Pubblicato in: Sab, Ott 31st, 2015

Se i Salentini fanno squadra il territorio riparte

Alfredo Prete commenta la volontà di far approdare entro il 2016 il Fracciarossa nella Stazione di Lecce. 

ferrovie

“La battaglia che mi auguro sia stata vinta è una testa d’ariete per aprire un dibattito con la Regione e con il Governo sul sistema dei trasporti. Il Salento sta ripartendo, ma dipende se vuole viaggiare in prima, seconda o terza classe”. 

L’annoso proble­ma dell’alta ve­locità sulla tratta adriatica ha vi­sto il 20 settem­bre scorso un mezzo risvolto positivo, con la decisione di Trenitalia di prolungare la corsa del Frecciarossa Mila­no-Ancona fino a Bari. E il Salento? L’azienda in un pri­mo momento lo aveva esclu­so poiché, aveva affermato, risultava essere una perdita economica per la stessa. La protesta di politici, cittadini, media e associazioni si è al­lora alzata in coro perché il territorio non fosse emargi­nato. Una raccolta di firme ha sfiorato quota 30mila.

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Dopo un mese e mezzo di batta­glia, al vertice romano tra il ministro ai Trasporti Delrio, l’amministratore delegato di Trenitalia Elia, il Presidente della Regione Puglia Emilia­no si è stabilito un accordo: il Frecciarossa arriverà anche a Lecce la prossima estate. La vicenda ha sollevato un pol­verone. C’è chi pensa ad una vittoria a metà, chi ne esalta gli aspetti positivi. La doman­da finale alla quale si cerca di dare risposta è comunque la stessa per tutti: il Salento è pronto a partire con il resto d’Italia? Lo abbiamo chiesto al Presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Prete.

Presidente, dalle ultime no­tizie apprese riguardanti l’incontro al vertice a Roma è certo che il Frecciarossa arriverà la prossima estate anche alla stazione di Lec­ce. Possiamo alzare un so­spiro di sollievo?

Sicuramente la volontà del governo di collegare il Frecciarossa con Lecce è re­ale, tuttavia rimango scettico su alcuni aspetti. Auspico e auguro che le promesse che il governo ha dato, le rassicu­ razioni che il Ministro Delrio assieme all’amministrato­re delegato di Trenitalia poi vengano confermate prima dell’estate, ma secondo me la guardia deve essere mantenu­ta alta.

A cosa si riferisce con pre­cisione? Cosa la preoccupa di più?

Se anche arrivasse il Frec­ciarossa a Lecce esso non po­trebbe comunque sviluppare le sue piene potenzialità poi­ché i binari non sostengono l’alta velocità che invece è permessa nella tratta Milano- Bologna. Il problema dell’a­deguamento della tratta che permane per tutta la dorsale adriatica fino a Bari, raggiun­ge il suo apice proprio nella tratta Bari-Lecce. In ogni caso, sicuramente il Freccia­rossa porterà un risparmio di tempo rispetto agli altri tre­ ni a nostra disposizione che spesso viaggiano in ritardo e soprattutto avremo un treno un po’ più confortevole e di basso impatto ecologico.

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Le persone saranno quin­di incentivate a preferire il Frecciarossa ad altri mezzi di trasporto…

Credo di sì e penso che i costi scenderanno perché Tre­nitalia, così come fa in altre parti d’Italia, sicuramente per lanciare il servizio dovrà attuare tariffe promozionali in modo che la gente scelga come trasporto questo mezzo invece di altri.

Tornando all’aspetto tecnico, lei crede possibile la realizzazione di un adegua­mento della tratta?

Al livello tecnico ho paura che con i tempi della burocra­zia italiana non ci saranno dei cambiamenti nel breve perio­do. L’auspicio è che il famoso progetto dell’alta velocità fino a Lecce venga realizzato, però per fare questo adeguamento della tratta parliamo di tempi realmente lunghi, minimo di 6-7 anni.

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