Lega Pro/A caccia del tris firmato Braglia
Diretta su Rai Sport/Lunedì alle ore 20 scendono in campo Lecce e Monopoli al Via del Mare.
Due partite, due vittorie, sei punti conquistati, due gol segnati e nessun subito, quattro lunghezze di distacco dalla cima della classifica a sorpresa occupata dal ripescato Messina. Sono questi i ‘numeri’ delle ultime due gare giocate dal Lecce sotto la guida di Braglia, assunto dopo la debacle di Foggia al posto di Asta. Cifre che aprono il cuore dei tifosi alla speranza del gran salto in serie B. Prima con Asta in panchina, il Lecce non era riuscito a vincere due partite di fila. Anzi, su sei gare ne aveva perdute due, pareggiate tre e vinta una sola. Un Lecce senza futuro, insomma. O al massimo un Lecce da play off e non da primato così come vogliono i dirigenti e come sperano i tifosi. C’era bisogno di una svolta per ridare fiato, come detto, a speranze e sogni di promozione. E così, è stato dato il benservito a Asta ed è stato ingaggiato mister Braglia, un allenatore più esperto e più ‘navigato’ nel campionato meridionale di serie C nel quale, a più riprese, guidando altre formazioni, è riuscito ad ottenere importanti e significativi successi. Ultimo, in ordine di tempo, la promozione in B alla guida della Juve Stabia.
QUANTO È CAMBIATO?
Le due vittorie consecutive hanno sollecitato il dibattito fra tifosi ed esperti di calcio, ponendo questo quesito: ma il Lecce è davvero cambiato? Ed in cosa? Certamente, rispondiamo noi, nella consapevolezza dei propri mezzi. Quel Lecce incerto e dubbioso, pieno di paura – specie nelle partite interne – sembra esser scomparso. Ora si vede in azione una squadra vogliosa di ottenere il massimo, senza preoccuparsi del valore o della forza degli avversari. Un Lecce sicuro di sé. Ed è stata proprio questa, infatti, la chiave dei due successi (quello interno contro l’Ischia e l’altro a Melfi) conquistati sotto la regia di mister Braglia. Miglioramenti che preludono ad altri miglioramenti. L’attuale Lecce, infatti, pur molto cambiato nel modo di gestire le partite, non è da considerare ancora una squadra in grado di vincere il campionato. A parte i quattro punti di distacco che la separano dal Messina, c’è anche da dire che, al momento, è un Lecce che ancora ‘balbetta’ e che non ha tutte le caratteristiche di una formazione da primato. Ciò non esclude, come scritto, che, grazie ai futuri miglioramenti, questo Lecce possa diventare una ‘squadra regina’ del nostro girone. E quindi essere un Lecce da promozione, così come ancora adesso non lo è completamente. Ora è un Lecce operaio, capace di compiere imprese anche in condizioni di emergenza. Non potendo disporre di tutti gli elementi della ‘rosa’ – in primis di Moscardelli – mister Braglia ha contribuito a dare più vesti tattiche alla squadra, passando dal ‘4-4-2’ al ‘3-4-3’ e ancora al ‘3-5-2’. Un Lecce operaio per impegno e dedizione, ma anche camaleontico nel suo modo di porsi in campo. E si tratta, bisogna riconoscerlo, di qualità che il Lecce di Asta non aveva mai evidenziato nel corso delle sei prime gare stagionali.
I SOGNI DI LEPORE
Vincere fa bene a tutti: tifosi, dirigenti, giocatori. Ed anzi, quest’ultimi, sono i più influenzati dall’andamento di una gara. Quando si perde, tanti musi lunghi e poche parole nelle conferenze-stampa del dopo-gara e dei giorni successivi. Quando si vince, non c’è spazio per contenere le manifestazioni di entusiasmo dei protagonisti in campo. A Melfi, ha fatto fare ‘boom’ e conquistare i tre punti al Lecce un euro-gol di un ‘picciotto’ leccese: Checco Lepore. Un calciatore di casa nostra e con la maglia giallorossa stampata sul cuore. Ebbene, preso da sacro furore, il buon Checco non è stato capace di ‘tenere’ solo per se stesso la grande gioia di aver fatto gol e di aver contribuito a regalare al ‘suo’ Lecce la seconda vittoria esterna, la terza della stagione. “La vita è un sogno e noi dobbiamo fare in modo che il sogno diventi realtà”. Una chiara indicazione su come dovrà essere il suo ed il futuro del Lecce. Anche noi crediamo nei sogni e sposiamo in pieno le speranze di Lepore.
È DI NUOVO DERBY
Dalla sfida appulo-lucana in casa del Melfi, appuntamento con un nuovo derby: quello contro il Monopoli. Il cammino del Lecce si arric diciamo così, di un nuovo confronto, il primo in assoluto contro il Monopoli, matricola-ripescata in serie C, saggiamente organizzata da un direttore generale di grandi qualità com’è l’ex salentino ed ex giocatore giallorosso Mario Russo. Una sfida ‘nuova’ che avrà come teatro il ‘via del mare’ e che sarà trasmessa, a partire dalle ore 20, su Rai Sport. In passato, Lecce e Monopoli non si sono mai incontrati in partite di campionato. Una sola volta, nel 1975, il Monopoli ha giocato a Lecce in Coppa Italia ed ha perduto per 1-0 (gol di Montenegro). Lunedì sera, ci sarà il debutto – diciamo così – del Lecce in questo nuovo derby pugliese contro un Monopoli che, in qualità di matricola, si sta comportando molto bene. Il Lecce, però, ha intrapreso la strada delle vittorie e lunedì vorrà fare tris per dare un’ulteriore conferma a questo suo nuovo ‘stato di grazia’.
Umberto Verri