Pubblicato in: Sab, Ott 31st, 2015

Se i Salentini fanno squadra il territorio riparte

Visto che il Frecciarossa non potrà, almeno nel bre­ve periodo, sfruttare le sue piene potenzialità, l’arrivo di questo treno nel Salento è solo una vittoria a metà?

Occorre precisare che gli aspetti molto positivi ci sono, in primis quello di un territo­rio che ha fatto squadra. Per la prima volta i Salentini che normalmente hanno nel loro dna uno sfrenato individuali­smo in questa occasione han­no dimostrato di saper essere una squadra. Le quasi 30mila firme raccolte dal Quotidiano lo dimostrano, il fatto che isti­tuzioni, associazioni, sindaca­ti, si siano uniti a sostegno di questa battaglia, lo conferma­no.

Quindi la vicenda Freccia­rossa è un esempio, un in­segnamento per la gestione dei problemi nel Salento?

Se vediamo gli aspetti po­sitivi sì. È logico che il Frec­ciarossa non risolve certi pro­blemi dei trasporti nel Salento che sono tanti e che purtroppo ad oggi sono irrisolti. Basti pensare ad uno su tutti che è il collegamento tra l’aero­porto di Brindisi, il capoluo­go salentino e il resto della provincia: lento e alle volte del tutto assente. Soprattutto il trasporto pubblico pecca moltissimo da questo punto di vista. Si augura che ci possa essere in futuro un migliora­mento del collegamento delle infrastrutture locali.

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Ci sono dei progetti in me­rito?

Purtroppo ancora è tutto molto campato in aria e poco sulla carta. C’era il progetto di ristrutturazione delle ferro­vie sud est che però ad oggi non ha visto attuazione. La vicenda Frecciarossa potreb­be comunque dare una scossa al territorio, la battaglia che mi auguro sia stata vinta è una testa d’ariete per aprire un dibattito con la Regione e con il governo sul sistema dei trasporti nel Salento.

Presidente, il Salento è pronto a partire?

Ce lo auguriamo, il Salen­to sta partendo, ma dipende se vuole viaggiare in prima, seconda o terza classe!

Pagine a cura di Fatima Grazioli

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