Nonostante le sofferenze/Figli della Speranza
Con l’animo affranto dinanzi ai terribili attentati in Francia, con l’impegno a essere noi stessi operatori di fraternità e con l’orante speranza della pace, siamo protesi verso la realizzazione di un nuovo umanesimo secondo quanto ci è stato indicato da Papa Francesco, dai Vescovi e dai partecipanti al recente Convegno Ecclesiale Nazionale di Firenze. Continuiamo pure a cercare di costruire il futuro del Mezzogiorno, anzi di sollecitarne l’interesse di tutti perché le nostre regioni siano considerate all’interno del generale contesto sociale ed economico del Paese. Proprio mentre in questi giorni si propone la legge di stabilità per la quale si chiedono ampliamenti delle misure a favore del Sud, favorendo nuove assunzioni e soprattutto certezze sugli interventi europei sino al 2020, oltre ad agevolazioni e sostegni realmente efficaci per la casa e il credito d’imposta. E così, i cattolici italiani, in questo difficile momento storico devono assumere ancor più un ruolo fortemente impegnativo, un compito di servizio per un rinnovamento che veda la comunità ecclesiale interprete di una creativa testimonianza di ascolto delle realtà locali e nello stesso d’itinerari caratterizzati dal “camminare insieme” nel dialogo e nella carità verso gli ultimi.
“Sono davvero contento perché a Firenze ho avvertito con chiarezza la vitalità e la vivacità della Chiesa italiana”, afferma con compiacimento l’Arcivescovo mons. Domenico D’Ambrosio, profondamente ammirato, oltre che per l’efficientissima organizzazione, soprattutto per i validissimi contributi offerti dai relatori e per lo stile di fruttuoso dialogo nei gruppi di studio. Evidente la sua piena sintonia con le affermazioni del card. Bagnasco: “Il Convegno ci ha fatto sperimentare la bellezza e la forza dell’essere parte viva del popolo di Dio”. In tale contesto, il Metropolita leccese rileva con intensa partecipazione che il pregnante discorso programmatico di Papa Francesco ha offerto importantissime coordinate di autenticità, creatività e coraggio per guardare a Cristo come fonte di una rinnovata presenza cristiana nella società. Tutta la comunità ecclesiale italiana, con la guida dello Spirito e in unione con Francesco e i presuli, può davvero intraprendere nuove forme di evangelizzazione e missionarietà ora: i frutti del Convegno devono essere condivisi nelle realtà locali. Basterebbe ricordare alcuni propositi: il “camminare insieme”, il servizio improntato alla dottrina sociale, la scelta di essere come “ospedali da campo” soprattutto nelle famiglie e negli ambienti in difficoltà, la volontà di intraprendere nuove forme e presenze di evangelizzazione… Missione, famiglia, educazione e poveri interpellano pressantemente tutti i battezzati.
Adolfo Putignano