Una realtà dunque che si appresta ad ascoltare le parole dell’arcivescovo di Lecce per trarne spunti di miglioramento, e che è pronta ad accoglierlo con un calore degno di quella che viene chiamata “Città del fuoco”.
Grazia Pia Licheri
Il Parroco Don Cosimo Vetrugno: “Sentimento religioso vivo e collaborazione con le istituzioni”
Una solida religiosità coniugata con la tradizione popolare e la collaborazione tra istituzioni civili e religiose sono probabilmente tra le spiegazioni della quasi totale assenza di Novoli, nelle pagine di cronaca nera. Lo ipotizza don Cosimo Vetrugno, parroco della Chiesa Madre Sant’Andrea Apostolo che sottolinea come il paese abbia dato i natali a molti sacerdoti che operano nella diocesi. Un’isola felice, dunque, dove tuttavia si comincia a risentire della crisi economica che colpisce i giovani, un tessuto sociale un tempo tra le realtà economiche più fiorenti della Provincia e si ripercuote a livello demografico nella diminuzione delle nascite. La comunità si prepara ad accogliere il suo Vescovo, che per la prima volta si fermerà a Novoli, “con la preghiera e la riflessione, coltivando la disponibilità ad ascoltare la voce autorevole del Pastore che muove da una visione d’insieme della realtà, delle famiglie e delle persone”.
Lucia Butazzo
Il Sindaco: “C’è tanto bisogno di conforto e speranza”
“La situazione di questo Comune, tutto sommato, non è drammatica visto i tempi che viviamo”, lo ha dichiarato il sindaco di Novoli, Oscar Marzo Vetrugno nel tentativo di delineare un quadro descrittivo rasserenante seppur offuscato da alcune prove da fronteggiare. “Bisogna considerare che viviamo tempi di emergenza sociale totale, per cui guardiamo al futuro con preoccupazione, soprattutto rivolta alle nuove generazioni, per il posto di lavoro, per l’occupazione, per le famiglie, e in questo senso l’Amministrazione in questi anni si è mossa, quasi a volersi trovare di fronte a questo momento pronta per poterlo affrontare. Purtroppo, i tempi per noi non sono ancora maturi, in quanto benché avessimo sviluppato una mole di lavoro enorme, tuttora, questo sforzo non ha prodotto i frutti speratima siamo fiduciosi che possa recarli in un futuro molto prossimo”. Infine, il sindaco, ha espresso la sua presa di coscienza dell’attuale contesto critico generalizzato, sottolineando: “Ci è propizia in un momento come questo una Visita Pastorale, quasi a voler dire che l’istituzione civile, con quella ecclesiale si ritrovano per fare il punto della situazione e per poter insieme affrontare le emergenze sociali, ognuno per le proprie competenze. Siamo colpiti dall’estrema carenza di risorse economiche che credo sia diffusa in tutti i comuni, a causa dei drastici tagli imposti dal Governo centrale. Per cui siamo veramente grati all’Arcivescovo, per aver scelto di realizzare la sua Visita Pastorale nel momento in cui ci sentiamo più vulnerabili e pertanto bisognosi di conforto e speranza”.
Christian Tarantino
Il Parroco Don Giuseppe Spedicato: “Una religiosità popolare dalle radici antiche”
Le celebrazioni di Sant’Antonio Abate e della Madonna del Pane sono momenti di partecipazione comunitaria, testimonianza della devozione dei novolesi. Ne parla don Giuseppe Spedicato, parroco di S. Antonio Abate e Maria SS. del Pane, sottolineandone le radici antiche. Un tempo ogni famiglia vantava la figura di un prelato e fino a trent’anni fa si riuniva un Capitolo di ben 35 sacerdoti. Questa diffusa religiosità è un punto di forza anche oggi, nonostante la crisi che pesa sul quotidiano e costringe molti giovani a andar via dopo la scuola o il matrimonio, privando il paese “di forze fresche dopo averle formate ed educate ai valori cristiani”. Il Vescovo è atteso come un momento di Grazia per rinforzare, sostenere, incoraggiare con una parola che “rincuori le famiglie nel disagio della precarietà, rinforzi i propositi dei giovani sposi e delle associazioni, scuota le coscienze, guardi in faccia i giovani perché non si scoraggino”.
Luicia Buttazzo
GLI SCOUT/GIOVANI DA CUI IMPARARE
Agli occhi del Presidente della sezione di Novoli degli scout del Cngei, Stefano Politi, Novoli è un paese ricco di giovani che hanno bisogno di essere guidati per far fruttare le loro potenzialità. “I giovani hanno tanto da insegnare. La loro buona volontà, l’energia e principi di cui sono portatori potrebbero essere messi a disposizione del prossimo, ma per noi scout è il mondo adulto il cattivo maestro per i più piccoli”. L’associazionismo novolese appare abbastanza vivace, anche se le continue riduzioni dei finanziamenti rendono difficile organizzare qualcosa di positivo. “Le associazioni all’interno lavorano bene – conclude Politi -, e collaborano molto tra loro, ma laddove si ha bisogno di risorse economiche per realizzare qualcosa di più esteso, la situazione è più difficile”.
Grazia Pia Licheri















