2006 – 2015/FILIPPO SMALDONE… SANTO DA 10 ANNI
La Solenne Concelebrazione e la presentazione del volume…
Nel 130° Anniversario della Fondazione della Congregazione delle Suore Salesiane dei Sacri Cuori, a 10 anni dalla canonizzazione di S. Filippo Smaldone, avvenuta il 15 ottobre 2006 per volontà del Papa Benedetto XVI, si sono aperti i festeggiamenti per la lieta ricorrenza con la solenne Messa celebrata dall’Arcivescovo di Lecce,
mons. Domenico D’Ambrosio, la sera del 14 ottobre scorso in Cattedrale e con la presentazione, presso l’Istituto delle stesse, il 15 ottobre successivo del volume “Suore Salesiane dei Sacri Cuori” di Hervè Cavallera e Madre Ines De Giorgi.
L’Arcivescovo in Cattedrale/“Don Filippo, grande testimone della Carità”
“CHIEDI AL SIGNORE CHE SCIOLGA LE NOSTRE LABBRA…”
“Siate santi perché io, il Signore vostro Dio, sono santo” e “Come il santo che vi ha chiamati diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: “Sarete santi, perché io sono santo”. Citando nell’omelia le Sacre Scritture, la sera del 14 ottobre, in Cattedrale, l’Arcivescovo Domenico D’Ambrosio ha rivolto un saluto particolare alle suore Salesiane, Figlie amate di S. Filippo Smaldone. Con loro la comunità diocesana ha celebrato l’Eucarestia “come rendimento di grazie al Dio unico Santo per aver associato a sè il sacerdote Filippo Smaldone, iscritto nel catalogo dei santi da Papa Benedetto XVI il 15 ottobre 2006”. Si è dato inizio alle celebrazioni in ricordo di un momento di gioia per la grande famiglia di Smaldone, per la Chiesa di Lecce: il decimo anniversario della canonizzazione del Fondatore, decennio che si concluderà il 15 ottobre 2016.
L’Arcivescovo ha affermato: “S. Giovanni Paolo II, parlando di S. Filippo, lo ha definito “Sacerdote leccese” e il 12 maggio 1997, proclamandolo beato, “Grande testimone della carità”, verso Dio e verso il prossimo, contrassegnata da costante attenzione verso i poveri e da straordinario slancio apostolico. Mons. D’Ambrosio ha continuato: “Se questa celebrazione non diventa per ciascuno di noi una lezione della carità e della fedeltà a questa vita nuova donataci nel Battesimo risulteremo soltanto degli invitati e osservatori superficiali e distratti di un dono grande e di un’indubbia ricchezza a noi consegnata, ma svilita e sciupata”. Benedetto XVI ha detto di Smaldone: “Sacerdote dal cuore grande, nutrito da costante preghiera ed adorazione eucaristica, fu soprattutto testimone e servo della carità, che manifestava in modo eminente nel servizio ai poveri, in particolare ai sordomuti, ai quali dedicò tutto se stesso”. L’Arcivescovo ha affidato alle suore in particolare “il compito di continuare a raccogliere il testimone” lasciato dal Fondatore.
“Forse, sta tornando il tempo – ha detto – in cui le circostanze storiche fanno della comunità cristiana la frontiera della carità, dell’accoglienza a chi non ha un tetto, un pane, un amore che accoglie e da’ la fiducia. Le vostre continuino ad essere case aperte per chi bussa, dando forza a chi non ne ha. Case della carità spicciola se serve, ma costante. Ad imitazione del vostro Fondatore cercate la forza, prostrandovi come lui davanti al SS. Sacramento, perché non vengano meno le delicatezze, le“striature di carità”. L’Arcivescovo ha concluso: “Caro e amato S. Filippo, la tua intercessione, che invochiamo e che celebriamo, ci ottenga un amore grande e uno spirito di vera adorazione al mirabile sacramento dell’Eucarestia. Chiedi al Signore che sciolga le nostre labbra per poter cantare e proclamare le meraviglie che opera nella nostra vita. Al Signore che ha restituito l’udito ai sordi domanda la grazia e il miracolo per i tuoi fedeli. Per noi chiedi che non sciupiamo il dono ricevuto, indurendo e chiudendo le nostre orecchie alla tua Parola. Per la tua grande famiglia, per le tue suore domanda che sappiano essere, come te, testimoni di quella carità che serve e ama, consola, accoglie, incoraggia, sostiene”.