Pubblicato in: Sab, Ott 24th, 2015

A proposito di… Rilancio del Salento

È importante guidare l’attuale, velo­ce mutamento dei modelli di vita: c’è proprio bisogno di costruire fiducia e speranza nel progettare insieme il futuro sulla centralità della persona. Cioè sul fondamento di una fraterna convivenza e di una convinta coopera­zione nazionale, europea e mondiale. In questa meravigliosa Italia. Molto varia, tutta bella. Lo sappiamo tutti, italiani e stranieri. E noi pugliesi e sa­lentini, pur con gli antichi limiti, faccia­mo parte in modo rilevante di uno dei più interessanti tesori di storia, cultura, arte, splendori paesaggistici di una ter­ra che costituisce una continua festa della Bellezza. Raccontata in modo ammaliante dalla natura e dalla vicen­da umana di gente che nei millenni ha affinato mente e cuore attraverso tante civiltà in un territorio sempre più incantevole, impreziosito dall’incompa­rabile patrimonio delle diverse civiltà mediterranee. E Lecce con il Salento, cordiale, incantevole, memorabile per gentilezza e ospitalità, suggestiva per le piazze, i palazzi, le chiese e i campanili illuminati dalla calda pietra ricamata dal barocco, location predi­letta per proposte cinematografiche e televisive capaci di far sognare con la poesia della storia e delle tradizio­ni, costituisce un prezioso e raffinato tesoro d’arte e cultura.

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Indimenticabile per ogni visitatore. Certo, costituisce motivo di orgoglio leggere un articolo nell’aprile scorso e ancora un altro de­gli ultimi giorni intitolato “L’antico fasci­no della Puglia” sul New York Times, il quotidiano americano più prestigioso. Ovviamente, poi, sono brillati gli occhi di tanti seguendo la puntata “Ulisse, il piacere della scoperta” sull’ammalian­te viaggio della Rai nel nostro territo­rio. Occorre, però, che il Salento, con tutta la regione, non sia solo splendida location, ma, come nella sua storia d’incontri interculturali, diventi davvero un laboratorio di vita e di progetti per un futuro fondato sulla base della sua identità, ricca di un mirabile patrimonio civile, culturale e religioso sul quale può germogliare la speranza. C’è bisogno, pertanto, di incrementare la comune dedizione per la promozione umana di tutti. A cominciare dai cristia­ni laici, chiamati, unitamente a clero e religiosi, a essere sempre più citta­dini, protagonisti operosi e testimoni di un progetto che si avvalga delle proposte del Vangelo nelle dinamiche della storia locale: fervido lievito di nuova umanità.  Nel pluralismo, senza integralismi e in collaborazione con tutti, occorre favorire il riferimento alla vita spirituale, con un corale impegno della comunità ecclesiale. Solidarietà e comunione con Dio sono il fermento di cui c’è davvero necessità, all’interno di un rinnovato percorso che, partendo dagli ‘ultimi’ e dai nuovi poveri, pro­ducano un’energica ricostruzione del tessuto umano e una riforma sociale fondata sulla giustizia e fraternità.

Adolfo Putignano

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