Lega Pro/Curiale, voglia di riscatto a partire dal Cosenza
Dimenticare Catanzaro è l’imperativo del Lecce di Braglia. Al Via del Mare un’altra Calabrese.
Altro che quarta vittoria di fila! Il Lecce, al contrario, ha rimediato a Catanzaro una delle più assurde sconfitte di quest’avvio di stagione. Un ko addirittura più sconcertante di quello subìto a Foggia, dove fu battuto per 4-0. In quel derby, però, il Lecce se la dovette vedere con un grande Foggia, attuale terza forza del girone con 18 punti all’attivo, in pratica ad appena tre lunghezze dalla capolista Casertana. Domenica scorsa, in Calabria, il Lecce ha affrontato un Catanzaro che, a voler essere generosi, farebbe bella figura appena appena in Eccellenza. Ma, stranezze del calcio, gli uomini di Braglia sono caduti proprio in casa dell’ex cenerentola del campionato che, dopo il clamoroso ed insperato successo sul Lecce, oltre a ‘salire’ in graduatoria di tre lunghezze piazzandosi al quart’ultimo posto del girone, ha conquistato anche la seconda vittoria stagionale, dopo quella ottenuta – sempre sul proprio campo – nel derby contro il Cosenza. Un Lecce benefattore, quindi, come poche altre squadre di questo girone riescono ad esserlo. Anche se, purtroppo, altre volte il Lecce ha risolto la crisi altrui, conseguendo tonfi clamorosi ed inaspettati: l’anno scorso, ancora indimenticabile, fu quello rimediato a Reggio Calabria contro una squadra che non vinceva da una vita.
IL MALE OSCURO DEI SECONDI TEMPI
Dunque, il Lecce ha rimediato la prima sconfitta dell’era Braglia (la terza stagionale: in casa con l’Andria, poi a Foggia e domenica scorsa a Catanzaro). Tre sconfitte con un comune denominatore: il Lecce le ha ottenute, disputando secondi tempi da far paura. Una specie di ‘male oscuro’ presente dall’inizio di stagione ad oggi in tutte le riprese delle 10 partite giocate. Tanto nelle gare vinte, quanto in quelle pareggiate e perse, i secondi tempi del Lecce hanno sempre suscitato grande apprensione. Lo abbiamo scritto più volte, non ultimo nei giorni scorsi dopo l’importante, ma sofferta vittoria contro il Monopoli. Ma anche contro l’Ischia ed il Melfi, pur vincendo, il Lecce aveva sempre fatto trattenere il fiato ai suoi tifosi, giocando male, molto male i secondi tempi di questi incontri. Anche a Catanzaro si è comportato alla stessa maniera delle precedenti partite. Dopo un primo tempo abbastanza buono, ricco anche di alcune valide trame e concluso in vantaggio grazie al gol segnato da Doumbia, non appena ha messo piede nella seconda parte della gara il Lecce ha mostrato il suo volto peggiore. E, così, senza farsi troppo pregare, sfruttando anche alcuni clamorosi errori difensivi fatti dai salentini, i calabresi sono riusciti dapprima a pareggiare e poi a vincere. E per il Lecce è stata notte fonda: con questo ko, in pratica, ha cancellato tutti i vantaggi che era riuscito ad ottenere, realizzando tre vittorie di fila, grazie alle quali si era piazzato al quarto posto (quindi in piena zona play off) ad appena tre punti dalla capolista Casertana. La sconfitta di Catanzaro ha spinto il Lecce fuori dalla zona play off, facendolo arretrare al sesto posto, a quota 15, in compagnia del neo promosso Akragas. Una brutta domenica per il Lecce ed i suoi tifosi. I quali, non riuscendo a darsi pace, si continuano a chiedere: perché il Lecce gioca male nei secondi tempi? Per mancanza di concentrazione, per scarsa tenuta atletica o per gli errori di alcuni elementi che si stanno dimostrando non all’altezza della situazione? C’è bisogno di far subito chiarezza su questo pericolo ‘handicap’ che la squadra evidenzia nei secondi tempi, specie adesso che il Lecce, da lunedì scorso, è ufficialmente passato nelle mani della cordata guidata dall’avv. Sticchi-Damiani che, così, ha messo fine all’era Tesoro durata tre anni.
IL CASO CURIALE: NON VEDE LA PORTA
Non ci piace dare addosso a nessuno, ma alla pari della gran massa di tifosi giallorossi ci chiediamo: cos’ha Curiale? Finora, ha sempre deluso. Non solo non ha ancora segnato un gol, ma non ha lasciato neppure ‘tracce’ della sua presenza in campo. Quasi mai ha trovato l’intesa con Moscardelli che, anche a Catanzaro, ha finito per giocare da solo, sia pure per un tempo. È strano e preoccupante, però, che Curiale, autore l’anno scorso in serie B con il Trapani di ben 13 gol da gennaio a giugno, non sia riuscito ancora a realizzare neppure un gol con la maglia giallorossa. Ha problemi? E quali? A tutto dovrà pensarci mister Braglia. Ma, aggiungiamo noi, anche lo stesso Curiale se non si aiuterà da solo sarà davvero molto dura che possa continuare ad essere un titolare fisso. Forza, dunque, Curiale. C’è ancora tempo per realizzare buone prestazioni. Una di queste potrebbe essere offerta dalla partita in programma domenica pomeriggio (ore 15, via del Mare) contro il Cosenza, altra squadra calabrese, piazzata al quarto posto ex aequo con il Benevento a quota 17. Un suo gol ed una sua positiva prestazione potrebbero indurre Braglia a concedergli altra fiducia. Invece un’altra figuraccia, come quelle rimediate finora, potrebbe significare addio al posto fisso in prima squadra. E ciò potrebbe far molto male al giocatore ed a tutta la squadra.
Umberto Verri