Pubblicato in: Gio, Nov 19th, 2015

Unisalento/Contro la dispersione a favore del territorio

Al Salone dello Studente…

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Dopo gli incontri di Pescara (14 e 15 ottobre), Roma (28, 29 e 30 ottobre), Torino (3 e 4 novembre) e Lamezia Terme (11 e 12 novembre), continuano gli appun­tamenti in agenda per “Salone dello Studente – Campus Orienta”, l’inizia­tiva che da 25 anni rimane la princi­pale manifestazione di orientamento post diploma e universitario in Italia. L’iniziativa ha mantenuto lo spirito con cui Paolo Panerai, nel 1990, organizzò il primo salone a Milano. Da allora una lunga evoluzione con spazi espositivi dove le scuole e le università incontrano gli studenti, ac­compagnati durante l’orario scolasti­co dai professori, attraverso seminari, laboratori ed incontri formativi con l’obiettivo di fornire informazioni finalizzate ad una scelta di studio consapevole. Anche l’Università del Salento continuerà ad essere presente negli incontri previsti a Bari i prossi­mi 1, 2 e 3 dicembre, in coincidenza con la Fiera del Levante, e a Catania nei giorni 15, 16 e 17 dicembre.

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È composta dai tutor del Cort (Centro Orientamento e Tutorato) dell’Ate­neo salentino, che prestano servizio presso i Cas (Centro Accoglienza Studenti), la task force incaricata di presentare l’offerta formativa. La scelta del corso di studio universita­rio, infatti, rimane una scelta sofferta per molti studenti. Da un’indagine di Skuola.net, pubblicata il 4 luglio 2015, condotta su 1600 studenti delle classi V degli istituti superiori, ben il 35% (1 su 4) ha dichiarato di non sapere a quale corso iscriversi, anche se ha manifestato l’interesse a proseguire gli studi. Se non si aiuta a scegliere consapevolmente si rischia di commettere un errore dove a farla da padrona sarà la demotivazione: prima causa della dispersione, o drop out. In altri casi l’unica scelta sembra l’allontanamento dal proprio Territorio, quest’ultimo vissuto come ostacolo più che possibilità. L’orien­tamento può determinare il successo di un percorso che può tradursi in successo nella vita, e non può perdere la connessione con il Territorio poi­ché vi è ricchezza quando le giovani menti sostengono con il loro operato la propria comunità, e non quando l’abbandonano poiché si sentono abbandonate a loro volta.

Gilda Brescia

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