Pubblicato in: Gio, Nov 26th, 2015

Le Discepole del Sacro Cuore tra Missioni e dramma dell’Immigrazione

Madre Santina/60° Compleanno della Madre Generale occasione per rinsaldare vincoli di solidarietà. E a Monza la coop accoglie rifugiati.

“Il più bel regalo: la preghie­ra al Signore della vita, un gesto di amicizia a soste­gno delle opere missionarie della Congregazione”. è l’invito rivolto dalla Madre Generale delle Suore Discepole del Sacro Cuore, suor Giulia Cavallo, in occasione del sessantesimo anno di età, festeggiato lo scorso 15 novembre dalla Comunità e dagli amici della Congregazione, presso la Casa Generalizia a Lecce. Le Discepole del Sacro Cuore sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio, fondato nel 1929 da suor Santina De Pascali. Il carisma si ma­nifesta nell’andare incontro all’uomo inteso in maniera globale, dall’infanzia all’età matura, sovvenendo ai bisogni primari attraverso opere sociali diffuse ormai su tutto il territorio nazionale, con­ ma anche in Canada e, da venticinque anni, in Madagascar. In perfetta sintonia con gli orienta­menti del Vaticano II, che promuovo­no un “nuovo stile di collaborazione tra sacerdoti, religiosi e fedeli laici” (Giovanni Paolo II, Christifideles Laici), la Congregazione ha approvato e incoraggiato il volontariato di laici vicini alla spiritualità e al carisma, i quali potessero rappresentare come un “prolungamento” della missione delle Suore, laddove fisicamente o per qualsiasi altra motivazione l’Istituto non potesse operare. Nasce così la Cooperativa “Madre Santina”, una onlus costituita dai vo­lontari che da tempo impersonano “la rete” di aiuto di cui si avvale questo ordine per la realizzazione di opere sociali, nelle quali si assiste ad un in­terscambio di ruoli tra religiose e laici, sempre nel rispetto delle identità.

Madre

Il benefico affiancamento di questo “ramo laico” ha consentito l’avvio di iniziative di carattere sociale nel Salento e sul territorio nazionale; per il Madagascar ha attivato un progetto a favore dei bambini, già in cura presso le suore missionarie (Discepole del Sacro Cuore). La cooperativa non si prefigge alcun’altra finalità se non il servizio attraverso le proprie risorse umane e le eventuali competenze professionali. La “Residenza Madre Santina”, in Lecce, è una struttura per anziani, ai quali la cooperativa offre assistenza di perso­nale qualificato, supporto psicologico e conforto umano, grazie anche alla presenza operativa delle suore, che rendono l’ambiente vivibile soprattutto dal lato affettivo e spirituale. Una dimensione recente, ma sempre più pressante, che le religiose avreb­bero affrontato con ostacoli di varia natura, è quella dell’accoglienza ai ri­fugiati, anche in regime di protezione, per i quali la onlus prevede un percor­so di integrazione sociale, garantendo una soglia minima di istruzione e di avviamento professionale, intuendone le propensioni. Ciò assicurerà loro la possibilità di inserimento lavorativo e, dovessero rientrare in patria, una formazione valida. Infine, “Un bambino nel cuore” è l’iniziativa destinata al Madagascar, con l’intento di curare bambini orfani o abbandonati, sia dal punto di vista della salute sia a livello scolastico. Anche qui madre Santina unisce le due realtà, congregazione e cooperativa, in un progetto di adozione a distanza, con il quale sollecitare la generosità di non pochi benefattori, che, a vario titolo, contribuiscono all’opera e col­laborano, anche attraverso donazioni, alla sua realizzazione.

Angela De Venere

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