Circolo San Vincenzo/Arti e Mestieri nel Calendario Squinzanese
I mesi dell’anno ricordando antiche figure.
Antico e Nuovo. Binomio inscindibile nella vita dell’uomo come nella sua identità profonda. Lo dimostra la dimensione che coniuga più di ogni altra in un individuo la spiritualità e la corporeità: il lavoro. I mestieri nei secoli subiscono trasformazioni al passo con le evoluzioni dell’intera società umana. Ma in ogni novità sono presenti cellule vitali del passato, da cui non si può prescindere, poiché il patrimonio storico è lo strumento che viene affidato alle nostre mani: sono queste che, mediante il buon uso, determinano le vicende di un popolo. Angelo Cappello rappresenta il docente che “ha collocato l’uomo nella storia”. Dotato di coscienza storico-critica, nutre un vivo interesse per le tradizioni popolari, lo traduce in cultura appassionata, immergendosi in uno studio continuo, che ruota attorno a tematiche affascinanti quanto sorprendenti per preziosità e particolarità.
Il 10 dicembre prossimo presenterà nella sua cittadina, Squinzano, l’ottava edizione del calendario-almanacco che l’ha visto autore, in questi anni, di descrizioni puntuali e documentate su quanto può costituire ricchezza per un territorio, per un Comune. L’iniziativa è patrocinata dal Circolo pro Feste San Vincenzo Ferreri, che di anno in anno la promuove e sostiene. L’incontro si terrà presso Palazzo “Rosina Frassaniti”, in Piazza Vittoria, alle ore 18,00. Il percorso scelto per i mesi del 2016 riguarda, appunto, la riscoperta dei mestieri scomparsi e si dipana “morbidamente” facendo gustare al lettore i richiami delle nostre contrade dell’epoca, assaporando i gusti genuini della semplicità quotidiana e accompagnandolo nostalgicamente in sentieri quasi “pascoliani”. I testi sono corredati da un repertorio fotografico raro, frutto di ricerche dell’autore, ricomposto e assemblato dalla sapiente arte grafica di Salvatore Isceri. Per ciascun mese dell’anno, due figure “dipinte” con dovizia di informazioni tecniche; di seguito, un ammonimento o credenza del passato; per chiudere, un rimedio d’altri tempi che suscita curiosità e, spesso, sorpresa. L’invito è anche quello di capire quanto realmente è cambiato di ciò che appartiene alle nostre radici, se la scomparsa investe tutto, o per molti aspetti è solo metamorfosi… mentre l’arrotino e l’ombrellaio continuano i loro richiami nelle vie del paese…
Angela De Venere