Se i Salentini fanno squadra il territorio riparte
Alfredo Prete commenta la volontà di far approdare entro il 2016 il Fracciarossa nella Stazione di Lecce.
“La battaglia che mi auguro sia stata vinta è una testa d’ariete per aprire un dibattito con la Regione e con il Governo sul sistema dei trasporti. Il Salento sta ripartendo, ma dipende se vuole viaggiare in prima, seconda o terza classe”.
L’annoso problema dell’alta velocità sulla tratta adriatica ha visto il 20 settembre scorso un mezzo risvolto positivo, con la decisione di Trenitalia di prolungare la corsa del Frecciarossa Milano-Ancona fino a Bari. E il Salento? L’azienda in un primo momento lo aveva escluso poiché, aveva affermato, risultava essere una perdita economica per la stessa. La protesta di politici, cittadini, media e associazioni si è allora alzata in coro perché il territorio non fosse emarginato. Una raccolta di firme ha sfiorato quota 30mila.
Dopo un mese e mezzo di battaglia, al vertice romano tra il ministro ai Trasporti Delrio, l’amministratore delegato di Trenitalia Elia, il Presidente della Regione Puglia Emiliano si è stabilito un accordo: il Frecciarossa arriverà anche a Lecce la prossima estate. La vicenda ha sollevato un polverone. C’è chi pensa ad una vittoria a metà, chi ne esalta gli aspetti positivi. La domanda finale alla quale si cerca di dare risposta è comunque la stessa per tutti: il Salento è pronto a partire con il resto d’Italia? Lo abbiamo chiesto al Presidente della Camera di Commercio di Lecce, Alfredo Prete.
Presidente, dalle ultime notizie apprese riguardanti l’incontro al vertice a Roma è certo che il Frecciarossa arriverà la prossima estate anche alla stazione di Lecce. Possiamo alzare un sospiro di sollievo?
Sicuramente la volontà del governo di collegare il Frecciarossa con Lecce è reale, tuttavia rimango scettico su alcuni aspetti. Auspico e auguro che le promesse che il governo ha dato, le rassicu razioni che il Ministro Delrio assieme all’amministratore delegato di Trenitalia poi vengano confermate prima dell’estate, ma secondo me la guardia deve essere mantenuta alta.
A cosa si riferisce con precisione? Cosa la preoccupa di più?
Se anche arrivasse il Frecciarossa a Lecce esso non potrebbe comunque sviluppare le sue piene potenzialità poiché i binari non sostengono l’alta velocità che invece è permessa nella tratta Milano- Bologna. Il problema dell’adeguamento della tratta che permane per tutta la dorsale adriatica fino a Bari, raggiunge il suo apice proprio nella tratta Bari-Lecce. In ogni caso, sicuramente il Frecciarossa porterà un risparmio di tempo rispetto agli altri tre ni a nostra disposizione che spesso viaggiano in ritardo e soprattutto avremo un treno un po’ più confortevole e di basso impatto ecologico.
Le persone saranno quindi incentivate a preferire il Frecciarossa ad altri mezzi di trasporto…
Credo di sì e penso che i costi scenderanno perché Trenitalia, così come fa in altre parti d’Italia, sicuramente per lanciare il servizio dovrà attuare tariffe promozionali in modo che la gente scelga come trasporto questo mezzo invece di altri.
Tornando all’aspetto tecnico, lei crede possibile la realizzazione di un adeguamento della tratta?
Al livello tecnico ho paura che con i tempi della burocrazia italiana non ci saranno dei cambiamenti nel breve periodo. L’auspicio è che il famoso progetto dell’alta velocità fino a Lecce venga realizzato, però per fare questo adeguamento della tratta parliamo di tempi realmente lunghi, minimo di 6-7 anni.