Artisti di Terra d’Otranto/Il pittore della luce che prediligeva i paesaggi e amava i ritratti
Luigi Pellegrino, “il forte convincimento nel seguire la sua vocazione dovette supplire alla mancata formazione accademica”.
Pellegrino L., Torre di Bello Luogo, 1927, olio tela, cm. 58,5×66,
Lecce-Coll. Camera Commercio
Luigi Pellegrino nacque in Lecce il 7 ottobre 1905 da Francesco e da Rosa Guglielmo. Dopo aver frequentato l’Istituto Tecnico di Lecce studiò presso la Scuola di Ingegneria a Roma che abbandonò dopo tre anni per dedicarsi completamente alla pittura. Partecipò alla I Mostra Salentina d’Arte Pura e d’Arte Applicata che si tenne a Lecce nel 1924, in occasione della quale presentò nella prima sala dell’esposizione diversi lavori, tra le quali: una Testa di vecchio, Porta San Biagio (opera acquistata dall’Ing. Francesco Buonerba), Le tre colline (opera acquistata dal Comm. Raffaello Garzia), Vecchia finestra o Finestrella (opera acquistata dal Comm. Raffaello Garzia), Fichi o Frutta (opera acquistata dal Sign. Luigi Guido), Pini marittimi (opera acquistata dal Dott. Nicola Guido), Paesaggio (opera acquistata dall’Avv. Ersilio Indraccolo) ed altre. Luigi Pellegrino, in occasione delle feste pasquali del 1925, fece ritorno nella città natale e in questa circostanza così si espresse Pietro Marti dalle pagine della rivista Fede: “In questi giorni, abbiamo salutato con fraterna letizia i nostri giovani artisti Antonio Mazzotta, Luigi Pellegrino e Temistocle de Vitis, venuti da Roma a trascorrere in famiglia i giorni delle Ferie Pasquali.
Mostra Personale, Luigi Pellegrino, Associazione Pugliese
Abbiamo anche visto ed ammirato originali e fotografie dei loro ultimi lavori, e siamo lieti di affermare che il loro rapido progresso è sicuro pegno di luminoso avvenire. Anziché sgomentarli, la grande arte di Roma li ha accesi di entusiasmo e di fede, ritemprando la loro intensa volontà di conquista”. Il pittore salentino partecipò nel 1926 alla Mostra Regionale dell’Accademia Meridionale di Belle Arti, Lettere e Archeologia, presso la quale espose: Paesaggio romano, Lecce: Chiesa di San Pasquale, Preghiera per la pioggia e Colonna di San Lazzaro.
Pellegrino L., Spiaggia di Ostia, 1953, Olio su cartoncino, cm. 13×18,
Asta Babbuino di Roma del 17.11.09, Lotto n. 258
Nel 1926 prese parte anche alla II Mostra Salentina d’arte pura e d’arte applicata che si tenne a Lecce esponendo: Dintorni di Roma, Autoritratto, Mio padre, Ritratto di bimba, N° 2 Paesaggi romani, San Cataldo, Cupola del Carmine, Papaveri, Mattino di marzo, Effetto al sole e Ritratto (Carbone). Nel 1931 il Pellegrino allestì una mostra personale a Roma col sostegno dell’Associazione dei pugliesi della città. Si stabilì definitivamente a Roma dove produsse ritratti e soprattutto opere realizzate a pastello.
Pellegrino L., Ritratto di Eugenio Maccagnani, 1929, Pastello su cartoncino, cm. 79×60
Luigi ebbe una riconosciuta fortuna accingendosi alla produzione di ritratti tra i quali si ricorda quello del Cardinal Villeneuve (attualmente a Roma presso la Basilica di S. Maria degli Angeli), il ritratto dello scultore Eugenio Maccagnani, uno alla Signora Oronza Leccisi, il ritratto del Commendator Barletti e il Medaglione dedicato al Santo Padre che fu presentato allo stesso Pontefice il 2 agosto 1930. Il Foscarini, inoltre, cita anche un Autoritratto che fu visto a Roma nella Collezione di Lucio Leccisi e il Profilo del Duce che era collocato nell’Istituto di Fisiologia dell’Università di Napoli.
Manifesto VI Quadriennale di Roma – 1951-1952
Nel 1932 prese parte alla III Mostra del Sindacato Laziale di Belle Arti di Roma con un dipinto raffigurante un Paesaggio salentino. Un’importante occasione espositiva fu proposta al pittore salentino con la VI Quadriennale Nazionale d’Arte di Roma che si tenne nel Palazzo delle Esposizioni dal 18 dicembre 1951 al 15 maggio 1952 insieme ad importanti artisti come: Amedeo Modigliani, Vincenzo Gemito, Carlo Carrà, Mario Mafai e molti altri. Alla stessa manifestazione parteciparono numerosi artisti salentini: Francesco Barbieri, Vincenzo Ciardo, Nullo D’Amato, Nino Della Notte, Mino Delle Site, Luigi Gabrieli, Emilio Notte e Cosimo Sponziello.
Pellegrino L., Ritratto del Vescovo Alberto Costa, 1934, olio tela, Lecce-Episcopio
Luigi Pellegrino morì a Roma nel 1970. Molte sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private, come il bellissimo e autografo Ritratto del Vescovo Alberto Costa (1934), conservato nell’Episcopio di Lecce, e il dipinto raffigurante la Torre di Bello Luogo nella raccolta della Camera di Commercio di Lecce. A riguardo di Luigi Pellegrino così si espresse Lucio Galante nel Catalogo della Collezione d’Arte Moderna della Camera di Commercio di Lecce (2007): “Il forte convincimento nel seguire la sua vocazione dovette supplire alla mancata formazione accademica, avendo dimostrato presto le sue capacità di apprendimento autonomo delle diverse tecniche artistiche realizzando opere di vario soggetto, con una predilezione per il paesaggio, nel quale egli si mosse sulla linea della tradizione del naturalismo ottocentesco, ma con una particolare attenzione al tema della luce come mezzo per cogliere il senso vero delle cose”.
Giuseppe Mancarella