Pubblicato in: Dom, Dic 9th, 2012

Un’intensa esperienza sulla via dell’Unità

L’Arcivescovo D’Ambrosio: Gioioso incontro di due Chiese Sorelle. 

È stata un’autentica festa del cuore. 

Isabelle Oztasciyan Bernardini d’Arne­sano, cittadina leccese che abita a pochi passi dal Duomo, da tempo in rapporto di cordiale amicizia con l’Arcivescovo e con l’ufficio per l’ecumenismo è stata il tramite di un incontro inatteso, quello con il Patriarca Ecumenico di Costantinopoli Sua Santità Bartolomeo. Sì, perché la sign.ra Isabelle di fatto è di origine turca, è ortodossa ed è nipote di un metropolita del patriarcato. In accordo con il Metro­polita ortodosso di Italia e di Malta, Sua Beatitudine Gennadios Zervos, compagno di studi del nostro Arcivescovo nella facoltà di Posillipo a Napoli, abbiamo potuto partecipare alle celebrazioni per la festa dell’Apostolo S. Andrea patrono della sede patriarcale.

L’Arcivescovo, accompagnato dalla stessa signora, da Massimo Vergari, don Carlo Santoro, don Flavio de Pascali e Papas Nik Pace, si è unito alla delegazione pontificia guidata dal card. Koch partecipando alla Divina Liturgia presso la chiesa del Fanar, al pranzo e al ricevimento ufficiale offerto dal Pratriarca. Abbiamo potuto sperimentare in presa diretta la bellezza di due chiese sorelle che camminano, nonostante mille difficoltà, verso l’unità effettiva.

Intanto era visibile quella affettiva, il Patriarca e il Cardinale, latore di un messaggio del Santo Padre, hanno dimostrato con le parole e con i gesti la comunione dei cuori. Il cardinale, pre­sidente del Ppontificio Consiglio per l’Unità dei Cristiani, nel saluto al termine del ricevimento ha sottolineato, commentando la bellezza della celebrazione del mattino, che la “dossologia” (cioè il rendimento di lode a Dio) ci porterà all’unità più celermente della stessa teologia, al che il Patriarca ha commentato: “lex orandi est lex credendi”, e il Cardinale ha aggiunto “… et vivendi” (come si prega così si crede… e così si vive). Per la nostra delegazione il momento più bello è stata l’udienza del sabato pomeriggio, eccezionalmente nello studio privato del patriarca in cui risalta la storica foto dei due successori degli ‘apostoli fratelli’ che dal balcone del Fanar salutano insieme i fedeli il 30 novembre del 2006.

Il Patriarca ci ha accolto molto familiarmente, grato all’Arcivescovo per la visita e la presenza in tale occasione. Ci ha parlato delle sue impressioni nella sua ultima presenza a Roma in occasione dell’apertura dell’anno della Fede e dicendo parole di grande apprezzamento nei confronti del papa con il quale, ha detto, “siamo sulla stessa linea dell’unità”.

Dopo aver ricevuto dall’Arcivescovo il dono di un calice da lui definito “simbolico” ha voluto ricambiare con la copia autografata della sua foto con il papa, che ci aveva colpito all’ingresso, e alcune pub­blicazioni. Dopo la foto ufficiale gli abbiamo chiesto e ottenuto la benedizione apostolica; la commozione del momento è stata stemperata da un gesto paterno e affettuoso: un cioccola­tino che ha lasciato anche in bocca la dolcezza dell’incontro.

Domenica mattina siamo stati nella cattedrale cattolica dello Spirito Santo, dove, guidati da un sacerdote della comunità salesiana, abbiamo visitato i luoghi dove il Beato Papa Giovanni XXIII ha vissuto e lavorato ponendo le basi per il grande dialogo avviato, poi ufficialmente, con il Concilio Vaticano II. Nella cappellina della delegazio­ne apostolica abbiamo pregato affidando alla Vergine Immacolata il dialogo per l’unità. 

Carlo Santoro 

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