Pubblicato in: Gio, Dic 13th, 2012

Inaugurata la Casa della Carità/Il Card. Bertone: la vostra solidarietà luce e forza per questa Città

L’OMELIA/Il Segretario di Stato Vaticano, ai Vescovi, ai Sacerdoti e ai fedeli radunati nella Chesa Cattedrale.

LECCE, CIVITAS MARIANA ET CIVITAS CARITATIS 

In una cattedrale gremita di gente, Sua Eminenza il Cardinale Tarcisio Ber­tone, Segretario di Stato di Sua Santità, ha presie­duto la scorsa domenica una solenne Celebrazione Eucari­stica, a cui hanno partecipato, oltre al nostro Arcivescovo, anche diversi altri Arcivescovi e Vescovi. L’occasione della visita del Segretario di Stato, come è noto, è stata l’inaugu­razione della nuova Casa della Carità, voluta con tenacia dal nostro Arcivescovo, al fine di soddisfare le aumentate neces­sità dei poveri e bisognosi, che richiedono un ulteriore sforzo di solidarietà e generosità a cuila Chiesa leccese non si è sottratta.

Nell’omelia, l’illustre Porpo­rato si è soffermato sull’inse­gnamento dato dalla Parola di Dio della seconda Domenica di Avvento. In modo particola­re, il Cardinale ha toccato tre temi: la figura del Battista, il valore della gioia cristiana e, infine, il tema della carità.

In merito al Battista, il Segre­tario di Stato ha voluto sotto­lineare il ruolo profetico del Precursore del Signore: “il pro­feta è colui che sta davanti a Dio, proclamala Paroladi Dio e preannuncia eventi futuri”. Tuttala Chiesaè chiamata ad essere profezia per il mondo. Ogni cristiano, infatti, pur tra le tumultuose vicissitudini di questo mondo, è invitato ad entrare nel silenzio della preghiera e della introspezione del proprio cuore.

Qui si rico­nosce bisognoso del perdono e della misericordia di Dio ed annuncia il proprio desiderio di conversione. Proprio in questa prospettiva, il suo stesso essere diventa profezia per il mondo, in quanto riconosce che solola Parola di Dio può illuminare la coscienza e dirigere il cuore umano verso la sete di verità e giustizia insita nel proprio cuore.

Nell’omelia, il Cardinale Bertone ha poi fatto riferimento al tema della gioia: l’Avvento è, infatti, un tempo di attesa e di vigilanza, che prepara ad una grande gioia: il Natale del Signore. Un altro atteggiamen­to del cristiano e della sua testi­monianza profetica deve essere dato dalla gioia. Non si può es­sere discepoli di Gesù e seguire il suo insegnamento se non lo si fa con gioia. Con accento commosso, il Cardinale ha poi ribadito con forza che: “un sacerdote, un Vescovo e persino un Cardinale privo di gioia è un uomo fallito, spento, che non può testimoniare Gesù Cristo!”. In un mondo che offre conti­nuamente effimere e passeggere gioie, il cristiano è dunque invi­tato a vivere, tra i tormenti e le difficoltà della vita quotidiana, con un sentimento di gioia soprannaturale, frutto della pace che Cristo ci ha offerto.

Tale gioia si coltiva solo nella fede, intesa come estrema e convinta fiducia in Dio, Padre ricco di bontà e provvidente verso ciascuno di noi. Infi­ne, il Porporato ha toccato il tema della testimonianza della carità ed ha fatto riferimento esplicito al motivo della sua venuta a Lecce: l’inaugurazio­ne della Casa della carità. Il Cardinale ha lodato l’iniziativa ed ha voluto ricordare come tale Casa costituisca il dono più bello che l’Arcidiocesi di Lecce potesse fare all’intera Città. Ha poi elogiato gli sforzi di quanti hanno collaborato per la costruzione e per il mante­nimento di questa magnifica struttura di solidarietà e non ha mancato di richiamare l’atten­zione dei fedeli sulla urgente necessità di aprire i propri cuori alla generosità e all’acco­glienza.

Diverse sono le forme di povertà che si sperimentano nel mondo attuale ed a tutte tali povertà il Signore richiede alla sua Chiesa una pronta risposta. La comunità cristiana, infatti, è chiamata a farsi voce di chi non ha voce ed a soccorrere i più bisognosi, nei quali riconosce presente il medesimo Signore che celebra nell’Eucaristia e che predica sull’ “Altare del mondo”. Infine, il Cardinale si è rivolto alla Vergine Maria ed ha chiamato la città di Lecce, Civitas mariana, ponendola sotto la protezione della Madre di Dio, affinché Ella guidi tutti i suoi passi e la renda sempre più feconda di ogni bene spiri­tuale. In tal modo, il Cardinale ha portato alla città la benedi­zione e la preghiera del Santo Padre ed ha stimolato ciascuno di noi a vivere questo Avvento, come vero Avvento di Frater­nità, alla luce dell’Anno della fede. L’augurio è che alle tante iniziative della nostra Diocesi risponda sempre più gente e re­gni nei cuori la gioia e la carità di Cristo Signore. 

Mauro Carlino

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