Pubblicato in: Ven, Nov 27th, 2015

Eventi Meteorici/I rischi geologici non risparmiano il Salento

Per preservare il suolo dal dissesto sarebbe necessario disciplinare attraverso un manuale tecnico comportamentale.

Negli ultimi decenni gli eventi meteorici ecce­zionali, cosiddetti critici, accadono sempre con maggiore frequenza, a tal punto da renderli quasi normali. I danni al territorio e alla popolazione sono sotto gli occhi di tutti. A questo continuo stillicidio di disastri non si sottrae nemmeno il Salento, terra apparentemente esente da criticità idrogeomorfologiche, ma continuamente interessata da eventi alluvionali – che hanno visto anche perdite di vite umane – che colpiscono sia i centri urbani sia tratti di costa ad alto valore cultu­rale e paesaggistico. La domanda che spesso ci facciamo è perché. Per quale ragione anche in un territorio pianeggiante, i centri urbani si alla­gano, le strade diventano torrenti in piena e su alcune di queste si aprono voragini, tratti di costa crollano? Tutto questo viene racchiuso in due parole “dissesto idrogeologico”. Per spiegarlo sarebbe necessario consultare trattati di idrogeologia, geologia applicata, geomorfologia e soprattutto bisognerebbe chiederlo ad un geologo. Ad un geologo del territorio, capace di interpretare la storia e l’evoluzione di una deter­minata area, ma anche altri tecnici, proprietari e fruitori di immobili e terreni, coloro che dovrebbero esercitare tutti gli accorgimenti operativi e tecnici per un corretto uso del suolo e di fornire soluzioni adeguate per la mitigazione di tali rischi. Senza entrare nel merito delle problematiche naturali che investono questo tema e intrinseche nel territorio, alcune considerazioni possono essere comunque fatte. Il territorio salentino, come quello pugliese è costituito prevalente­mente da rocce calcaree altamente permeabili, ricoperte in alcune zone (generalmente depresse) da depo­siti a bassa permeabilità, in corri­spondenza delle quali è possibile ritrovare falde acquifere superficiali utili allo sviluppo rurale e urbano. È proprio in queste aree che molti centri abitati sono sorti e che già in passato probabilmente subivano allagamenti, con la sostanziale dif­ferenza che in passato la superficie impermeabile era molto ridotta e le acque si infiltravano nel sottosuolo, le campagne erano ben gestite anche da punto di vista idraulico, consen­tendo che il deflusso delle acque superficiali avvenisse nei naturali recapiti finali rappresentati da vore e inghiottitoi, oggi molto spesso obliterati per la scarsa manutenzione delle amministrazioni locali.

latiano

La loro antica collocazione in aree depresse, quasi sempre ricoperte da depositi colluviali argillosi-sabbiosi che ostruiscono i punti di assorbimento, e l’intensa urbanizzazione che dagli anni 70 ha interessato il territorio, hanno incrementato le criticità e le vulnerabilità dei centri urbani, coinvolti sempre più frequentemente in estesi alluvionamenti. È da evi­denziare che nell’ultimo decennio molto ha fatto la Regione Puglia in questo senso, adeguando i sistemi di fognatura pluviale che tuttavia in alcuni casi non sono riusciti a far fronte ad eventi meteorici particolar­mente intensi con danni ingenti alle infrastrutture e alla popolazione, in alcuni casi con perdite di vite uma­ne. Un obiettivo importante che tutti noi dovremmo proporci è quello di imparare ad apprezzare e tutelare il nostro territorio, instillare nei nostri giovani sin da subito la cultura della prevenzione e della mitigazione del rischio, oltre che azioni comporta­mentali da adottare in caso di eventi di piogge critici. Per preservare la risorsa suolo dal dissesto, sarebbe necessario disciplinare attraverso un manuale tecnico-comportamentale, per promuovere le materie inerenti la gestione dei suoli per la prevenzione del rischio idrogeologico. Il 6 set­tembre scorso, i geologi italiani sono scesi nelle maggiori piazze italiane per la “Giornata nazionale sui Geori­schi”, indetta dal Consiglio Naziona­le dei Geologi in collaborazione con gli Ordini Regionali e con l’Ufficio della Protezione Civile, al motto di – Georischi, li (ri)conosco, mi difendo -. Il fine era quello di stimolare e incentivare l’interesse del cittadino verso i rischi geologici, la conoscen­za del territorio locale e l’autoprote­zione; importante anche la presenza e attività della Protezione Civile, che nella sua importante funzione istitu­zionale ha il ruolo fondamentale di informare la popolazione sui rischi naturali e antropici presenti nel loro territorio, fornendo inoltre norme e corrette pratiche comportamentali in caso di evento. Una popolazione informata, consapevole e attiva, impedisce da un lato che l’egoismo e l’avidità prendano il sopravvento nelle loro vite fino a distruggere l’e­quilibrio dell’ambiente stesso in cui vivono, e allo stesso modo pretende il giusto comportamento da parte delle istituzioni, sviluppando proget­ti che vadano anche nella direzione della divulgazione delle tematiche dei rischi naturali che interessano il nostro territorio.

Maria Teresa Friolo

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