San Nicola, venuto da lontano, amato dalla nostra gente
Santi Orientali nel Salento…
I nomi delle persone talvolta indicano insieme l’individuo ma anche il luogo di appartenenza o di provenienza; ad esempio, il nome Nicola evoca la città di Bari, il nome Oronzo evoca la città di Lecce. Pure nel nostro Salento, comunque, S. Nicola è abbastanza venerato. In modo particolare, merita di essere segnalata la comunità di Squinzano, che proprio nei prossimi giorni lo celebra come Patrono cittadino. Il Santo, al quale sono dedicate una piazza, un circolo e una fiera, riceverà due significativi omaggi in occasione dei festeggiamenti: prima della solenne concelebrazione presieduta dall’Arcivescovo Domenico D’Ambrosio nel pomeriggio di domenica sei dicembre, il presule, con il presidente del Comitato, gli consegnerà l’Anello e la Croce ed il sindaco gli donerà le chiavi della città. Certo, alcuni nomi sono circoscritti in un’area geografica, ad esempio nel Salento sono tipici i nomi di Basilio, Niceta, Foca, Brizio, Oronzo, Trifone, Barsanofrio, Gregorio, etc. Onomastica che evoca spazi geografici e periodi storici dei quali restano sul nostro territorio alcuni monumenti architettonici, iconografici ed epigrafici. Evidente nei nomi segnalati l’impronta greca-bizantina. Nomi che segnano pure delle località. La toponomastica salentina segnala ai turisti la marina di San Foca, il territorio di Santu Nicola e di Santasili = Sancti Basili, l’Abbazia di San Niceta, la chiesa di San Brizio, le cappelle dei Santi Medici e di San Pantaleo, ecc. Per quanto riguarda San Niceta protettore di Melendugno, le informazioni sono scarse.
San Niceta, patrono di Melendugno (Le)
Il santo è raffigurato in sella a un cavallo. Egli visse nel IV secolo d. C. sulle sponde del Danubio nell’area geografica oggi denominata Romania. Difficile ripercorrere il cammino del culto e come sia giunto a Melendugno. Certamente è legato all’espansione del cristianesimo in Europa e in particolare all’espansione del monachesimo. Di aiuto è la stessa toponomastica: il territorio di Melendugno si affaccia sul mare Adriatico con San Foca da dove si gode lo spettacolo del sole che sorge. Oltre l’orizzonte è situata Bisanzio o dir si voglia Costantinopoli centro amministrativo e ideale dell’impero bizantino. San Niceta era onorato anche a Bisanzio. Sull’abbazia di San Niceta nel territorio di Melendugno, si sono occupati storici come il Ferrari, il De Simone, il De Giorgi. Recentemente ha scritto sul tema Melendugno, tra storia e fede, l’arte cristiana Salvatore Sindaco, La parte più antica dell’edificio risale al secolo XII, l’impianto architettonico è descritto nel registro della visite pastorali del vescovo di Lecce, prima metà del secolo XVII. L’edificio sacro ha conosciuto nel tempo dei periodi di abbandono. All’interno vi sono ancora frammenti di affreschi antichi, alcuni dei quali sono venuti alla luce durante i recenti interventi di restauro. Sono complete alcune raffigurazioni. Bello è il dipinto della Madre di Dio e quello di Cristo che risorge dalla tomba con i segni della passione e con la scritta latina: mors mea, vita tua = dalla mia morte, la tua vita.
Antonio Febbraro