Le Discepole del Sacro Cuore tra Missioni e dramma dell’Immigrazione
Madre Santina/60° Compleanno della Madre Generale occasione per rinsaldare vincoli di solidarietà. E a Monza la coop accoglie rifugiati.
“Il più bel regalo: la preghiera al Signore della vita, un gesto di amicizia a sostegno delle opere missionarie della Congregazione”. è l’invito rivolto dalla Madre Generale delle Suore Discepole del Sacro Cuore, suor Giulia Cavallo, in occasione del sessantesimo anno di età, festeggiato lo scorso 15 novembre dalla Comunità e dagli amici della Congregazione, presso la Casa Generalizia a Lecce. Le Discepole del Sacro Cuore sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio, fondato nel 1929 da suor Santina De Pascali. Il carisma si manifesta nell’andare incontro all’uomo inteso in maniera globale, dall’infanzia all’età matura, sovvenendo ai bisogni primari attraverso opere sociali diffuse ormai su tutto il territorio nazionale, con ma anche in Canada e, da venticinque anni, in Madagascar. In perfetta sintonia con gli orientamenti del Vaticano II, che promuovono un “nuovo stile di collaborazione tra sacerdoti, religiosi e fedeli laici” (Giovanni Paolo II, Christifideles Laici), la Congregazione ha approvato e incoraggiato il volontariato di laici vicini alla spiritualità e al carisma, i quali potessero rappresentare come un “prolungamento” della missione delle Suore, laddove fisicamente o per qualsiasi altra motivazione l’Istituto non potesse operare. Nasce così la Cooperativa “Madre Santina”, una onlus costituita dai volontari che da tempo impersonano “la rete” di aiuto di cui si avvale questo ordine per la realizzazione di opere sociali, nelle quali si assiste ad un interscambio di ruoli tra religiose e laici, sempre nel rispetto delle identità.
Il benefico affiancamento di questo “ramo laico” ha consentito l’avvio di iniziative di carattere sociale nel Salento e sul territorio nazionale; per il Madagascar ha attivato un progetto a favore dei bambini, già in cura presso le suore missionarie (Discepole del Sacro Cuore). La cooperativa non si prefigge alcun’altra finalità se non il servizio attraverso le proprie risorse umane e le eventuali competenze professionali. La “Residenza Madre Santina”, in Lecce, è una struttura per anziani, ai quali la cooperativa offre assistenza di personale qualificato, supporto psicologico e conforto umano, grazie anche alla presenza operativa delle suore, che rendono l’ambiente vivibile soprattutto dal lato affettivo e spirituale. Una dimensione recente, ma sempre più pressante, che le religiose avrebbero affrontato con ostacoli di varia natura, è quella dell’accoglienza ai rifugiati, anche in regime di protezione, per i quali la onlus prevede un percorso di integrazione sociale, garantendo una soglia minima di istruzione e di avviamento professionale, intuendone le propensioni. Ciò assicurerà loro la possibilità di inserimento lavorativo e, dovessero rientrare in patria, una formazione valida. Infine, “Un bambino nel cuore” è l’iniziativa destinata al Madagascar, con l’intento di curare bambini orfani o abbandonati, sia dal punto di vista della salute sia a livello scolastico. Anche qui madre Santina unisce le due realtà, congregazione e cooperativa, in un progetto di adozione a distanza, con il quale sollecitare la generosità di non pochi benefattori, che, a vario titolo, contribuiscono all’opera e collaborano, anche attraverso donazioni, alla sua realizzazione.
Angela De Venere