Pubblicato in: Ven, Mar 13th, 2015

Artisti di Terra d’Otranto/Il pittore della luce che prediligeva i paesaggi e amava i ritratti

Luigi Pellegrino, “il forte convincimento nel seguire la sua vocazione dovette supplire alla mancata formazione accademica”.  

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Pellegrino L., Torre di Bello Luogo, 1927, olio tela, cm. 58,5×66,

Lecce-Coll. Camera Commercio

Luigi Pellegrino nacque in Lecce il 7 ottobre 1905 da Francesco e da Rosa Guglielmo. Dopo aver frequentato l’Isti­tuto Tecnico di Lecce studiò presso la Scuola di Ingegne­ria a Roma che abbandonò dopo tre anni per dedicarsi completamente alla pittura. Partecipò alla I Mostra Salen­tina d’Arte Pura e d’Arte Ap­plicata che si tenne a Lecce nel 1924, in occasione della quale presentò nella prima sala dell’esposizione diversi lavori, tra le quali: una Testa di vecchio, Porta San Biagio (opera acquistata dall’Ing. Francesco Buonerba), Le tre colline (opera acquistata dal Comm. Raffaello Garzia), Vecchia finestra o Finestrella (opera acquistata dal Comm. Raffaello Garzia), Fichi o Frutta (opera acquistata dal Sign. Luigi Guido), Pini marittimi (opera acquistata dal Dott. Nicola Guido), Paesaggio (opera acquistata dall’Avv. Ersilio Indraccolo) ed altre. Luigi Pellegrino, in occasione delle feste pa­squali del 1925, fece ritorno nella città natale e in questa circostanza così si espresse Pietro Marti dalle pagine della rivista Fede: “In questi giorni, abbiamo salutato con fraterna letizia i nostri giova­ni artisti Antonio Mazzotta, Luigi Pellegrino e Temistocle de Vitis, venuti da Roma a trascorrere in famiglia i gior­ni delle Ferie Pasquali.

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Mostra Personale, Luigi Pellegrino, Associazione Pugliese

Abbiamo anche visto ed ammirato originali e fotogra­fie dei loro ultimi lavori, e siamo lieti di affermare che il loro rapido progresso è sicuro pegno di luminoso avveni­re. Anziché sgomentarli, la grande arte di Roma li ha ac­cesi di entusiasmo e di fede, ritemprando la loro intensa volontà di conquista”. Il pittore salentino partecipò nel 1926 alla Mostra Regiona­le dell’Accademia Meridio­nale di Belle Arti, Lettere e Archeologia, presso la quale espose: Paesaggio romano, Lecce: Chiesa di San Pasqua­le, Preghiera per la pioggia e Colonna di San Lazzaro.

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Pellegrino L., Spiaggia di Ostia, 1953, Olio su cartoncino, cm. 13×18,

Asta Babbuino di Roma del 17.11.09, Lotto n. 258

Nel 1926 prese parte anche alla II Mostra Salentina d’arte pura e d’arte applicata che si tenne a Lecce esponendo: Dintorni di Roma, Autori­tratto, Mio padre, Ritratto di bimba, N° 2 Paesaggi romani, San Cataldo, Cupola del Carmine, Papaveri, Mattino di marzo, Effetto al sole e Ritratto (Carbone). Nel 1931 il Pellegrino allestì una mostra personale a Roma col sostegno dell’Associazione dei pugliesi della città. Si stabilì definitivamente a Roma dove produsse ritratti e soprattutto opere realizzate a pastello.

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Pellegrino L., Ritratto di Eugenio Maccagnani, 1929, Pastello su cartoncino, cm. 79×60

Luigi ebbe una rico­nosciuta fortuna accingendosi alla produzione di ritratti tra i quali si ricorda quello del Car­dinal Villeneuve (attualmente a Roma presso la Basilica di S. Maria degli Angeli), il ritratto dello scultore Eugenio Maccagnani, uno alla Signora Oronza Leccisi, il ritratto del Commendator Barletti e il Medaglione dedicato al Santo Padre che fu presentato allo stesso Pontefice il 2 agosto 1930. Il Foscarini, inoltre, cita anche un Autoritratto che fu visto a Roma nella Colle­zione di Lucio Leccisi e il Profilo del Duce che era collo­cato nell’Istituto di Fisiologia dell’Università di Napoli.

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Manifesto VI Quadriennale di Roma – 1951-1952

Nel 1932 prese parte alla III Mostra del Sindacato Laziale di Belle Arti di Roma con un dipinto raffigurante un Paesaggio salentino. Un’im­portante occasione espositiva fu proposta al pittore salentino con la VI Quadriennale Na­zionale d’Arte di Roma che si tenne nel Palazzo delle Espo­sizioni dal 18 dicembre 1951 al 15 maggio 1952 insieme ad importanti artisti come: Ame­deo Modigliani, Vincenzo Gemito, Carlo Carrà, Mario Mafai e molti altri. Alla stessa manifestazione parteciparono numerosi artisti salentini: Francesco Barbieri, Vincen­zo Ciardo, Nullo D’Amato, Nino Della Notte, Mino Delle Site, Luigi Gabrieli, Emilio Notte e Cosimo Sponziello.

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Pellegrino L., Ritratto del Vescovo Alberto Costa, 1934, olio tela, Lecce-Episcopio

Luigi Pellegrino morì a Roma nel 1970. Molte sue opere sono conservate in collezioni pubbliche e private, come il bellissimo e autografo Ritratto del Vescovo Alberto Costa (1934), conservato nell’Epi­scopio di Lecce, e il dipinto raffigurante la Torre di Bello Luogo nella raccolta della Ca­mera di Commercio di Lecce. A riguardo di Luigi Pellegrino così si espresse Lucio Galan­te nel Catalogo della Collezio­ne d’Arte Moderna della Ca­mera di Commercio di Lecce (2007): “Il forte convincimen­to nel seguire la sua vocazione dovette supplire alla mancata formazione accademica, aven­do dimostrato presto le sue capacità di apprendimento au­tonomo delle diverse tecniche artistiche realizzando opere di vario soggetto, con una predilezione per il paesag­gio, nel quale egli si mosse sulla linea della tradizione del naturalismo ottocentesco, ma con una particolare attenzione al tema della luce come mezzo per cogliere il senso vero delle cose”.

Giuseppe Mancarella

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