La malattia dei lavoratori dipendenti
Recentemente gli organi di informazione sono tornati ad occuparsi delle assenze per malattia dei lavoratori privati e soprattutto pubblici, con una serie di riflessioni e considerazioni talvolta fuorvianti. L’occasione è stata quella dell’aggiornamento, nelle banche dati del sito internet dell’Inps, alla sezione “Osservatori statistici”, dei dati sulla certificazione di malattia dei lavoratori dipendenti privati e pubblici. Infatti, i dati sono stati ora aggiornati fino all’anno 2014. Spesso l’esigenza di sintetizzare ha giocato qualche scherzo alla correttezza dell’informazione, fino ad arrivare a titoli del tipo “Gli statali si ammalano di lunedì”, che non rendono giustizia ai dati oggettivi emergenti dalle banche dati. Andrebbe infatti rammentato ai titolisti che – a rigor di logica – se un lavoratore, soprattutto del settore pubblico, si ammala il venerdì sera oppure nella giornata del sabato o ancor più la domenica, con ogni probabilità effettuerà la prima assenza dal primo giorno di lavoro utile, cioè il lunedì. Certo, la statistica viene “distorta”, ma è del tutto normale che il lunedì gli eventi di inizio della malattia siano all’incirca il triplo rispetto agli altri giorni della settimana. E veniamo ai dati: in Italia, nel 2014 sono stati persi 108,7 milioni di giornate per malattia, di cui 77,2 milioni nel settore privato (più del 70% del totale) e 31,5 milioni nel pubblico.
Ad assentarsi per ragioni di salute – con almeno un evento durante l’anno – sono stati 5,817 milioni di lavoratori, con una maggioranza di dipendenti privati (4,06 milioni) rispetto a quelli pubblici (1,76 mln). La banca dati rivela peraltro come su un totale di 13,4 milioni di assenze nel corso del 2014, la durata delle malattie dei privati (9 giorni) sia in media più lunga rispetto a quella dei lavoratori del settore pubblico (6,5 giorni). Il periodo più critico si evidenzia, ovviamente, il primo trimestre: nei mesi invernali del 2014 infatti sono stati inviati in totale 5,93 milioni di certificati di malattia (fra pubblico e privato) contro i 3,02 milioni del terzo trimestre. La distribuzione del numero degli eventi malattia per giorno di inizio del 2014 “è simile per entrambi i comparti, con frequenza massima il lunedì, 2.576.808 eventi per il settore privato e 1.325.187 per la pubblica amministrazione, pari rispettivamente al 30,2% e al 27,2% del totale”. È la Lombardia la regione con più giornate di lavoro “perse” nel 2014 per malattia: 19.510.110, di cui 15.674.797 tra i lavoratori privati e 3.835.313 tra quelli pubblici. Sono stati invece circa sei milioni i giorni di malattia in Puglia, di cui 4.090.171 nel privato (780.678 in provincia di Lecce) e 1.909.928 (445.209 a Lecce) nel settore pubblico. La Valle d’Aosta è la regione con meno giornate di malattia (247.434), seguita dal Molise. Ma sono numeri assoluti, assai difficili da confrontare se non li si mette in stretta relazione con la popolazione residente o meglio ancora con il numero di lavoratori dei differenti territori. Alto il rischio di scivoloni interpretativi.
Antonio Silvestri