Boberek… Vibrazioni di colori, forme e gesti
L’ARTISTA
La carriera artistica di Margaret Boberek ha avuto fasi alterne, infatti dopo aver lasciato New York sua città natale, si trasferisce nel 1970 a Milano dove per alcuni anni si occupa di design e lavora alla progettazione di accessori per alcune case di moda. A questo periodo milanese di intensa attività sono ascrivibili i suoi ritratti di donne – La Rossa, 1973, Brunetta, 1973, Monica, 1972 – e di attrici quali Jean Harlow e Clara “It” (Clara Gordon Bow), entrambi dipinti nel 1973, in cui affronta raffinati soggetti figurativi, eseguiti con colori acrilici, applicati con aerografo su tela con aggiunta di collage, sono un sentito omaggio a due famose dive di Hollywood, la prima morta precocemente nel 1937, la seconda una delle attrici più amate dal pubblico dell’età del jazz.
È a metà degli anni Novanta che Boberek, spronata anche dai consigli e dalla stima del famoso pittore Piero Dorazio, decide di riprendere a dipingere “non ho più resistito alla attrazione dei colori e ho ripreso in mano i pennelli, adottando specialmente la tecnica tradizionale dell’acquarello”, ricorda la stessa artista. Le tele di Boberek di questo ultimo biennio (2013-2015) come Non di meno, Rotonde, Prima mattina, tutte dipinte nel 2013, e Mo’ blues, 2015, sono più che mai caratterizzate da una profusione di distinte forme geometriche multicolori (gialle, blu, rosse, verdi, arancioni, rose, turchesi) definite e bordate, accostate le une alle altre in luminose composizioni che ci richiamano le antiche vetrate gotiche.
Maria Agostinacchio