Pubblicato in: Sab, Nov 21st, 2015

Compiti a casa/Sempre molti o spesso inutili?

COOPERATIVE LEARNING

È un modello didattico che intende l’apprendimento come un fatto sostanzialmente negoziato. Si fonda sul principio di far agire gli allievi in gruppo, mettendoli nella condizio­ne di gestire in prima persona le dinamiche relazionali utili all’acquisizione del sapere. Lo scopo è quello di porre in essere un processo di apprendimento che, mentre insegna le discipline, insegna anche agli allievi le competenze utili allla convivenza sociale (Cohen E. G. Organizzare i gruppi cooperativi, Trento, Erickson Comoglio M., Il cooperative learning: strategie di sperimentazione, Gruppo Abele, Torino 2005).

APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO

È un modello didattico che sollecita l’allievo a problema­tizzare il sapere, attraverso domande ispirate a sei diversi possibili criteri: spiegazione, interpretazione, applicazione, prospettiva, empatica, autoconoscenza. Il processo di ap­prendimento avviene non attraverso l’assimilazione, bensì attraverso lo sviluppo delle abilità mentali necessarie a inter­rogare i saperi (cioè a problematizzarli), per spingerli oltre se stessi. In questo modello, chi interroga non è l’insegnante, ma l’allievo, che, insieme con i compagni, formula domande di conoscenza sui contenuti da apprendwere (Wiggins G., Mc Tighe J. (2004), Fare progettazione. La “teoria” di un percorso didattico per la comprensione significativa, Roma: Las).

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DISPOSIZIONI DELLA MENTE

L’impianto di fondo è simile al modello precedente, tuttavia diverse sono le abilità mentali impegnate nella elaborazione dei contenuti. Alcune di tali abilità sono: l’accuratezza, l’iro­nia, la meraviglia, la supervisione (Costa A.L., Kallick B. (Ed) Le disposizioni della mente. Come educarle insegnando, tr. it.. Roma: Las 2007).

EPISODI DI APPRENDIMENTO SITUATI

È un modello didattico fortemente incardinato sui presup­posti della classe capovolta. Esso prevede che il momento di acquisizione dei contenuti avvenga a casa, sia pure sotto le specifiche consegne dell’insegnante; mentre in classe si svolgano processi formalizzati di elabrazione dei dati raccolti dagli allievi, in modo da procedere alla loro formalizzazio­ne, attraverso attività di gruppo supervisionate dal docente (P. Rivoltella, Fare didattica con gli Eas, La scuola, Brescia 2014).

Pagine a cura di Marco Piccinno

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