Pubblicato in: Sab, Dic 5th, 2015

Circolo San Vincenzo/Arti e Mestieri nel Calendario Squinzanese

I mesi dell’anno ricordando antiche figure.

Antico e Nuovo. Binomio inscindibile nella vita dell’uomo come nella sua identità profonda. Lo dimostra la dimensione che coniuga più di ogni altra in un individuo la spiritualità e la corpo­reità: il lavoro. I mestieri nei secoli subiscono trasformazioni al passo con le evoluzioni dell’intera società uma­na. Ma in ogni novità sono presenti cellule vitali del passato, da cui non si può prescindere, poiché il patrimonio storico è lo strumento che viene affi­dato alle nostre mani: sono queste che, mediante il buon uso, determinano le vicende di un popolo. Angelo Cappello rappresenta il docente che “ha collocato l’uomo nella storia”. Dotato di coscienza storico-critica, nutre un vivo interesse per le tradizioni popolari, lo traduce in cultura appassionata, immergendosi in uno studio continuo, che ruota attorno a tematiche affascinanti quanto sor­prendenti per preziosità e particolarità.

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Il 10 dicembre prossimo presenterà nella sua cittadina, Squinzano, l’otta­va edizione del calendario-almanacco che l’ha visto autore, in questi anni, di descrizioni puntuali e documentate su quanto può costituire ricchezza per un territorio, per un Comune. L’iniziativa è patrocinata dal Circolo pro Feste San Vincenzo Ferreri, che di anno in anno la promuove e sostie­ne. L’incontro si terrà presso Palazzo “Rosina Frassaniti”, in Piazza Vittoria, alle ore 18,00. Il percorso scelto per i mesi del 2016 riguarda, appunto, la riscoperta dei mestieri scomparsi e si dipana “morbidamente” facendo gustare al lettore i richiami delle nostre con­trade dell’epoca, assaporando i gusti genuini della semplicità quotidiana e accompagnandolo nostalgicamente in sentieri quasi “pascoliani”. I testi sono corredati da un repertorio fotografico raro, frutto di ricerche dell’autore, ricomposto e assemblato dalla sapiente arte grafica di Salvato­re Isceri. Per ciascun mese dell’anno, due figure “dipinte” con dovizia di informazioni tecniche; di seguito, un ammonimento o credenza del passato; per chiudere, un rimedio d’altri tempi che suscita curiosità e, spesso, sorpresa. L’invito è anche quello di capire quanto real­mente è cambiato di ciò che appartie­ne alle nostre radici, se la scomparsa investe tutto, o per molti aspetti è solo metamorfosi… mentre l’arrotino e l’ombrellaio continuano i loro richia­mi nelle vie del paese…

Angela De Venere

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