Unisalento/Promuovere la Ricerca per vincere le sfide del futuro
La ricerca è sempre stata la chiave per il futuro. Formare menti in grado di creare un ponte tra i bisogni della società odierna, sempre alla ricerca del nuovo, e le proprie aspirazioni personali, sembra più una necessità che una assunzione aprioristica. E ovviamente rimane sempre la medesima questione della scelta di un corso di studi e la possibilità di rimanere nel proprio Territorio. L’occasione per una riflessione sulla qualità della ricerca nell’Unisalento viene offerta dalla recente pubblicazione sul Times of Higher Education di una classifica che vede l’Ateneo salentino collocarsi in una posizione di tutto rispetto, in relazione al territorio italiano. La classifica è stilata tenendo conto di alcuni indicatori di qualità definiti in funzione della promozione della ricerca. Tuttavia, se il ranking pubblicato propone la condizione delle università di tutto il mondo – e come sempre tra i primi posti si ritrovano, nell’ordine: Harvard, Cambridge e Oxford -, per le questioni di casa nostra sarebbe opportuno attendere i responsi dell’Anvur, ovvero dell’Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca, che sembra ormai prossima a pubblicare i risultati con cui fare i conti sulla nostra Penisola.
Forse, ma è solo un’opinione personale, l’Anvur potrebbe meglio delucidarci in merito alla reale situazione italiana. Questo perché in Italia non esiste una distinzione tra mondo della ricerca e mondo della didattica, come ad esempio in molte parti del mondo dove vi sono college, con formazione più didattica, e università votate anche alla ricerca. Noi siamo per “formazione” costretti a fare i conti con didattica e ricerca. La ricerca è pilastro fondamentale dell’Università. Anzi, non sarebbe sbagliato, né tanto meno esagerato, affermare che l’Università è, o dovrebbe essere, ricerca. Una ricerca che coinvolga gli studenti in modo attivo, poiché attraverso la partecipazione attiva alla ricerca si possono acquisire competenze che il mero studio teorico – finalizzato al superamento dell’esame – non può dare. È inutile negarlo che i tempi per dottori di ricerca e assegnisti sono duri, in quanto non sempre riescono a dare continuità al loro percorso a causa anche di scarse risorse finanziare, ma in questo momento di ristrettezze e difficoltà, la chiave per il futuro rimane la stessa con cui è stato aperto questo intervento: la Ricerca.
Gilda Brescia