Pubblicato in: Sab, Nov 21st, 2015

Nonostante le sofferenze/Figli della Speranza

Con l’animo affranto dinan­zi ai terribili attentati in Francia, con l’impegno a essere noi stessi operatori di fraternità e con l’orante speranza della pace, siamo protesi verso la realizzazione di un nuovo umanesimo secondo quanto ci è sta­to indicato da Papa Francesco, dai Vescovi e dai partecipanti al recente Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze. Continuiamo pure a cercare di co­struire il futuro del Mezzogiorno, anzi di sollecitarne l’interesse di tutti per­ché le nostre regioni siano conside­rate all’interno del generale contesto sociale ed economico del Paese. Proprio mentre in questi giorni si pro­pone la legge di stabilità per la quale si chiedono ampliamenti delle misure a favore del Sud, favorendo nuove assunzioni e soprattutto certezze sugli interventi europei sino al 2020, oltre ad agevolazioni e sostegni real­mente efficaci per la casa e il credito d’imposta. E così, i cattolici italiani, in questo difficile momento storico devono assumere ancor più un ruolo forte­mente impegnativo, un compito di servizio per un rinnovamento che veda la comunità ecclesiale inter­prete di una creativa testimonianza di ascolto delle realtà locali e nello stesso d’itinerari caratterizzati dal “camminare insieme” nel dialogo e nella carità verso gli ultimi.

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“Sono davvero contento perché a Firenze ho avvertito con chiarezza la vitalità e la vivacità della Chiesa italiana”, afferma con compiacimen­to l’Arcivescovo mons. Domenico D’Ambrosio, profondamente am­mirato, oltre che per l’efficientissima organizzazione, soprattutto per i validissimi contributi offerti dai rela­tori e per lo stile di fruttuoso dialogo nei gruppi di studio. Evidente la sua piena sintonia con le affermazioni del card. Bagnasco: “Il Convegno ci ha fatto sperimentare la bellezza e la forza dell’essere parte viva del popolo di Dio”.  In tale contesto, il Metropolita lecce­se rileva con intensa partecipazione che il pregnante discorso pro­grammatico di Papa Francesco ha offerto importantissime coordinate di autenticità, creatività e coraggio per guardare a Cristo come fonte di una rinnovata presenza cristiana nella società. Tutta la comunità ecclesiale italiana, con la guida dello Spirito e in unio­ne con Francesco e i presuli, può davvero intraprendere nuove forme di evangelizzazione e missionarietà ora: i frutti del Convegno devono essere condivisi nelle realtà locali. Basterebbe ricordare alcuni proposi­ti: il “camminare insieme”, il servizio improntato alla dottrina sociale, la scelta di essere come “ospedali da campo” soprattutto nelle famiglie e negli ambienti in difficoltà, la volontà di intraprendere nuove forme e pre­senze di evangelizzazione… Missione, famiglia, educazione e poveri interpellano pressantemente tutti i battezzati.

Adolfo Putignano

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