Se i Salentini fanno squadra il territorio riparte
Visto che il Frecciarossa non potrà, almeno nel breve periodo, sfruttare le sue piene potenzialità, l’arrivo di questo treno nel Salento è solo una vittoria a metà?
Occorre precisare che gli aspetti molto positivi ci sono, in primis quello di un territorio che ha fatto squadra. Per la prima volta i Salentini che normalmente hanno nel loro dna uno sfrenato individualismo in questa occasione hanno dimostrato di saper essere una squadra. Le quasi 30mila firme raccolte dal Quotidiano lo dimostrano, il fatto che istituzioni, associazioni, sindacati, si siano uniti a sostegno di questa battaglia, lo confermano.
Quindi la vicenda Frecciarossa è un esempio, un insegnamento per la gestione dei problemi nel Salento?
Se vediamo gli aspetti positivi sì. È logico che il Frecciarossa non risolve certi problemi dei trasporti nel Salento che sono tanti e che purtroppo ad oggi sono irrisolti. Basti pensare ad uno su tutti che è il collegamento tra l’aeroporto di Brindisi, il capoluogo salentino e il resto della provincia: lento e alle volte del tutto assente. Soprattutto il trasporto pubblico pecca moltissimo da questo punto di vista. Si augura che ci possa essere in futuro un miglioramento del collegamento delle infrastrutture locali.
Ci sono dei progetti in merito?
Purtroppo ancora è tutto molto campato in aria e poco sulla carta. C’era il progetto di ristrutturazione delle ferrovie sud est che però ad oggi non ha visto attuazione. La vicenda Frecciarossa potrebbe comunque dare una scossa al territorio, la battaglia che mi auguro sia stata vinta è una testa d’ariete per aprire un dibattito con la Regione e con il governo sul sistema dei trasporti nel Salento.
Presidente, il Salento è pronto a partire?
Ce lo auguriamo, il Salento sta partendo, ma dipende se vuole viaggiare in prima, seconda o terza classe!
Pagine a cura di Fatima Grazioli