Issr di Lecce/Santa Maria di Amito… Il Rifugio dei Monaci
L’ESTRATTO
Non può esserci, però, un restauro solo come fatto puramente tecnico; sarebbe riduttivo. Alla base c’è, infatti, un’educazione al restauro, come c’è un’azione educativa del restauro. Per la sua stessa ragion d’essere, il restauro tende a restituire la leggibilità dell’opera e, in alcuni casi, a perpetuarne l’uso, ponendosi come momento indispensabile per la ricostruzione del passato. Sotto questo aspetto contribuisce alla riappropriazione della propria storia attraverso un processo di riconoscimento. Il restauro contribuisce, tuttavia, anche a risvegliare e a sviluppare in seno all’opinione pubblica la conoscenza del valore del patrimonio.
DALL’ENCICLICA LAUDATO SI’
Non tutti sono chiamati a lavorare in maniera diretta nella politica, ma in seno alla società fiorisce una innumerevole varietà di associazioni che intervengono a favore del bene comune, difendendo l’ambiente naturale e urbano. Per esempio, si preoccupano di un luogo pubblico (un edificio, una fontana, un monumento abbandonato, un paesaggio, una piazza), per proteggere, risanare, migliorare o abbellire qualcosa che è di tutti. Intorno a loro si sviluppano o si recuperano legami e sorge un nuovo tessuto sociale locale. Così una comunità si libera dall’indifferenza consumistica. Questo vuol dire anche coltivare un’identità comune, una storia che si conserva e si trasmette. In tal modo ci si prende cura del mondo e della qualità della vita dei più poveri, con un senso di solidarietà che è allo stesso tempo consapevolezza di abitare una casa comune che Dio ci ha affidato. Queste azioni comunitarie, quando esprimono un amore che si dona, possono trasformarsi in intense esperienze spirituali.
Pagine a cura di Manuela Marzo