Unisalento/Il Rettore Zara: Così l’Ateneo si apre al Salento
Un Seminario e un Concerto per sottolineare l’importanza formativa della Musica.
Si svolgerà il prossimo martedì 15 dicembre, presso l’aula Magna dell’Ateneo salentino l’evento Musica (per)formativa, nata da un’idea della pedagogista e rappresentante degli studenti Gilda Brescia, con lo scopo di promuovere l’importanza della musica nei contesti formativi in rapporto al territorio. Ed è proprio il binomio Università-Territorio per il quale molto si sta facendo, in quanto tema caro all’attuale Rettore, prof. Vincenzo Zara, il fondamento della iniziativa che si svilupperà nel corso dell’intera giornata, con inizio alle 9.30 e conclusione intorno alle 17.00. L’evento si struttura secondo due sessioni. La prima, un seminario che vede il coinvolgimento di docenti esperti interni all’Università del Salento e non, si apre con una relazione del Magnifico Rettore proprio su questo binomio. Seguiranno le relazioni del prof. Piergiuseppe Ellerani; del preside della Facoltà di Scienze della Formazione, Scienze Politiche e Sociali, prof. Salvatore Colazzo; del prof. Giuseppe Monopoli, musicista e compositore, nonché dirigente dell’Istituto comprensivo “S. Giovanni” di Terlizzi ed altri come il prof. Giuseppe Annacontini e il dott. Luca De Giorgi. La seconda sessione, successiva al seminario, comprende un Concerto di Natale, dove un’orchestra sinfonica, sotto la direzione musicale del maestro Eliseo Castrignanò, eseguirà musica d’atmosfera, come i celeberrimi temi tratti da Lo Schiaccianoci di Tchaikovsky, i canti cari alla tradizione quali Adeste fideles e Jingle bells, ma anche estratti dalle opere di Rota e Bernstein, oltre ad un inedito di De Giorgi. L’importanza del rapporto tra Università e Territorio viene ribadita dal Magnifico Rettore dell’Unisalento, prof. Vincenzo Zara, il quale afferma che: “Il rapporto che lega le università ai territori di riferimento è un elemento di cui si discute sempre di più nel sistema universitario nazionale. A questo tema sono state recentemente dedicate alcune conferenze nazionali nelle quali è emersa la ‘indispensabilità’ di tale rapporto in un momento storico in cui i cambiamenti e la velocità con cui essi avvengono rendono difficile la leggibilità e la comprensione dei contesti in cui viviamo. L’università – continua il Rettore – possiede al proprio interno svariate competenze disciplinari e culturali che periodicamente vengono aggiornate e/o create ex novo con rigore e metodo scientifico e per questo rappresenta una risorsa importante per il territorio in cui essa opera. In tale ottica, vanno lette le possibili sinergie tra università ed istituzioni a livello locale in modo da creare le condizioni per una crescita socio-culturale e socio-economica sostenibili e durature.
Qualcuno chiama queste attività come quarta missione delle università, ma, al di là delle denominazioni, è importante il concetto che l’Università con il suo immenso patrimonio di conoscenze e competenze, non può tenersi in disparte da un nuovo modello di sviluppo in cui la crescita del capitale umano rappresenta l’elemento fondante e propulsivo di una nuova società. Per questo motiv – conclude il prof. Zara – ritengo che il progetto Università-Territorio, in cui si colloca l’evento Musica performativa, portato avanti dagli studenti di Unisalento e in particolare da Gilda Brescia, rappresenti un ottimo esempio di apertura costruttiva e creativa nei confronti del territorio”. Come ha dichiarato l’organizzatrice, Gilda Brescia: “Il progetto affonda le radici nel binomio Università-Territorio. L’evento vede coinvolti da un lato relatori che intrecceranno tre variabili fondamentali quali la musica, la formazione e il territorio; dall’altro la partecipazione attiva di realtà presenti sul territorio, di musicisti salentini di chiara fama, ma soprattutto degli studenti. Io sono innanzitutto una studentessa – continua Brescia – e credo che sia importante che gli studenti contribuiscano in modo attivo alla crescita dell’Università. Ma per creare in essi la giusta motivazione, è importante renderli consapevoli delle proprie possibilità. Gli studenti, a loro volta, devono imparare a sentire il senso di appartenenza all’università, come ad una comunità che coinvolge, più che ad una fredda istituzione. Come avremo modo di dimostrare il prossimo 15 dicembre, se gli studenti vogliono, possono trainare l’intero Ateneo verso nuove conquiste di cui possono beneficiare tutti gli attori coinvolti a vario titolo nel nostro Ateneo salentino, ma anche nel nostro territorio”.
Giulia Fanelli